«Europa, la forza della diversità»

«Europa, la forza della diversità» GIORNATA UE E CONVEGNO DI ANTENNA MEDIA TORINO SULL'AUDIOVISIVO «Europa, la forza della diversità» Liv Ullmann: cinema ponte tra generazioni Stefanella Campana TORINO . Non basta produrre un buon film, documentario o corto se poi non circola, non arriva al pubbhco e, soprattutto, non esce dai confini nazionali. Anche perchè, per dirla con le parole di Michel Rocard, presidente della Commissione Cultura del Parlamento Europeo è «nella diversità e nella molteplicità della ricchezza culturale del Vecchio Continente che il film europeo trova la sua forza e la sua originalità». Della carenza nella distribuzione degh audiovisivi nei paesi europei rispetto a quelli americani (che tra l'altro godono di notevoli sovvenzioni), ma anche deUe potenzialità del cinema europeo sui mercati asiatici e africani, si è parlato recentemente anche a BruxeUes, nella sessione plenaria della Commissione Cultura del Parlamento Europeo, in occasione della «Giornata del Cinema e dell'Audiovisivo». I parlamentari hanno incontrato i rappresentanti del mondo del cinema e i membri della Fera (Federazione europea dei realizzatori dell'audiovisivo), tra cui la presidente, l'attrice svedese liv Ullmann, che ha insistito sul «cinema come ponte tra le generazioni per stimolare la diversità». Tra gh interventi, pure quello del regista italiano Citte Maselli («Il sospetto», «Gh spostati») che ha ricordato come «il pluralismo e la molteplicità sono le ragioni della nostra battaglia culturale e del cinema stesso». C'è una risposta a questi appelli? Ormai circa la metà delle immagini prodotte nelTUnione Europea sono realizzate grazie al contributo dei fondi regionali, tema al centro della Giornata Europea del Cinema, che ha fatto seguito a un convegno a Torino promosso da Antenna Media Torino tra trecento addetti ai lavori provenienti da 16 paesi europei, tra cui figuravano rappresentanti degh oltre 100 diversi fondi europei. In Italia, un paese forse alla vigiha del passaggio da una dimensione centralistica a quella federalista anche neh' audiovisivo, uno sguardo europeo Liv Ullmann può contribuire a cambiare radicalmente le prospettive di sviluppo del settore. Tanto più che, come fa notare Alessandro Signetto, direttore di Antenna Media (coordina in Italia il più importante fondo comunitario per lo sviluppo della produzione indipendente nel cinema e del multimedia) «la situazione legislativa itahana in questo campo è piuttosto oscura, fin daU'irrisolta questione del trasferimento di competenze da Stato a Regioni». A questo punto ci si chiede se i circa 250 milioni di euro impegnati annualmente dai fondi di sostegno regionali costituiscano un vero motore a favore dell'industria audiovisiva in Europa. Nelle conclusioni del confronto torinese sono tre i modelli fra tutti che hanno attirato l'attenzione, sia per l'impatto culturale ed economico, sia per la capacità di dare risposte innovative a problemi strutturah antichi. A cominciare dall'esempio positivo in Catalo¬ ll'audiovisivo gna di Tv3: un'impresa di televisione portatrice di identità culturale regionale che agisce come catalizzatore dei fondi regionali e deUa produzione audiovisiva locale e quindi come mediatore fra i produttori e il loro pubbhco. O la decisione del gruppo di Regioni dei «Quattro motori dell'Europa» (Baden Wùrttemberg, Rhòne-Alpes, Lombardia e Catalogna) di dar vita ad un coordinamento deUe proprie pohtiche audiovisive, a pieno titolo integrate con le proprie strategie di politica industriale. E ha suscitato interesse anche l'iniziativa ECRIFAV (European Coordination of Regional Investment Funds-Audiovisual), i cui membri fondatori, provenienti da Vallonia, Baden-Wùrttemberg, Vienna, Rotterdam e Lecce, hanno l'opportunità di condividere le proprie esperienze nel sostenere le piccole e medie imprese presenti neUe differenti regioni e di definire le pohtiche regionah europee nel settore audiovisivo. Una realtà in fermento che non potrà essere dimenticata nelle sedi istituzionali europee quando nei prossimi mesi Parlamento Europeo, Comitato deUe Regioni, Commissione Europea e Consiglio dei Ministri delTUnione Europea si troveranno a discutere della riforma degh strumenti della pohtica audiovisiva, ed in particolare del futuro del Programma MEDIA. Ma anche della revisione della direttiva «Tv Senza Frontiere» prevista per la prossima primavera, la cui funzione è di armonizzare la pohtica audiovisiva europea. Una direttiva importante. Stahihsce, tra l'altro, che ciascuna emittente televisiva nazionale deve riservare alle opere europee più della metà del tempo mensile di trasmissione e nella fascia oraria di maggiore ascolto. La maggioranza delle tv europee rispetta la Direttiva, ma non l'Italia. «E emersa l'opportunità di una moderna riedizione della direttiva - ha detto recentemente in un convegno il ministro Gasparri - adattando il suo quadro normativo sulla scorta degh sviluppi dei mercati e deUe tecnologie». Michel Rocard, presidente della Commissione Cultura a Strasburgo: nella ricchezza del Vecchio Continente inostri film trovano forza Liv Ullmann, presidente della Federazione europea dell'audiovisivo