Non solo Disney. Fatti, personaggi e scommesse del cinema d'animazione al tempo del computer di Guido Tiberga
Non solo Disney. Fatti, personaggi e scommesse del cinema d'animazione al tempo del computer Non solo Disney. Fatti, personaggi e scommesse del cinema d'animazione al tempo del computer Guido Tiberga QUANDO Gianni Rondolino scrisse la prima edizione di questo libro, nel 1974, il cinema dal vivo e l'animazione erano due mondi distanti e separati. Non c'erano i computer che deformano gli attori o regalano ai disegni la verosimiglianza delle tre dimensioni. Non c'erano gli assurdi visivi di Matrix o le profondità marine del pesciolino Nemo. Non c'erano le magie visive di Harry Potter o del Signore degli Anelli, né le rotondità dolci degli orchi di Shrek, né le deliziose invenzioni dei ciclisti di Belleville. Bisney era fermo a Robin Hood, primo passo verso una lunga crisi creativa. Bruno Bozzetto non aveva ancora fatto .AHegro ma non troppo, e gli studi italiani si stavano ancora chiedendo che cosa sarebbe stato di loro senza le commesse pubbhcitarie di Carosello.! giapponesi, poi, continuavano nel loro splendido isolamento senza che nessuno, in Occidente, sapesse niente di loro. Per molti giovani, la lettura di quel tomone arancione con il nobile marchio di Einaudi fu insieme l'inizio di un am.-re e la scoperta di un mondo. La Storia del Cinema d'Animazione di Gianni Rondolino rivelò ai profani che non c'erano soltanto Topolino e Walt Bisney. Che dietro ai dispettosi animali della Warner Bros che la tv in bianco e nero regalava con parsimonia c'era il genio creativo di uomini che si chiamavano Tex Avery, Friz Freleng o Chuck Jones. Che le mani che avevano dato vita alle risse infinite tra Bruto e Braccio di Ferro erano quelle dei fratelli Fleischer, le stesse che facevano danzare il corpo affusolato e sensuale di Betty Boop. Che Mister Màgoo, il delizioso ometto semicieco che vagava ignaro nel suo mondo era il figlio di una clamorosa rivolta sindacale contro gli studios Bisney, dove il boss regnava sui dipendenti con i modi e le pretese di un monarca assoluto. Trent'anni dopo, la nuova Storia di Rondolino, uscita in questi giorni per Utet Libreria, non rinnega il suo passato: è ancora avara di spazi e severa nei giudizi per Bisney, cui imputa fin dal '40 ima svolta commerciale per il «cattivo gusto che [...] determinerà per molti anni l'orientamento del cinema d'animazione mondiale, provocandone la sua involuzione estetica». Si entusiasma per la «poetica della rivolta» di Olivia e Popeye, la cui «umanità deformata riflette le contraddizioni di una società che non ha risolto i propri problemi di fondo di un periodo storico contrassegnato dall'avvento dei fascismi nazionali in Europa e dall'imminente conflitto armato». Si incuriosisce nella puntuale rassegna dei «minori», artisti bulgari o cecoslovacchi che l'avvento dello show business ha cancellato dalla memoria degli appassionati di oggi, ma non dalla storia del cinema disegnato. Anche nella sezione d'aggiornamento, affidata alla cura di Chiara Magri, l'analisi è ancora attenta agli «altri mondi» dell'animazione: dal .Canada all'Europa, dalla «nuova America» agli ex paesi socialisti. Rondolino e Magri prendono per mano il lettore - che molte pagine e qualche secolo prima aveva incontrato lanterne magiche e fenachistoscopi - e lo accompagnano attraverso i meandri della computer anima- tion e della nuova generazione di personaggi televisivi. Gli presentano la genialità giapponese di Isao Takahata e Hayao Miyazaki e quella inglese delle ironiche plastiline di Nick Park e Peter Lord. Lo fanno riflettere sulla rinascita italiana, dalla Freccia Azzurra fino ai film di Enzo d'Alò e Maurizio Forestieri che hanno debuttato in quest'ultimo, ricchissimo Natale animato. Una rinascita che non nasconde le ombre: «Nonostante la ripresa, manca ancora all'animazione italiana un rapporto solido e fruttuoso fra la nascente industria e la ricerca, la sperimentazione. Gli autori emersi dalla metà degli anni Ottanta, esclusi perlopiù da esperienze di mercato, fanno i loro film in totale autonomia e sono propensi a tecniche puramente autorial-"». Gianni Rondolino Storia del Cinema d'Animazione Utet Libreria 578 pagine, 26 euro
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