Ventinove caduti sul fronte della fede di Marco Tosatti

Ventinove caduti sul fronte della fede IL DRAMWATJCQ BILANCIO PEL DICASTERO DI PROPAGANDA FIDE Ventinove caduti sul fronte della fede sacerdoti uccisi lo scorso anno nei cinque continenti retroscena Marco Tosatti CinA'DEL VATICANO LI ASSASSINIO di monsignor i Michael Aidan Courtney, Nunzio pontificio in Burundi ha provocato un drammatico aggiornamento alla lista dei sacerdoti uccisi nel 2003 in missione in tutto il mondo. Un elenco che il dicastero vaticano di Propaganda Fide stila con cura, e diffonde, perchè non si perda il ricordo dei nuovi martiri, uccisi in terra di missione per aiutare quei popoh, e testimoniare il Vangelo. In ventinove sono caduti, nei dodici mesi che si sono appena chiusi; quattro in più che nel 2002, e quattro in meno rispetto al 2001. Nell'elenco che si apre con' il nome di un sacerdote congolese, Dieudonnè Tovo non ci sono suore, ma ben quattro laici, e fra questi Annalena Tonelli, la volontaria italiana uccisa il 5 ottobre scorso in Somalia dove viveva da trentatre anni. «Propaganda Fide» aggiunge qualche breve nota biografica al nome; così sappiamo che Don Dieudonnè Mvuezolo-Tovo, della Repubblica Democratica del Congo era coordinatore delle scuole cattoliche della provincia di Bas nella Repubbhca Democratica del Congo, e della sua morte è responsabile un mihtare. Don Nelson Gómez Bejarano, colombiano, 52 anni, parroco della Parrocchia-Santuario della Meda- glia miracolosa ad Armenia (Colombia) invece è stato ucciso in canonica il 22 marzo 2003 durante un tentativo di rapina. Don Martin Macharia Njoroge, del Kenya, 34 anni, morto l'il aprile 2003 in ospedale a Nairobi (Kenya) in seguito all'aggressione subita qualche giorno prima da alcuni banditi alla periferia della città. Ordinato sacer¬ dote 4 anni fa, era responsabile della parrocchia «San Francesco Saverio» a Parklands. Un fratello di don Martin, anch'egli sacerdote, era stato ucciso nel 2000. Sono spesso storie di ordinariaper paesi dalla legalità incerta violenza, quelle che troviamo nella lista; ma in non pochi casi si vede che l'obiettivo è preciso. Come per i tre seminaristi minori rapiti a Lachor (Arcidiocesi di Gulu, Uganda), nella notte tra il 10 e l'il maggio, dai ribelli deU'LRA I ribelli portarono via quarantuno ragazzi, e di tre di loro si hanno le prove che furono uccisi, E una vera e propria aggressione alla chiesa è quella che è costata la vita a Don Aimé Njabu e don Francois Xavier Mateso, della Repubblica Democratica del Congo. Fui onó trovati ucci- si il 10 maggio 2003 nella parrocchia di Nyakasanza, alla periferia di Bunia, il primo a colpi di machete nella sua stanza e il secondo a colpi d'arma da fuoco nel giardino della parrocchia. Anche altre persone che al momento si trovavano in parrocchia furono uccise. Ana Isabel Sànchez Torralba, 22 anni, spagnola, volontaria del Volontariato Missionario Calasanziano, alla sua prima missione all'estero, invece è stata uccisa in Guinea equatoriale (località di Mongomo) il 10 luglio 2003 durante un controllo di polizia; mentre invece don George Ibrahim, pakistano, 38 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco il 5 luglio 2003 nella sua parrocchia di «Nostra Signora di Fatima», in località Renala Khurd, distrette di 0!:\ra (Pakistan) da uomini armati entrati all'alba nel complesso parrocchiale. Oltre ad Annalena ToneUi, l'Italia piange padre Taddeo Gabrieli, OFM Cappuccini, 73 anni, italiano, ucciso con due coltellate il 19 luglio 2003 a Imperatriz (stato del Maranhao, Brasile) da una persona che voleva aiutare, apparentemente sotto influsso di alcool o droga. Aveva dedicato la sua vita alla missione e all'evangelizzazione; e padre Mario Mantovani, Missionario Comboniano, 84 anni, italiano, da 45 anni in Uganda dove assisteva i lebbrosi. Ha perso la vita insieme a fratel Godfrey Kùyowa, ugandese, 29 anni, anch'egli Comboniano, durante una razzia di bestiame sulla strada tra Capete e Kotido (Uganda) il 14 agosto 2003. Non sono solo l'Africa o l'America Latina i luoghi di missione «pericolosi»: il nuovo clima xenofobo e anticristiano che serpeggia in India rende difficile il lavoro per i sacerdoti, come testimonia l'uccisione di padre Sanjeevànanda Swami, indiano, 52 acni, ucciso a Belur (distretto di Kolar, diocesi di Bangalore, India) il 7 ottobre 2003. L'Africa, con diciassette missionari uccisi, è certamente il continente più a rischio, seguito dall'America Latina (dieci casi) e poi dall'Asia. E' certamente eccezionale invece l'uccisione di un Nunzio, un ambascia tore del Papa. Il «Ministro degli Esteri» pontificio, l'arcivescovo Giovanni Lajolo, ricorda che monsignor Courtney è stato ucciso «mentre stava tornando dai funerali di un missionario italiano che per tanti anni aveva vissuto in Burundi e aveva voluto farai seppellire in quella terra. Tutti noi siamo stati chiamati dal Santo Padre e inviati nei cinque continenti per servire la Chiesa anche in condizioni molto rischiose». Ancora sgomento Oltretevere per il recente assassinio de! Nunzio Courtney in Burundi Il Dicastero Vaticano che coordina le missioni in tutto il mondo è quello dell'Evangelizzazione dei Popoli, noto anche come «Propaganda Fide» Dipendono da «Propaganda Fide» 1075 arcidiocesi, diocesi e altre istituzioni; quasi il 390Zo di tutte le Circoscrizioni ecclesiastiche della Chiesa nel mondo J|pr ! s — - : mmm nsm m i \ i jfeÀT I missionari sacerdoti sono circa 85mila in tutto il mondo ^ Europa 3000 La loro attività è appoggiata da 28mìla religiosi no sacerdoti; 450mila religiose; Un milione e 650mila catechisti laici, nell'ultimo decennio sono stati ordinati ogni anno 1900 sacerdoti destinati alle missioni Propaganda Fide dirige 280 seminari maggiori e 110 seminari minori; gli allievi sono 65mila nei «Maggiori» e 85mila nei «Minori», a cui viene assicurato un sussidio economico. Nelle missioni operano 42mila scuole, 1600 ospedali, 6000 dispensari, 780 lebbrosari