Vivi tra le macerie, Capodanno dei miracoli a Barn

Vivi tra le macerie, Capodanno dei miracoli a Barn SALVATA UNA BIMBA DI 9 ANNI, SVOLTA NEI RAPPORTI TRA WASHINGTON E TEHERAN Vivi tra le macerie, Capodanno dei miracoli a Barn Gli Stati Uniti sospendono per novanta giorni le sanzioni contro l'Iran TEHERAN A salvarlo è stata la moglie Fatemah che, immobile dal suo letto d'ospedale, ha insistito affinché i soccorritori continuassero a scavare tra le macerie della loro casa. E il marito, Yadollah, si trovava esattamente dove indicato dalla donna: sepolto da mattoni e calcinacci, protetto da un armadio-scudo, privo di sensi, ma vivo. A sei giorni dal devastante terremoto che nel Sud-Est dell'Iran ha causato oltre 50 mila vittime, la città di Bam ha vissuto un Capodanno che in molti hanno definito dei miracoli, quando ormai nessuno sperava più di trovare sopravvissuti. Yadollah Saadat, 26 anni, non è stato l'unico a rivedere la luce grazie al lavoro dei volontari, dopo che era stata dichiarata ufficiahnente la sospensione delle operazioni di soccorso. Fortemente disidratata, comunque viva, una bimba di nove anni é stata estratta ieri mattina dalle rovine della sua casa, così come un'anziana di 80 anni, un uomo di 45 e pare anche una donna incinta. Secondo le agenzie internazionali, almeno 100.000 persone sono rimaste senza casa e hanno bisogno di abiti e coperte. Il numero dei feriti viene stimato intomo alle 30.000 persone. La televisione iraniana ha mostrato una bambina di sei anni in un letto di ospedale: ferita, chiedeva notizie della mamma. «Voglio mostrarle le bambole che mi hanno regalato e raccontarle quello che ci è successo. Ma non riesco a trovarla», ha detto la bambina. Lavora a pieno ritmo anche l'ospedale allestito a Bam dalla protezione civile italiana: dal momento della sua apertura,.tre giorni e mezzo fa, sono state 600 le persone che sono ricorse al personale dell'ospedale italiano dove ora lavorano anche medici e infermieri iraniani. Squadre di soccorso e superstiti devono anche fare i conti con la paura di nuovi terremoti: sono state almeno una trentina le scosse di assestamento di magnitudo superiore a tre sulla scala Richter registrate dal sisma del 26 dicembre. Il catastrofico terremoto sembra avere favorito una svolta nei tesi rapporti tra Teheran e Washington. Gli Stati Uniti hanno deciso di sospendere per 90 giorni le sanzioni finanziarie contro l'Iran in modo da facilitare l'invio di aiuti umanitari americani alle popolazioni colpite dal terremoto, suscitando immediatamente le positive reazioni di Teheran, che nel passo vede la possibilità di un profondo rinnovamento delle finora difficili reazioni tra i due Paesi. «Comprendiamo la necessità di accelerare un processo che permetta alle organizzazioni non governative di aiutare le persone colpite dal sisma», ha spiegato il segretario al Tesoro John Snow. Le misure straordinarie prevedono l'attuazione di una procedura semplificata che permetta donazioni in denaro alle organizzazioni non governative per aiuti d'emergenza e operazioni umanitarie in Iran, ha sottolineato Snow. Il Dipartimento di Stato in questi giorni ha inoltre parlato della possibilità di aperture per un dialogo futuro con l'Iran, alla luce dei contatti avuti in occasione del terremoto. Il capo della diplomazia iraniana Kamal Kharazi ha definito «positiva» la sospensione provvisoria e parziale delle sanzioni americane contro l'Iran, aggiungendo che la loro «revoca definitiva e totale» creerebbe un nuovo clima tra Teheran e Washington. L'ex presidente iraniano Akbar Hashemi Rafsandjani si è a sua volta detto fiducioso che con l'aiuto internazionale la città di Bam, rasa al suolo dal sisma, possa rinascere «più bella e più gioiosa». Parlando davanti a centinaia di persone durante la cerimonia che ha segnato la fine del periodo di lutto nel Paese, Rafsanjani ha sottolineato che «l'ampiezza del disastro è tale che il mondo intero ha pianto e non dimenticherà mai il nome di Bam» e ha promesso che la città in due o tre anni «avrà nuove tecnologie e potrà puntare di nuovo sul turismo». Anche il presidente iraniano Mohammad Khatami si è detto fiducioso di una rapida rinascita della città che con Persopoh e Ispahan è considerata una delle principali meraviglie turistiche dell'Iran. «Spero che Bam rinasca entro la fine del mio mandato nel 2005», ha aggiunto il Presidente. [e. st.] Il giovane salvato dopo sei giorni tra le macerie di Bam

Persone citate: Akbar Hashemi Rafsandjani, John Snow, Kamal Kharazi, Mohammad Khatami, Rafsanjani, Richter, Saadat