Rossi: «Calo il poker e il Toro è in A» di Silvia Garbarino

Rossi: «Calo il poker e il Toro è in A» IL TECNICO FA AUTOCRITICA MA SPERA DI AVERE L'ORGANICO AL COMPLETO DAL NUOVO ANNO Rossi: «Calo il poker e il Toro è in A» «Se potrò schierare i migliori Finga, Mandelli, Waiem eTiribocchi ritornerà il morale e riprenderemo la corsa» intervista Silvia Garbarino TORINO Con quella faccia un po' così, e l'espressione - va capito - molto cosi, «paolocontiana», Ezio Rossi chiude la prima parte di stagione alla guida del Toro. Il Natale, scivolato via fra feste in famiglia e un paio di giorni in montagna con il figlio Niccolò, gli ha scrostato dal volto il grigiore accumulato negli ultimi cinque match di campionato che hanno sospinto i granata fuori dalla zona promozione. Il velo di malinconia negli occhi è rimasto intatto. Il Toro solo ottavo in classifica, la piazza che reclama perchè delusa, oltreché dai risultati, dalle prestazioni senza nerbo e cuore. Il suo bilancio? «Positi'T perchè sono a Torino nella società che ho sempre amato. Però si potrebbe stare megho, è un dato di fatto: lo dicono i numeri e tutto quello che è successo nell'ultimo mese. Il periodo iniziale è stato sereno e siamo rimasti anche in credito di punti, penso a Pescara e Bari in particolare (due sconfitte di misura, ndr)». Poi si è rotto qualcosa. «Sì, ah'int-mo della squadra c'è stato un cedimento, colpa di certi risultati negativi, imprevisti e immeritati. Alcune sconfitte hanno intaccato la solidità del gruppo e l'equilibrio già sottile è andato in frantumi. Ricompattare le forze, credere neUe nostre potenzialità è il primo passo per uscire da un periodo infausto». La serenità che si è disciolta nell'arco di tre mesi ha influito sulla magrezza di risultati. Come la si riconquista? «E' stato un calo globale legato sono convinto anche alla paura di perdere, un'ansia che molti giocatori si portano evidentemente dentro dall'anno passato, tragico per il Toro, che ha contagiato gli altri. Ci siamo parlati e lo sappiamo *utti che se a fine estate l'umore era troppo alto, ora è da rimpolpare, perchè troppo basso. E' anche normale quando si cade dall'alto, come noi ad avvio di stagione, farsi più male. Ci manca solo una vittoria in più in classifica perchè guardando gh ultimi sette turni abbiamo fatto un unico risultato negativo (Piacenza, ndr). Viaggeremo però sino alla fine della stagione come gh equilibristi sul filo del rasoio». Pensa, conti alla mano, che l'organico del Toro sia stato sopravvalutato? «E' la piazza che ti porta a sopravvalutare la squadra e i giocatori, tutti si aspettano più di quanto siano le attese in altre società più piccole o meno in vista. Siamo comunque tutti delusi. Ma era ed è sbaghato pensare che una squadra assemblata da poco tempo riesca ad ottenere subito risultati "bomba" in serie B. Guardando la classifica, anche della A, si capisce chi sta in vetta e perchè, sono club che hanno uno zoccolo duro composto da 5-6 elementi che giocano assieme da anni e sul quale si fanno innesti mirati. Non mi stupiscono perciò le posizioni attuah di Atalanta, Ternana, Messina, Livorno. L'unica vera sorpresa è il Catania che ha gli stessi punti nostri. Hanno deluso invece i club blasonati come Fiorentina, Napoli, Genoa». La promozione in serie A considerata un punto fermo degh obiettivi societari si sta allontanando. Cosa e chi serve a questa squadra per centrarla? «Innanzitutto serve che rientrino alcuni giocatori cardine, parlo di Walem, Finga, Mandelli e Tiribocchi. Sfido altre società a fare bene con 4 uomini così basilari fuori servizio. Finga deve ritrovare la gioia di giocare, l'allegria che provava a Siena. Tiribocchi l'ho ritrovato determinato anche negli allenamenti, è più motivato, si vede che ha voglia di fare bene e credo sia sua volontà restare in granata sino a giugno. A noi serve integro e carico». Walem in lotta continua con la pubalgia quanto la preoccupa? «Il belga ha ripreso da poco gli allenamenti con i compagni ma non può sostenere ancora gh stessi carichi di lavoro. Andiamo avanti giorno per giorno, certo che la sua disponibilità resta per la squadra fondamentale». Il centrocampo ha perso Ver- gassola, Walem non si sa quanto potrà essere utilizzabile eppure sul mercato il Toro è vicino al prestito di Mignani, un difensore, e Rubino, un attaccante. Le sta bene come soluzione? «Non parlo di chi ancora non c'è. Se verranno i due senesi saranno utili sicuramente, la difesa prende troppe reti è una statistica e in attacco un uomo in più serve per avere deUe varianti. Le altre mie idee Zac e Cravero le sanno, il mercato è ormai simile alle sabbie mobili. Ogni cosa possibile sarà fatta, me l'ha garantito anche Cimminelh». «Mignani e Rubino saranno utili alla causa Prendiamo troppi gol e in attacco serve una variante in più» Un Toro vincente e festante: l'immagine che i tifosi granata auspicano di vedere parecchie volte nel 2004

Luoghi citati: Bari, Livorno, Messina, Napoli, Pescara, Piacenza, Siena, Torino