l'ultimo Kourouma fra i Leoni d'Africa di Mir. App.
l'ultimo Kourouma fra i Leoni d'Africa l'ultimo Kourouma fra i Leoni d'Africa mm SCE quasi contempomm raneamente in tutto il mondo 7 soZi delle inditmm pendenze, l'ultimo libro di Ahmadou Kourouma, lo scrittore ivoriano tra i massimi dell'Africa post-coloniale, morto poche settimane fa. Il romanzo, che ci conduce nel profondo di costumi, gesti e riti del suo grande e tormentato Paese con lo stile nervoso, anticonvenzionale («truculento, crudele, poetico» lo ha definito Le Monde) da cui è nato il successo di Aspettando le bestie selvagge, sarà pubblicato da e/o in coedizione con Jaca Book. Ma e/o ha, per il 2004, altri importanti titoli nella collana «I leoni»: partita 25 anni fa con l'esplorazione dell'est europeo sino alla Russia spingendosi sin dentro la Cina (ma attenta agli italiani, vedi la scoperta di Carlotto e della Ferrante) l'editrice romana ha via via allargato il proprio orizzonte sino a raggiungere le letterature africane e caraibiche contemporanee. Ai «Leoni» arriveranno infatti La vita scellerata, ascesi e caduta della borghesia nera della Guadalupa di Maryse Condè; Ramata, una specie di Bovary senegalese di Abasse Ndione; e soprattutto, dal senegalese Boubakar Boris Diop Rwanda. Muarmi, il libro delle ossa, romanzo terribile nel decennale del più grande genocidio del dopoguerra tra hutu e tutsi, compiuto tra l'indifferenza o la complicità del mondo occidentale. Altro mondo, altro dramma: la testimonianza romanzata dell'iraniana Shahmur sh Parsipur, già premiata per «il coraggio contro la repressione dei diritti umani», in Donne senza uomini, il dramma dell'emarginazione femminile in una sorta di noir. E da noi l'apocalisse è metropolitana. Soprattutto milanese come ci racconta Bruno Pischedda per Aragno nel saggio La grande sera del mondo (mentre per lo stesso editore Giovanna Rosa delinea l'Identità di una metropoli, ovvero «La moderna civiltà ambrosiana»). Ma il vero noù meneghino in arrivo è quello di Gianni Biondillo, esordiente da Guanda con Per cosa si uccide, una Milano di Quarto Oggiaro «molto testoriana». Metropolitani-fiorentini i due thiiller piuttosto anomali, specie il primo di un letterato molto fine come Giorgio De Rienzo che firma per Marsilio L'indagine sul celebre «mostro», stesso tema nello Scarabeo da Rizzoli di Michele Giùttari. esordio dell'ex capo della mobile della città del giglio, uno che ne sa molto sull'argomento. Per prender fiato, con una scrittura superba, l'incontro di medioevo e poliziesco combinato da Laura Mancinelli, Einaudi, con Ifantasmi di Challant. Cominciamo a pregustarlo. [mir. app.]
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