Mercato, il Toro per ora guarda di Roberto Condio

Mercato, il Toro per ora guarda MA PER LASCIARE A GIUGNO UNA B SENZA PIÙ MUTUALITÀ E CON MENO PROMOZIONI ALTRI SONO GIÀ SCATENATI Mercato, il Toro per ora guarda veri rinforzi possono essere Pinga, Walem e Mezzano Roberto Condio TORINO È ufficialmente cominciata la bagarre, in serie B. I bilanci di fine anno e l'imminente apertura del mercato dicono che almeno una dozzina di squadre è lanciata a caccia della promozione per sfuggire a un campionato che dalla prossima stagione rischia di non vedere più i 103 mihoni di euro di mutualità garantiti dalla A e che vedrà crollare le possibilità di compiere il salto di categoria dalle attuali 5 (e mezza) su 24 partecipanti alle future 3 su 22. «Ora o mai più», insomma, è il motto di chi per mezzi economici o per blasone sa di non poter mancare l'occasione della vita: salire in A persino finendo 60il 12 giugno (e poi vincendo lo spareggio con la quart'ultima dell'elite) e ritrovarsi protagonista della nuova massima serie a 20 squadre che ne condannerà solo tre. Il mercato è il ciambellone a disposizione di chi, sul punto di affogare, vuole riemergere. Più di tutte, contano di approfittarne Fiorentina, Napoli e Genoa, le «grandi» in maggior ritardo (rispettivamente 8, 10 e 12 punti sul 5 posto). Della Valle, tanto per non sbagliarsi, ha optato per la rivoluzione: con 20 mihoni di euro a disposizione, Cavasin avrà una squadra quasi tutta nuova e non potrà più toppare. Preziosi, dal canto suo, ha promesso arrìvatì a portieTe TAoctis, Gargo e a nippo-svedese Ishizaki), mentre Simoni, confortato dalle assicurazioni di Naldi, ha maturato una certezza: «Agennaio torneremo competitivi». Situazione sempre più complicata, dunque, per il Toro di Ezio Rossi, stretto fra le 7 che gli stanno davanti in classifica (tutte con meno problemi di gioco e di ambiente) e le 4-5 che da dietro stanno preparando la riscossa. Non avendo alle spalle un Della Valle, per Zaccarelli e Graverò sarà un mercato difficile, fatto di scambi e di prestiti. Qualcuno di certo arriverà, perché querelle contrattuali (Vergassola e Tiribocchi) e scelte tecniche (Castellini) hanno dato qualità all'elenco dei cedibili. I primi, deludenti 20 turni hanno evidenziato le lacune granata, che non sono poche: un portiere sicuro (anche se Sorrentino ultimamente è parso rinfrancato), un centrale di difesa da affiancare a Mandelli, un creatore di gioco, un uomo capace di trovare l'idea giusta negli ultimi 20 metri, un attaccante di stazza. I contatti intavolati con mezza serie A (Chievo, Bologna, Siena, Modena, Samp, Reggina, Lecce, Ancona) tengono aperte varie piste. Le più utili portano a Scarpi, Mignani, Budel, Zanchetta e Corrado Colombo, gente che però dev'essere convinta ad accettare un declassamento e una realtà fatta anche di stipendi in ritardo e di piazza non più disposta a perdonare. Arriverà qualcuno (non Marinelli, finito in prestito al fioca iridato per 6 mesi) ma la sensazione è che il Toro possa e debba risollevarsi trovando le risorse decisive all'interno del suo organico, in estate ritenuto da tutti più che sufficiente per centrare l'obiettivo. Tre nomi di giocatori che, per un motivo o per l'altro, finora hanno pesato poco o nulla: Mezzano, Walem e Pinga. D loro pieno recupero può valere più di qualsiasi rinforzo estemo. Pinga, in Brasile da giovedì 18, èatteso per oggi a Torino e domani riprenderà gli allenamenti col resto della truppa granata