Chiude il Consorzio che dava lavoro ai disagiati

Chiude il Consorzio che dava lavoro ai disagiati IVREA: ESISTE UNA MINIMA POSSIBILITÀ' DI EVITARE LA LIQUIDAZIONE. ACCUSE PER L'ASSENZA DI REGIONE E PROVINCIA Chiude il Consorzio che dava lavoro ai disagiati A causa di una serie di difficoltà finanziarie legate ai mancati pagamenti IVREA Sta per calare il sipario sull'esperienza del Consorzio Nuove Risorse, nato a Ivrea nel '98 con un preciso obiettivo: avviare attività produttive impiegando persone «disagiate» quali disabili (fisici ed intellettivi), etilisti, tossicodipendenti, detenuti e così via. Una difficoltà finanziaria sempre pin evidente e due problemi emersi nel 2003 - il ritardo di quattro mesi nell'incasso di un bonifico di 90 mila euro dalla Regione e un mancato pagamento subito da una delle cooperative - hanno dato il colpo di grazia ad un organismo che riesce, ancora oggi, a garantire 90 posti di lavoro. Per il 12 gennaio è convocata l'assemblea straordinaria dei sod. Salvo miracoli o colpi di scena, in quella occasione il Consorzio sarà messo in liquidazione. Delle tre cooperative socie, soltanto L'Arca sembra avere la possibilità e la capacità di reggersi sulle proprie gambe e continuare Tattività di cablaggio e assemblaggio. Tempi diffici-li, invece, si prospettano le altre due,. La Fenice e Vela: in particolare quest'ultima, che si occupa di verniciatura e laccatura (e che è stata protagonista del forte «insoluto» nell'aprile scorso). avrebbe i giorni contati. I guai finanziari del Consorzio sono esplosi negli ultimi mesi, ma i problemi esistono da tempo. «Alla base della crisi - spiega il presidente, Piergiorgio Dell' Oro - c'è l'esiguità del fondo consortile: appena 60 mila euro di capitale, 40 mila dei quali messi da soci privati. Impossibile, in questo modo, gestire fatturati che superano 1400 mila euro all'anno, la tensione con le banche era sempre più alta». I ritardi e l'assenza di pagamenti nel 2003 hanno fatto il resto, portando il Consorzio in un vortice dal quale non riesce a tirarsi fuori per mancanza di mezzi. «Il bilancio economico si è chiuso in pareggio - continua Dell'Oro -, ma la situazione finanziaria sempre più crìtica ci ha costretto ad una gestione di perenne emergenza. Sarebbe bastato incrementare il capitale, per affrontare le crisi senza particolari problemi». I molti appelli del passato sono cadutinel vuoto. All'inizio del 2000 Regione e Provincia avevano ufficialmente garantito la propria collabo: a rione per un aumento del fondo consortile: la promessa è invece rimasta sulla carta, e altrì contributi non sono mai arrivati. L'equilibrio finanziario è quindi saltato. la messa in liquidazione è ormai dietro l'angolo. Qualche spiraglio per salvare la situazione, in realtà, esiste ancora. Il capannone che ospita la cooperativa Vela è stato messo in vendita: trovare un acquirente disposto a comprare ad un prezzo equo risolverebbe molti problemi. H Consorzio è in contatto con la Fondazione Crt, per domani è previsto un incontro. «Se riusciamo a far entrare del denaro in cassa - dice ancora il presidente - possiamo bloccare la liquidazione, altrimenti si chiude. Le conseguenze? Decine di persone con seri problemi resteranno presto senza lavoro». La crisi del Consorzio Nuove Risorse è già stata anche oggetto di interventi politici. Giancarlo Tappare (Unione Civica Riformatori) e Paolo Debemardi (An) hanno presentato interrogazioni rispettivamente in Regione e in Consiglio comunale a Ivrea. Il deputato eporediese Giorgio Panattoni, uno deisoci fondatori, accusa: (di Consorzio ha incontrato ostacoli di tutti i generi, non è mancato l'ostracismo. Abbiamo fatto di tutto per farlo diventare un patrimonio comune del territorio, ma senza risultati. Eppure ogni ente pubbhco dovrebbe avere dei doveri, ci sono delle priorità che devono essere rispettate», [m. rev.] - - - -

Persone citate: Giorgio Panattoni, Paolo Debemardi, Piergiorgio Dell' Oro

Luoghi citati: Ivrea