Euro e inflazione, scontro tra Prodi e Tremonti di Ugo Magri

Euro e inflazione, scontro tra Prodi e Tremonti DAI DS POCHE LE VOCI IN DIFESA DELL'INTERVISTA RILASCIATA DALL'EX PREMIER Euro e inflazione, scontro tra Prodi e Tremonti «Pochi controlli». Il Tesoro: «La colpa è sua» Ugo Magri ROMA Romano Prodi è stato attaccato molto duramente ieri dal centrodestra per un'intervista rilasciata al quotidiano la Repubblica. Il presidente della Commissione europea aveva adombrato una precisa responsabilità itabana nel fiasco europeo di dicembre, quando non era stato trovato l'accordo sulla futura Costituzione Uè. ((All'Europa è mancata l'Itaba», sono le testuab parole di Prodi, «e aU'Itaba è mancata l'Europa». Ancora: «Il contributo itabano aba costruzione europea in passato è sempre stato decisivo; nel 2003 questo non è accaduto malgrado il serio impegno dei funzionari itabani per raggiungere alcuni risultati concreti». La maggioranza è insorta come un sol uomo per condannare l'intervista, mentre dal centrosinistra sono in verità pochine le voci levatesi in difesa del Professore. Piero Fassino e Massimo D'Alema si sono ben guardati daU'intervenire, e l'unico esponente deba Quercia a spezzare ima lancia è stato Vannino Chiti, coordinatore della segreteria Ds. L'azzurro Fabrizio Cicchitto la spiega così: il doppio ruolo di Prodi (presidente deba Commissione e candidato premier del centrosinistra) «è fonte di imbarazzo per tuttis.Viceversa la maggioranza ha messo in campo tutte le sue bocche da fuoco. La salva più potente è partita da Giube Tremonti, ministro dell'Economia, che nei mesi scorsi s'era scontrato più volte col presidente deba Commissione Uè. Tremonti ha ritorto su Prodi le accuse di aver fatto nube per frenare la crescita inflazionistica dopo l'introduzione deU'euro. Aveva sostenuto Prodi: «Dare aba moneta unica la colpa del disagio economico deU'Itaba è una falsità... In 10 paesi su 12 non c'è stato l'aumento dei prezzi... In Itaba è mancato il più elementare controUo suba dinamica dei prezzi. Ma dov'è finito l'ufficio del Tesoro creato per impedire abusi durante la fase di transizione ab'euro?». Interrogativo che, come si è detto, ha innescato la piccata repbca di Tremonti. Secondo il ministro dell'Economia, «la prima gallina che canta è quella che ha fatto l'uovo», vale a dire «il candidato Prodi», al quale Tremonti imputa «oggettive re- sponsabibtà pobtiche». L'ufficio del Tesoro preposto alla sorveglianza sui prezzi ha operato proprio come l'aveva ideato il centrosinistra, assicura Tremonti; ma «pensare che i disastri deU'euro potessero essere risolti d'ufficio è contro ogni buon senso». Il ministro mette nel mirino U presidente deba Commissione Uè: «L'impatto deU'euro suUa realtà itabana avrebbe dovuto essere evitato prevedendo diversi valori di conversione lira-euro e di coniazione-stampa deU'euro. Tanto per fare un esempio: che fine ha fatto la proposta ikebana di stampare la banconota da un euro, come è per U doUaro?». QueUa di Tremonti è stata la repbca più argomentata. In generale dalla Casa deUe libertà sono piovute accuse ben più colorite. Sandro Bondi, coordinatore na¬ zionale azzurro, ha dato a Prodi del falso e deU'ipocrita. U Professore rappresenta, ai suoi occhi, «la sopravvivenza pobtica dei responsabib del debito pubbbeo, deb'alta pressione fiscale, deUa rapina deUa finanza pubblica a beneficio degb interessi di pochi». Renato Schifani, presidente dei senatori berlusconiani, evoca Jeckyl e Hide: «Quando è insieme a Berlusconi, Prodi sembra un cocherino scodinzolante, quando è distante dal premier ne approfitta per tirargb colteUate aUa schiena». Al leghista Roberto Calderob. Prodi «fa pena». Domenico Nenia, di An, lo definisce «U Ponzio PUato deUa pobtica itabana». Mario Landulfi, portavoce del partito di Fini, annota che «appena 24 ore dopo l'esortazione di Ciampi a uno spirito bipartisan, arriva questo attacco a fred- do». Antonio Marzano, ministro deUe Attività produttive, è rimasto esterrefatto per «l'inattesa caduta di stUe». Rocco Buttigbone, titolare deUe poUticbe comunitarie, «esclude che Prodi possa fare U presidente deUa Commissione Uè avendo occhi, cuore e cerveUo da un'altra parte». Enrico La Loggia, ministro per le regioni, parla di «atteggiamento indecoroso». Ci saranno strascichi a bveUo europeo poiché l'azzurro Antonio Tajani annuncia che «U Ppe sarà molto severo nei confronti di Prodi». E perfino un pobtico misurato come Marco Follini, segretario deU'Udc, trova «desolante che, a poche ore daUa conclusione deUa presidenza itabana. Prodi dia addosso al governo». Gb risponde Pierluigi Castagnetti, della Margherita: «In fondo. Prodi non ha fatto altro che echeggiare un giudizio condiviso dalla maggior parte deUe canceUerie Uè e da tutta la stampa europea». La destra reagisce, secondo Vannino Chiti, perché «la verità fa male». Anzi: per Enrico Letta, «le scomposte reazioni dimostrano proprio che Prodi ha colpito nel segno». Il presidente Uè: «All'Europa è mancata l'Italia» Bondi: «Falso e ipocrita quello che dice. E'il simbolo della sopravvivenza politica dei responsabili del debito pubblico» A sinistra il presidente della commissione europea Romano Prodi II ministro dell'Economia Giulio Tremonti

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