In Piemonte 650 vittime in ventanni

In Piemonte 650 vittime in ventanni In Piemonte 650 vittime in ventanni I sindacati: Regione in ritardo nei controlli sul settore privato Marina Cassi E' grazie ab'edibzia se la crisi economica e occupazionale del Piemonte si sono mantenute sotto controbo, ma rieb'edibzia - che vive una alacre operosità di grandi opere e di ristrutturazioni private grazie agb sgravi fiscab - si continua a morire. E ì commenti dei sindacalisti dopo ogni nuovo infortunio sono pervasi daba consapevolezza che le cose dette sono sempre le stesse. Dab'80 al 2002 nei cantieri piemontesi sono morti 650 lavoratori e quasi, 10 rmla hanno subito infortuni gravi. Nel 2002 a morire neb'industria e neb'agricoltura sono stati in 136 di cui 39 neb'edibzia. I numeri complessivi dei morti si mantengono sostanzialmente stabbi (130 nel '99, 124 nel 2000, 120 nel 2001). E' evidente però l'incidenza maggiore degb infortuni mortab neb'edibzia: nel 2002 quando gb addetti erano circa 111 rmla sono stati 39, nebo stesso periodo 79 sugb oltre 600 nula lavoratori dell'industria e 18 sui 62 mba impiegati neb'agricoltura. In un mese ci sono stati due morti nei cantieri olimpici e ieri questa nuova vittima in un apparta- mento in ristrutturazione. Il settore, inoltre, sta bevitando man mano che aprono i grandi cantieri e gb occupati complessivi sono arrivati nel 2003 in regione a oltre 129 mba mentre i cantieri si popolano - come spiegano i sindacabsti - di trasfertisti, stranieri, subappaltatori, artigiani in proprio che spesso in realtà sono lavoratori dipendenti, soci lavoratori di cooperative. Il segretario degb edib deba Cisl, Ferdinando Speranza, è sconsolato: ((Adesso per l'ennesima volta farò un ragionamento sul legame tra lavoro nero o grigio e infortuni. Di quasi 130 mba addetti solo 41 mba sono iscritti aba Cassa edile e 58 mba ab'Inps. Nei cantieri, non tutti naturalmente, si trova di tutto: daba infinita catena del subappalto al pensionato che cade dal tetto a ragazzi che non hanno fatto una sola ora di formazione antinfortunistica. E da adesso con la legge 30 si aggiungeranno persone di passaggio per qualche giorno». E prosegue: «Da anni parbamo del documento unico regionale contributivo che dovrebbe servire a controbare la regolarità dei lavoratori anche nel settore privato oltreché nel pubbbco. Ma in Piemonte non c'è». Prosegue: «In Umbria lo hanno istituito e non c'è più stato un solo morto». Conclude amaramente: «Non ci sono controlb e si sa che dove nessuno controba succede di tutto». fD problema deba sicurezza e deba regolarità dei cantieri è stato più volte affrontato da Cgb-Cisl-Ub e dal Cobegio costruttori e la Cassa edbe (che è gestita pariteticamente) ha organizzato corsi di formazione e controlb nei cantieri. E anche le associazioni artigiane hanno lavorato sul tema deba sicurezza. Ma b problema rimane quello deba infinita area di nero o grigio che - oltre a costituire una scorretta concorrenza per le imprese serie impedisce di fatto di estendere formazione e controlb. Maurizio Poletto deba Cgb commenta: «C'è b problema deb'edibzia, ma non solo. Il vero nodo è che gb infortuni aumentano in Itaba e in Europa perchè c'è un oggettivo tagbo dei tempi di lavoro ovunque e in ogni settore. La fretta, si sa, è nemica deba sicurezza. Ed è nemica deba sicurezza anche la precarietà del lavoro e invece a crescere sono proprio questi tipi di lavoro: chi mai farà un corso di formazione a un ragazzo che rimarrà in un cantiere o in una fabbrica un mese?». E aggiunge: «E soprattutto quale cultura deba sicurezza si può reabzzare neba precarietà?». Dall'80al2002 gli infortuni gravi sono stati diecimila e il fenomeno non accenna a diminuire La Cisl invoca una nuova normativa mentre la Cgil accusa «Tutta colpa dei tagli imposti alla sicurezza»

Persone citate: Ferdinando Speranza, Marina Cassi, Maurizio Poletto

Luoghi citati: Europa, Piemonte, Umbria