La videoarte racconta le emozioni del mondo

La videoarte racconta le emozioni del mondo AMANTES ART SPACE CAPE' La videoarte racconta le emozioni del mondo Qualcuno sostiene che la videoarte sarà la forma espressiva del futuro. Pennelli e scalpelli saranno soppiantati dalle tastiere digitali? P' : ora si sorride a questa ipotesi, anzi sembra che il successo dei video alle grandi esposizioni intemazionah sia leggermente in calo e che il visitatore «comune» non sia particolarmente entusiasta di rimanere appeso agli schermi di oscure gallerie. Tuttavia la multimedialità offre possibilità espressive attraenti per i giovani artisti e «alternative» per chi è affermato. Ed è a loro che un locale torinese dedica molto spazio con una fitta successione di eventi. E qui non c'è soltanto uno schermo che chiede attenzione. Qui le immagini vengono fatte rimbalzare per la strada, dalla vetrina, e chiunque può assistere alla proiezione, anche dal marciapiede. Succede in via Principe Amedeo 38 a, dove ha sede di Amantes art space café, circolo Arci presieduto da Roberto Tos che offre anche musica e spuntini. E' nato 7 anni fa con molta simpatia per la fotografia. Emergenti e emersi hanno avuto l'opportunità di esporre opere e non soltanto fotografi, anche registi. Qui il pubbhco ha assistito alle performance di Mimmo Borrelli (Labyrint) e si è stupito di fronte alle installazioni di Sergio Barboni (Novafood3) o conoscere i partecipanti a rassegne artistiche intemazionah (Atene 2003) come Alessia Zuccarello o assistere ad eventi creati in collaborazione con altre realtà culturali torinesi come il Goethe Institut e l'Accademia Albertina. I nuovi linguaggi mediati dalla tecnologia (video, cdrom, installazioni acustiche, opere interattive) hanno uno spazio fisso ormai da anni con la rassegna M-Multimedia, a cura di Lorenzo Tahiti, docente di Mass Media all'Accademia. Chiude mercoledì la rassegna dedicata ai conflitti. Una serie di microsequenze realizzate in Flash e ripetute costituiscono una videoinstallazione che propone i concetti con cui 13 giovani autori hanno definito la guerra. II giorno dopo, giovedì, si inaugura la rassegna numero 14: alle 19 (fino al 20 gennaio) saranno proiettati i video dal Festival Transmediale.di Berlino con autori europei, americani e messicani impegnati a cercare contraddizioni e connessioni fra immagini manipolate e astratta e immagini telavi- sive. Il 21 gennaio è in programma la rassegna realizzata in collaborazione con l'Istituto Italo-Latinoamericano sulla Videoarte dell'America latina. Come sottolinea il curatore, uno dei lavori più significativi è «Vuelo terreno» di David Morey. Presentato alla Biennale di Venezia, offre una lunga panoramica sulla baraccopoli di Ca¬ racas. Cubicoli costmiti di materiali di scarto, immensa discarica a cielo aperto dove vivono migliaia di persone. Ogni tanto appaiono dei piccoli riquadri-finestre in cui si inseriscono brevi sequenze che mostrano la gente che vi abita. L'arte diventa denuncia e lo fa con nuovi sofisticati mezzi creati per offrire emozioni da consumare subito. [1. cab.] (UNNHA DONNA» DI ALESSIA ZUCCARELLO

Persone citate: Alessia Zuccarello, David Morey, Goethe, Lorenzo Tahiti, Mass, Mimmo Borrelli, Roberto Tos, Sergio Barboni

Luoghi citati: America, Atene, Berlino, Venezia