In autostrada i primi rincari

In autostrada i primi rincari LE SOCIETÀ DI GESTIONE SI DIFENDONO: NORMALE ADEGUAMENTO AL TASSO DI INFLAZIONE In autostrada i primi rincari Aumentano i pedaggi, proteste dei consumatori Emanuela Minucci E' uno dei primi regali che gli automobilisti si ritroveranno insieme con gli auguri di buon anno. A porgerlo è il casellante. Si tratta del pedaggio delle autostrade: piccoli o grandi ritocchi che siano, accomunano tutta la rete italiana. Ma a Torino e provìncia incidono non poco. Si va dall'aumento «minimo» imposto dalla tangenziale (gestita da Ativa) che lascia intatto il ticket del singolo passaggio, ma fa crescere di 20 centesimi l'abbonamento mensile (che passa da 13 euro e 70 a 13 e 90) a un aumento del 12 per cento della tratta Quincinetto-Aosta gestita dalla Sav (che. si avverte meno nel tragitto totale To-Aosta perché il tragitto dal capoluogo fino a Quincinetto sempre gestito dall'Ativa non fa crescere il pedaggio) per finire con un incremento del 4,65 per cento per la Torino-Milano che passa da 6,20 euro a 6,50. Ed è proprio su quest'ultima autostrada che infuriano le polemiche più accese. «Il nostro è un Paese dove si usa il pugno duro nei confronti dei lavoratori che scioperano e si chiude invece un occhio verso chi decide di aumentare ipedaggi autostradali senza rispettare le regole» ha dichiarato ieri Renata Polverini, vice segretario generale del- l'Ugl l'Unione generale dei lavoratori che contesta la decisione dei concessionari della rete autostradale italiana facenti capo all'Aiscat, che dal 1" gennaio hanno aumentato le tarine, «nonostante una richiesta di rinvio dei rincari da parte della stessa Anas». Molto critica anche l'avvocato Tiziana Sorriento (dell'associazione consumatori Codacons) che ieri ha promesso azioni organizzate di protesta proprio contro la società che gestisce la To-Mi: «Già diversi anni or sono impugnammo gli aumenti - ha spiegato ieri - di fronte ad un'autostrada costellata di lavori in corso e per giunta mal segnalati chiedia¬ mo, e ci riserviamo anche di agire in giudizio o fare un esposto, ai gestori dell'autostrada di bloccare subito gli aumenti e pensare piuttosto alla sicurezza». Aumenti, però, che secondo quanto afferma il presidente della Torino-Milano Riccardo Formica «sono tutto fuorché discrezionali» e dipendono sia dal fattore investimenti realizzati sia dall'indice di qualità dell'arteria sia, infine, dal tasso di inflazione. «In ogni caso rappresentano un atto dovuto che procede in automatico di pari passo con le migliorie effettuate», e aggiunge: «Per quanto riguarda la polemica dei lavori in corso, che verranno a costare in tutto qualcosa come 800 milioni di euro, è come se si chiedesse al Comune di Torino che sta costruendo il metrò, non senza arrecare particolari disagi al traffico, di abbassare il prezzo dei mezzi pubblici. Ma non è tutto. Soltanto sulla Torino-Novara, che sarà pronta entro il 2005, abbiamo infiniti cantieri legati al potenziamento della ferrovia e all'alta velocità, le autostrade non c'entrano con quegli interventi. Non sarà che queste associazioni consumatori mancano di spirito europeo? Si tratta poi solo di pazientare per questi due anni». Tornando al dettaglio degli aumenti la tratta Torino-Bardonecchia vede un ritocco minimo (da 7,40 a 7,60), mentre la Torino-Savona - che ha concluso di recente lavori nel tratto di Millesimo e fra Savona e Altare - fa lievitare il pedaggio da 8,90 a 9,40: «Abbiamo appena concluso interventi per 20 milioni di euro per la sicurezza - ha dichiarato l'amministratore delegato Mario Battagha - e ne abbiamo stanziati altri 19 per il •2004». E chiudiamo con la Torino-Piacenza che impone un arrotondamento da 7,90 a 8,10 un rincaro però che in alcune tratte come la Torino-Asti o la Torino-Alessandria - rimaste invariate - non si avverte. I RINCARI AL CASELLO (aumenti percentuale)

Persone citate: Emanuela Minucci, Mario Battagha, Renata Polverini, Riccardo Formica, Tiziana Sorriento