«Cattedra dei pacifici» Da Biella l'appello per un mondo nuovo di Paola Guabello

«Cattedra dei pacifici» Da Biella l'appello per un mondo nuovo «Cattedra dei pacifici» Da Biella l'appello per un mondo nuovo Religiosi e imprenditori, artisti e medici tutti uniti nel progetto che si ispira al cardinal Carlo Maria Martini. L'obiettivo è creare operatori in grado di ridare agli uomini la capacità del dialogo Paola Guabello BIELLA Due simboli di religiosità e fede, il Santuario di Oropa e il Monastero di Bose e uno di ricerca artistica, la Fondazione Pistoletto. Tre aspetti di un capoluogo che non è solo industria tessile, competizione e bilanci aziendali, ma che vuole diventare terreno per un progetto il cui obiettivo è un mondo di pace, di dialogo, di rispetto. Il progetto si chiama «Cattedra dei Pacifici» e si ispira alla «Cattedra dei Non Credenti» voluta dal cardinale Carlo Maria Margini. Così nell'ideale triangolo formato da Oropa, Bose e Fondazione Pistoletto si riconosce un gruppo di biellesi e non, imiti dall'entuasiasmo per l'idea di un mondo nuovo e la determinazione di realizzarlo. Ecco Enzo Bianchi priore di Bose, don Alceste Catella rettore di Oropa, Cesare Kaneklin ordinario di psicologia alla Cattolica di Milano, Franco Ottolenghi ex direttore di «Rinascita», Angelo Pavia imprenditore. Don Giovanni Perini presidente della Caritas di Biella, l'artista Michelangelo Pistoletto, il medico Franco Piunti, lo studioso Luigi Spina e Valerio Zanone presidente della Fondazione Einaudi di Roma. Il loro sarà un percorso articolato, di respiro intemazionale, con l'obiettivo di formare operatori di pace o semplicemente persone che sappiano accettare e valorizzare le differenze, vivere i bisogni e le ingiustizie altrui come fossero proprie e progettare un futuro di pace per la persona, la società, le etnie, i popoli, la natura. Un progetto forse non nuovo nel senso di originale, ma di cui ora la società ha (e sente) bisogno per ritrovare armonia. Illustra l'iniziativa Enzo Bianchi, priore di Bose, luogo di confronto tra uomini, fedi e rehgioni nel verde della Serra, dove corre il confine tra il Biellese e il Canavese. «Per ora è un progetto, ma diventerà concreto presto, in primavera - spiega il priore Enzo Bianchi - . Si tratta di vedere quali personaggi coinvolgere tra i portatori di messaggi di pace nel campo della ricerca e dell'insegnamento. Il tutto verrà fatto con molta creatività, con formule nuove, un lavoro che verrà compiuto in collaborazione con università straniere e con lo scopo di creare una rete che ci consenta un percorso di ampio respiro». La «Cattedra dei Pacifici» promuoverà incontri che si terranno a Oropa, al monastero di Bose e a Cittadellarte; farà anche parte del programma, per chi ne sarà interessato, un corso propedeutico per facilitare ascolto e comunicazione. Padre Bianchi insiste sui termini «ascolto e comunicazione»: «La nostra cultura dà poco spazio a queste cose; ci siamo abituati a non "riconoscere" chi ci sta di fronte, a forzarci di apparire, di essere visti. Oggi la cultura dell' occhio è più forte di quella dell'orecchio. Insomma questo imbarbarimento dei rapporti ormai è arrivato ovunque, a livello politico, nel dibattito pubbhco dove c'è tanta aggressività». Il Biellese è terreno fertile per il movimento. Sono in molti e da tempo quelli che si impegnano per dare una qualità di vita sociale migliore al territorio. Luciano Rossi, ad esempio, fa parte del gruppo che promuove la «Cattedra dei Pacifici» e a sua volta è fondatore di «Apertamente», associazione di volontariato in questi anni cresciuta fino a diventare un importante punto di riferimento. Poi c'è Michelangelo Pistoletto che in un vecchio lanificio sulle rive del torrente Cervo ha creato una «Cittadellarte». «Mi hanno chiesto di entrare a far parte del comitato scientifico della Cattedra dei Pacifici ed ho accettato con entusiasmo - spiega -. E' un'importante operazione di sensibilità vicina alla mia filosofia. Anche noi stiamo percorrendo ima strada con lo stesso spirito: a Cittadellarte lavoria¬ mo con i giovani, in collaborazione con enti, associazioni, im-' prenditori, istituzioni locali e nazionali per una trasformazione sociale responsabile, che vada verso la parte opposta rispetto a quella in cui sta andando il mondo». Saranno organizzati incontri in collaborazione con Università straniere che si svolgeranno a Oropa e al monastero di Bose Nella foto grande il monastero di Bose, nel Comune di Magnano, piccolo centro biellese al confine con Il Canavese. Lo guida padre Enzo Bianchi (qui accanto), tra i fondatori

Luoghi citati: Biella, Cittadellarte, Comune Di Magnano, Milano, Roma