La pioggia di bombe che cambiò Torino di Giuseppe Berta
La pioggia di bombe che cambiò Torino UN LIBRO ALGIORNO La pioggia di bombe che cambiò Torino Giuseppe Berta TORINO conobbe la guerra dell'aria poche ore dopo che Mussolini aveva annunciato l'ingresso dell'Italia nel conflitto mondiale. Nella notte del 12 luglio 1940, una piccola formazione di aerei inglesi riuscì ad arrivare sul cielo della città e a portare a termine il primo bombardamento, che causò 17 morti e 40 feriti. I danni non furono in complesso gravi, ma bastarono a dare il segno che una nuova, più spietata e tecnologica macchina bellica stava per investire anche la vita civile. Quelle prime bombe colsero di sorpresa i torinesi, perché non erano state ancora del tutto approntate le misure di difesa. Certo servirono a idr comprendere subito a tutti che la guerra aveva cambiato di scala e di qualità, avviando quel faticoso adattamento alle condizioni del periodo bellico che avrebbe scandito l'esistenza della città per cinque anni. Pier Luigi Bassignana, cultore appassionato della memoria dell' industria e della società subalpina, restituisce ora, con questo nuovo libro, ima ricostruzione puntuale della storia dei bombardamenti su Torino che se, da un lato, descrive con accuratezza tutti i raid aerei di cui fu vittima la città, dall'altro traccia anche un profilo della reazione dei suoi abitanti alla situazione incombente di pericolo cui erano esposti. L'originalità del volume sta nell'ampiezza della sua documentazione: Bassignana utilizza ima documentazione di prima mano, quella del Bomber Command degU anglo-americani, per ricostruire uno per imo i boinbardamenti. Così, il punto di vista di chi doveva subire le bombe, con l'onda di emozioni che esse provocavano, si intreccia con l'occhio più freddo e tecnico delle forze che progettavano le incursioni aeree e ne valutavano poi gli effetti, in primo luogo sull'economia, l'apparato produttivo e le infrastrutture di Torino. L'mtreccio delle due prospettive permette di approdare a una rappresentazione più completa della condizione vissuta da una grande città industriale in guerra, grazie anche all'iconografia bella, ricca e spesso inedita che correda il volume. Torino, comunque, non ebbe per fortuna il destino che toccò ad altri centri produttivi europei, come Coventry, la città inglese della produzione automobilistica che fu sottoposta all'offensiva della Luftwaffe di Hitler, per non parlare della tedesca Dresda. All' inizio, anzi, i torinesi si illusero che i bombardamenti facessero dei danni limitati. Avrebbero mutato parere dal 1942 in poi, quando sulle loro case e i loro stabilimenti si abbatté una pioggia di ordini esplosivi. L'occasione più tragica in assoluto fu quella del 13 luglio '43, quando 250 aerei inglesi fecero 792 morti e 414 feriti. Fu allora che Nino Costa, il poeta dialettale, compose la sua Complèntaper la sita d'Turin, un canto funebre in cui si immaginava che la sfilata delle vittime andasse dal Padreterno a chiedere giustizia. Poco dopo, annotava Costa in calce alla poesia. Mussolini cadeva. Pier Luigi Bassignana Torino sotto le bombe Edizioni del Capricorno 787 pagine, 39,50 euro
Persone citate: Coventry, Mussolini, Nino Costa, Pier Luigi Bassignana
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