Tanzi offre ìl patrimonio, Bondi vuole i miliardi di Paolo Colonnello

Tanzi offre ìl patrimonio, Bondi vuole i miliardi L'IMPRENDITORE INTERROGATO IERI PER LA QUARTA VOLTA. RICOSTRUITI IN DETTAGLIO GLI ULTIMI SPOSTAMENTI ALL'ESTERO Tanzi offre il patrimonio, Bondi vuole i miliardi «L'attivo può essere valorizzato». «Non servono le barche, ma la verità sui conti» Paolo Colonnello MILANO Il pacchetto azionario di controUo deUa Pannalat Finanziaria in mano aUa Coloniale, U comparto del settore turìstico di famigha, due yacht d'epoca onneggiati,a La Spezia che ospitarono industriah e pohtici eh rango deUa Prima Repubblica. È questo U «tesoro» che Calisto Tanzi consegna al gip Guido Salvini, andato a inteirogarlo per la quarta volta a San Vittore su richiesta dei giudici di Parma. L'imprenditore lo scrive nero su bianco: «Voghe conferire aUa magistratura tutte le mie proprietà e le chiavi per accedervi affinchè possano indagare come meglio credano». Una dichiarazione di un paio di pagine, preparata l'altro ieri insieme ai suoi legali e dopo una notte passata in bianco, in seguito a un malore che ha fatto temere per l'ex patron di Parmaiat un trasferimento d'urgenza nel centro clinico del carcere. Tanzi è convinto - scrive - «che l'attivo, se ben valorizzato, possa in discreta parte valorizzare U passivo di cui si è parlato». Ma è un'opinione, questa, tutt'altro che condivisa da Enrico Bondi, commissario straordinario deUa Parmaiat Finanziaria e di altre società del grappo che da due settimane lavora a stretto contatto con i magistrati. Bondi, dicono fonti a lui vicine, ritiene che i soci, gli obbhgazionisti, i fornitori e i dipendenti deUa Pannalat sono stati lasciati, all'asciutto e non saranno certo gÙ aerei e le barche di Tanzi ad aiutare a risanare U gruppo. U commissario straordinario della Pannalat chiede piuttosto aU'ex patron di coUahorare e di indicare dove sono finiti i miliardi di euro spariti e come fare a recuperarh. «Me lo aspettavo - spiega comunque l'avvocato Fabio BeUoni - e capisco la reazione di Bondi ma ho fatto una premessa: era una dichiarazione di intenti a cui sarà dato un seguito. Ci saranno fatti utili ah' azienda e non più parole. Neppure Tanzi sa con esattezza a quanto ammonti realmente U numero di società e beni riferìbili a Parmaiat e adesso vuole capirlo insieme ai giudici e a Bondi. Potrebbero esserci cespiti e risorse di cui nemmeno sa l'esistenza. Ma ci vonanno settimane prima che si possa venire a capo di questa ragnatela». Poi una frecciata agli ex direttori finanziari Tonna e Del Soldato, che anche l'altro ieri hanno scaricato sull'imprenditore ogni responsabilità chea le alchimie finanziarie off-shore, U falso e la distruzione di documenti poco prima dell'arrivo della Finanza a CoUecchio: «Chi ha fatto che cosa, sarà U processo a dirlo. Comunque, U cavalier Tanzi - scandisce U legale - non ha mai ordinato di distruggere documenti». Tanzi, a un passo dal croUo psicofisico, non sa più come fare per convincere i giudici deUa sua buona fede, deUa volontà di coUahorare affinchè la sua vicenda, e, sostiene . lui, soprattutto queUa del suo grup- pò, abbiano fine. «Ho tutto l'interesse - scrive l'imprenditore a ricostruire l'intera dinamica degh affari, in quanto resto convinto che l'attivo, se ben valorizzato, possa in discreta parte valorizzare il passivo di cui si è parlato». Un passivo che comprende un buco, accertato, di 8 miliardi e 200 milioni con debiti fino a 12 miliardi e che coinvolge, per i coUocamenti dei bond Parmaiat pesantemente anche le banche, sulle quah indagano sia Parma che MUano. Ciò nonostante, ieri le procure deUe due città - aU'interrogatorio era presente anche U pm mUanese Eugenio Fusco - al termine di questo ennesimo confronto hanno dato parere negativo aUa concessione degh arresti domicìhari per Tanzi, come richiesto ancora una volta dai suoi legali. Secondo l'accusa infatti, U reato più grave di associazione per delinquere finalizzato aUa bancarotta «è un reato permanente», cioè ripetibUe e attivo finché non si arriverà a una sentenza, o per lo meno a chiarire la maggior parte dei fatti legati a questa vicenda. Tanzi, durante le quattro ore d'interrogatorio, ha ricostruito nel dettaglio anche U viaggio compiuto prima deU'arresto: PortogaUo, Fatima, Spagna, poi Quito, in Ecuador, per incontrare persone e onorare diversi appuntamenti sui quah adesso la magistratura dovrà svolgere gli accertamenti del caso. Un tour, in parte compiuto insieme aUa moghe, in parte da solo, che potrebbe spiegare alcuni misteri deUe ultime settimane e, forse, la scomparsa di alcuni quattrini. Infine, l'imprenditore del latte, avrebbe ribadito la mancanza assoluta di un «tesoretto» aU'estero: «Non ho conti fuori daU'Italia, né in Ecuador né, tantomeno, a Montecarlo». Per questo, ha ripetuto ancora una volta che non si opporrà a rogatorie intemazionah. Anzi, avrebbe commentato positivamente la scoperta di 250 milioni di euro arrivati daUe consociate in BrasUe fino a Malta attraverso un conto cifrato del Banco Santander, ora nel mirino degli inquirenti. Infine ieri è stato interrogato nel carcere di Como l'altro partner deUa Grant Thomton anestato, Maurizio Bianchi, U ragionieri incaricato dalla società di revisione americana di seguire 19 società del grappo Parmaiat. Secondo U suo avvocato. Salvatore Stivala, che ne ha chiesto ]? scarcerazione. Bianchi sarebbe stato ((tra i primi a rilevare e a segnalare i falsi». Bianchi, come U socio Penca, sentito l'altro ieri, aveva chiesto qualche giorno prima deU'arresto di essere intenogato dai magistrati parmensi «considerato che ampi stralci deUe richieste dei pm si leggevano sui giornali». I giudici però hanno risposto negativamente aUe richieste deUa difesa. E ieri mattina, anzi, hanno disposto U trasferimento nel carcere (h Parma del consulente e deh'avvocato Zini, U professionista accusato di aver dato vita aUe società Epicurum e Bonlat. Due pagine di dichiarazione «Consegno ai giudici il pacchetto di controllo di Parmaiat Finanziaria, tutte le attività turistiche e due yacht d'epoca»