Karaoke e promesse per i 35 anni di Schumi «Pronto a rivincere»

Karaoke e promesse per i 35 anni di Schumi «Pronto a rivincere» DOMANI GRANDE FESTA IN NORVEGIA: E' IL COMPLEANNO DEL FERRARISTA Karaoke e promesse per i 35 anni di Schumi «Pronto a rivincere» Il campione tedesco è nato il 3 gennaio 1969: esattamente 15 anni dopo a prima trasmissione della Rai che grazie a lui celebra audience da record Cristiano Chiavegato Esattamente quindici anni dopo la prima trasmissione televisiva in Italia, nasceva Michael Schumacher. Così il prossimo tre gennaio la Rai festeggerà mezzo secolo di tivù, mentre il supercampione della Formula 1, nato il 3 gennaio 1969 a Huert-Hermuelheim - nei pressi di Colonia - celebrerà i suoi primi 35 anni. Una serata riservata alla famiglia, con la moglie Corinna, i figli Mick Jr. e Gina Maria, forse il padre Rolf e qualche amico, nella villa rifugio che il pilota possiede a Trysill, in Norvegia, a alcune decine di chilometri a nord di Oslo. Ci sarà anche la musica: il ferrarista ha invitato per l'occasione Francesco Bernardini, un giovane pianista che ha conosciuto a Padova e che per lui intonerà la canzone «Smoke on the water», dei Deep Purple. Schumi sarà al microfono: gh piace un mondo cimentarsi nel karaoke. L'aggancio con la televisione e la Rai è po' tirato per i capelli, salvo che per la data, ma bisogna anche riconoscere che Michael è un uomo-spettacolo. Da quando è comparso in pista, non soltanto la Ferrari ha ripreso a vincere, ma sono anche considerevolmente aumentate le percentuali di audience legate alla Formula 1. L'esordio fulminante nel 1991 con la Jordan, il rocambolesco passaggio alla Benetton nella corsa successiva con una battaglia legale svoltasi nella notte. Poi i due titoh mondiali conquistati sotto la tutela di Flavio Briatore nel team italo-inglese. Nel 1996 il passaggio alla corte di Maranello. E da quel momento non è passato giorno che non si sia parlato di lui, nel bene e nel male. Il brutto incidente con Villeneuve nel 1997 a Jerez, quando perse il titolo all'ultima gara; la mancata par¬ tenza a Suzuka, l'anno dopo, che lo privò della possibilità di lottare per un altro Mondiale. Infine l'incidente a Silverstone nel 1999, quando si arrivò ancora alla prova conclusiva del campionato con il deludente Eddie Irvine in grado di insidiare il successo a Mika Hakkinen. Da allora solo vittorie e record, con qualche alto e basso, ma sempre con un finale trionfante. Quattro titoh iridati piloti consecutivi (e cinque Costruttori per la Ferrari), una serie di corse da batticuore. Dai primati eccezionali del 2002 alla scorsa stagione combattuta, e incerta, sino all'ultimo respiro. Con Schumacher pronto a cercare qualpunticino che successivamente gli sarebbe servito per la classifica, determinato anche nei momenti meno brillanti. Lui deve molto a Luca Montezemolo, a Jean Todt, a tutta la Scuderia del Cavallino. Ma ha dato tanto. E' uno degli sportivi più cagati al mondo, lattuto soltanto in questa graduatoria dal golfista Tiger Wood, ma vale tutti i soldi che porta a casa. Guadagna molte volte lo stipendio del più «ricco» fra i manager dell'automobile, però alla Ferrari ha restituito tutto con gli interessi. In termini di sponsor disposti a spendere cifre enormi, di premi, di immagine. Un investimento che continua a dare i suoi frutti, abbondanti. Dal debutto in kart, all'età di Michael e il cal cinque anni, sono dunque tre decenni che Schumacher pesta sull'acceleratore. E, a parte i successi ottenuti nelle categorie minori, in Formula 1 il suo bilancio è impressionante: 6 mondiali, 70 vittorie, 55 pole position. Senza voler contare i punti conquistati, i podi, i giri e i chilometri percorsi in testa. I paragoni sono sempre difficili e inopportuni. Non si può avvicinare il nome del campione tedesco a gente d'altri tempi, com Nuvolari, Ascari o Fangio. Dell'epoca moderna soltanto Ayrton Senna ha tenuto all'incirca il suo passo, ma il brasiliano ha concluso tragicamente nel 1994 la sua carriera ed è impossibile sapere dove sarebbe arrivato. Una cosa è certa, invece, per quanto riguarda Michael Schumacher. Ha 35 anni e mantiene lo stesso impegno, la determinazione, le motivazioni di quando era ragazzino. L'entusiasmo e le soddisfazioni lo ripagano bene. Forse a qualcuno potrà sembrare poco simpatico, ad altri pre- suntuoso o meno disposto ad aprirsi di alcuni colleghi. Però Michael è un generoso, si attiva in diverse opere di beneficenza, è ambasciatore dell'Unicef e contribuisce a numerose iniziative per aiutare chi ne ha bisogno. Una sua dote poco nota è la riconoscenza: in 8 anni alla Ferrari non lo si è mai sentito parlare male in pubblico della propria squadra. Ha saputo superare i periodi più difficili senza lamentarsi, sempre impegnandosi al massimo. Anche in questo è un vero campione. E promette di continuare: «Non vedo l'ora di salire sulla nuova Ferrari per sfidare i nostri avversari - dice -. So che sarà molto difficile, più che nel 2003. Ma noi ci proveremo. Mi sento pronto e fresco come se fossi al debutto». Verranno eseguiti motivi cult come «Smoke on the water» dei Deep Purple e Michael si esibirà al microfono: gli piace un mondo cimentarsi anche nel cnto «Non vedo l'ora di salire sulla nuova monoposto per sfidare inostri avversari Sarà più difficile ma ci proveremo: mi sento pronto e fresco come al debutto» Cerimonia riservata nella villa a Nord di Oslo: la famiglia al completo e pochi amici selezionati Sarà un pianista italiano ad animare la serata Michael e il calcio, un'altra sua grande passione Michael Schumacher e la moglie Corinna in un'immagine di repertorio: vacanza sulle nevi di Madonna di Campiglio

Luoghi citati: Campiglio, Italia, Maranello, Norvegia, Oslo, Padova, Silverstone, Villeneuve