A New York turismo da tutto esaurito di Paolo Mastrolilli

A New York turismo da tutto esaurito A New York turismo da tutto esaurito bassi valori del biglietto verde riempiono aerei ed hote Paolo Mastrolilli NEW YORK C'è l'allarme arancione per il terrorismo, la mucca pazza, il dollaro che precipita, eppure New York ride. Incoscienza? No, soldi, che stanno uscendo a fiumi dalle tasche dei turisti. Perchè questa, secondo le stime del Comune, è la stagione in cui la città che non dorme mai si sta finalmente risveghando dall'incubo dell'I 1 settembre. Ahheno per quanto riguarda il numero dei visitatori che sono tornati a sceglierla per le vacanze di Natale e Capodanno. Per capirlo, anche senza le statistiche ufficiali, bastava girare il 21 dicembre scorso per l'aeroporto Kennedy: quella mattina il segretario della Sicurezza nazionale, Tom Ridge, aveva alzato il livello di allerta per gli attentati, ma ai terminal delle partenze e ai banconi dell'immigrazione c'era comunque la fila. «Allarme arancione? Io - ha detto al New York Times l'editore belga Jeroen Vanwyk - penso sia una specie di marketing. Potrebbe essere verde o di qualunque altro colore, e sarebbe lo stesso». Sulla 42esima strada, in effetti, capita di vedere i turisti che si fanno fotografare insieme ai poliziotti, come se ormai fossero un'attrazione del paesaggio locale. E chi decide di sabre sopra l'Empire State Building, oltre a sfidare le vertigini, gusta anche il brivido del pericolo. Non è un atteggiamento cinico, ma piuttosto la stessa filosofia che gli abitanti di New York hanno dovuto adottare dopo l'I 1 settembre: si muore anche inciampando per le scale, e se uno si lascia paralizzare da queste paure la vita finisce comunque. I dati, in effetti, dimostano che i turisti hanno deciso di tornare a New York. Secondo NYC and Company, l'agenzia comunale del settore, r850Zo delle stanze degli alberghi sono occupate: «Una cosa del genere commenta la direttrice Cristyne Nicholas - non si vedeva da prima dell'11 settembre». A novembre il Metropolitan Museum of Art ha contato 444.013 visitatori, cioè più del doppio rispetto a due anni fa. La guida Zagat, oracolo della buona cucina, ha segnalato l'apertura di 174 ristoranti «notevoli» negli ultimi dodici mesi, e questo dice qualcosa su come sta andando l'economia locale e come spendono i turisti. Nel 2000 New York aveva ricevuto 36,2 milioni di visitatori: nel 2001 c'era stato il crollo, ma il 2002 ne aveva già contati 35 milioni, e quest'anno le autorità comunali sperano di tornare ai livelli record d'inizio secolo. Quali sono le ragioni di questo boom? Parecchie, compreso il continuo calo della criminalità comune. Ma la prima, probabilmente, è economica, e riguarda tanto il turismo intemo americano, quanto quello straniero. Due fatti decisivi sono avvenuti nella seconda metà del 2003: la ripresa negli Stati Uniti, con la cresci¬ ta che ha toccato 1*8,296, e il crollo del dollaro rispetto all'euro, che ha guadagnato circa un quarto del suo valore negli ultimi mesi. Dunque gli americani hanno più' soldi in tasca, vogliono divertirsi, ma andare all'estero per loro costa troppo. Quindi riscoprono le destinazioni domestiche, con la Grande Mela in cima. Invece gli europei, compresi i britannici beneficiati dalla sterlina, scoprono forse per la prima volta nella loro esistenza che New York conviene. L'American Express Travel ha condotto un sondaggio in alcune citta', per vedere quanto costa in moneta inglese un pacco regali tipico, composto da jeans Levi's, un CD tra i top 20, un DVD tra i top 20, e una consolle Microsoft per i videegiochi X Box. Risultato: 149 sterline a New York, 193 a Londra, 198 a Parigi e 213 a Milano. Fatti i conti, se siete degli shopping dipendenti, con la differenza del risparmio ci pagate pure il biglietto aereo. Certo, restano l'allarme arancione e la paura per nuovi attentati, che qui nessuno prende come uno scherzo. Ma nell'era della guerra al terrorismo, forse, ci stiamo abituando a convivere con la minaccia. La «Grande mela» attrae non solo gli stranieri avvantaggiati dal cambio ma anche gli americani che ora hanno in tasca più soldi da spendere

Persone citate: Kennedy, Tom Ridge