«Meglio disertore che uccisa da Hamas»

«Meglio disertore che uccisa da Hamas» LA SCELTA DEL PADRE MAGGIORE DELL'ESERCITO ISRAELIANO «Meglio disertore che uccisa da Hamas» La figlia soldatessa destinata alla pericolosa colonia di Netzarim la storia Yariv Gonfln TEL AVIV DA cinque giorni il comandante dell'avamposto militare diNetzarim (dislocato all'interno di una controversa colonia per proteggere le 60 famiglie ebree che vi risiedono) attende invano la recluta Gii Ofek si presenti. Ma invano. La diciottenne soldatessa non può lasciare la propria abitazione perchè il babbo per ora glie lo vieta in modo tassativo. Il padre Moshe OfeT s un maggiore della riserva e sa', -ene che per addestrare un soldato a combattere (specialmente in ima zona insidiosa come la striscia di Gaza, dove la guerriglia ha raggiunto livelli di alta sofisticazione) aver visitato un poligono di tiro solo due volte non basta proprio. «Se proprio vogliono mandare mia figlia a Netzarim, che prima la addestrino a dovere» ha detto il signor Ofek al quotidiano Yediot Ahronot. «Altrimenti me la tengo in casa. Male che vada, rischia il carcere militare. Sempre meglio che andare a morire...». Netzarim è la classica spina nel fianco: poche centinaia di coloni israeliani che vivono in vicinanza ostile con un milione di palestinesi. ANord c'è Gaza capoluogo, e accanto ai reticolati si vede distintamente il rione Sabra: una roccaforte di Hamas dove abita, fra gli altri, lo sceicco Ahmed Yassin. A sud, due altri campi profughi: Nusseirat ed el-Bureij. Alle spalle: il mare. Davanti al cancello di uscita i coloni hanno l'Asse Netzarim-Kami: una pista asfaltata di circa 10 chilometri, simile ad una roulette della morte, che conduce al deserto del Neghev. Ogni giorno (anche ieri, per esempio) i convogli militari che scortano i coloni sono sottoposti ad attacchi: con armi automatiche, se va bene. Altrimenti con ordigni da decine di chilogrammi di esplosivo. In origine i coloni che a Netzarim coltivano sotto serra (con l'aiuto determinante di manodopera thailandese) pomodori, insalata e peperoni avevano anche due missioni militari: controllare le attività future del porto di Gaza - per esempio, contrabbandi di armi - e presidare la grande arteria che taglia Gaza da Nord a sud. Con la intifada, il porto commerciale di Gaza è divenuto un'utopia. E il traffico stradale, in caso di bisogno, viene comunque bloccato dai cani armati. Per cui ogni combattimento a Netzarim, specialmente se si conclude con vittime israeliane, desta polemiche. «A che scopo restiamo a Netzarim 7 Secondo me, semplicemente per fare un dispetto ai palestinesi, per mettere loro le dita negli occhi», afferma Sarita Weisman, 24 anni, sorella maggiore dell'ufficiale Leonardo Weisman morto dieci giorni fa in uno scontro a fuoco ravvicinato con un palestinese che tentava di infiltrarsi a Netzarim. Avvertito della presenza di un uomo armato, Weisman e un altro ufficiale si sono precipitati nella zona indicata loro malgrado la oscurità. Balzati dalla jeep, sono stati centrati da una bomba a mano, poi falciati a morte da una raffica. Tre mesi fa, sempre a Netzarim, due palestinesi riuscirono ad infiltrarsi nella base e ad ucr''dere nel sonno tre militari, fra cui due soldatesse che - per ordine superiore - erano disarmate. L'episodio ha talmente scosso la signora Dalia Megiddo, una casalinga, da indurla a creare un sito internet («Fuori da Netzarim») che invita cordialmente i coloni di quel!' insediamento a «tornare a casa» in Israele. Megiddo ha pubblicato i nomi di tutti i coloni di Netzarim, i loro numeri di telefono, gli indirizzi. Ha anche suggerito che dal territorio israeliano bambini inviino disegni ai loro coetanei di Netzarim per invitarh a «tornare indietro». «Si tratta di un tentativo patetico» commenta Eran Shtemberg, un portavoce dei coloni. «Nessuno qua leggera quelle lettere, se mai dovessero arrivare». Un ritiro da Netzarim avrebbe solo l'effetto di «galvanizzare itenoristi palestinesi»: provocherebbe, ne è certo, altri spargimenti di sraigue. «E' stata al poligono soltanto due volte addestratela e poi lascerò che raggiunga il reparto» Si riapre la polemica sugli insediamenti Carri armati israeliani presidiano Netzarim (foto Katif.net)

Persone citate: Ahmed Yassin, Dalia Megiddo, Eran Shtemberg, Leonardo Weisman, Weisman, Yariv

Luoghi citati: Gaza, Israele, Netzarim, Tel Aviv