L'Europa ai piedi NEDVED di Fabio Vergnano

L'Europa ai piedi NEDVED IL CENTROCAMPISTA DELLA JUVENTUS INCORONATO IERI A PARIGI: HA STRAVINTO LA CLASSIFICA DEL PALLONE D'ORO PRECEDENDO HENRY E MALDINI L'Europa ai piedi NEDVED intervista Fabio Vergnano inviato a PARIGI El stato il primo a saperlo, l'ultimo a crederci. Quando il giorno dopo la sconfitta contro la Lazio gli inviati di France Football sono arrivati nella sua casa nel parco a La Mandria, Pavel Nedved ha cominciato a capire che qualcosa doveva essere successo. Ma la domanda a Roberto Notarianni, inviato del bisettimanale parigino, è stata disarmante: «Ma perché proprio io?». Si rassegni, per i giornalisti di tutta Europa è davvero lui il numero uno, il ragazzo di Skalna che sognava il tennista Ivan Lendl e continua a sognare di vincere la Champions League. Neppure nel giorno dell'incoronazione ha cambiato abitudini. Ieri mattina, dopo 4 giorni di letto per una tonsillite, ha corso per dieci chilometri nei prati vicino a casa. Poi ha fatto imo spuntino veloce con la famiglia e via verso la gloria. Tutto frenetico negli studi di Canal Plus, che ha trasmesso in diretta la premiazione. H trucco, l'ultimo ritocco del parrucchiere alla sua pettinatura da paggetto appena sistemata a Torino, e si è accesa la lucina rossa della telecamera. Pavel, qualche discorso da pronunciare? «Mi conoscete, sapete che parlo poco e per giunta stavolta sono pure emozionato. Non ci credevo più di tanto, sono febee perché non sono abituato a essere il primo. Uno come me gioca sempre per vincere, ma quello che mi è successo va oltre. Fa riflettere su cosa sei riuscito a fare». Il Pallone ormai è fra le sue mani. Si convinca, è vero. «Ci credo perché adesso lo tocco. Ma se guardo la classifica e vedo che dietro ci sono Henry e Maldini, mentre Zidane è soltanto quinto, mi pare tuttora impossibile di essere davanti a certi fenomeni». L'ultimo juventino laureato a Parigi è stato proprio Zidane. Lei è il suo erede? «Zizou è il migbore al mondo, io sono molto diverso, non avrei potuto essere il suo successore in alcun modo. Purtroppo ha lasciato la Juve, avremmo potuto giocare insieme». Henry meritava? «In questo momento è il miglior attaccante del mondo». Maldini completa il podio. Il Milan ha gridato all'ingiustizia per la mancata vittoria del capitano rossonero. «E1 un esempio di serietà professionale per tutti quelli che fanno la nostra professione». C'è stata anche una polemica antipatica, si è parlato di influenza degli sponsor sulla sua vittoria. «Mi spiace, qualcosa di buono credo di averlo fatto. Poi ognuno è libero di parlare e di giudicare. Nulla però riesce a corrodere la mia feheità di essere stato così apprezzato». Che cosa ha colpito di più i giurati? «Forse la mia vogha di sacrificarmi sempre. Se ci pensate, non sono una stella come Ronaldo, Zidane, Figo. E per giunta sono perfino dell'Est: per noi è ancora più difficile vincere. Se l'unico Pallone d'Oro ceco è stato Masopust, 41 anni fa, vorrà pur dire qualcosa». Che effetto provoca questa sfera ricoperta d'oro? «Di sicuro non mi fa sentire il più forte del mondo. Non è nel mio carattere, se potessi vorrei con me tutti i compagni per dividere (mesto premio insieme alla squadra che mi ha sempre aiutato. Senza di loro, qui al posto mio ci sarebbe un altro». Adesso come Gambiera la sua vita? «Non l'ha cambiata il calcio, non la cambierà questo premio. Oggi riprenderò a faticare: corsa, palestra. Solite cose. Evidentemente però non ho sgobbato per nulla, visto quello che mi sta succedendo». Si sentirà più responsabilizzato? «Avrò motivazioni maggiori, questo sì. Anche se è difficile fare meglio. Io do già tutto». La squalifica che le ha fatto saltare Manchester può aver influito sui giurati che hanno capito il suo dramma umano? «Non credo possa essere diventata la mia fortuna. Anzi, è stata una sfortuna: quella sera avrei voluto proprio esserci». Questo premio è un punto di arrivo? «Lo considero ima tappa importante, anche se il mìo traguardo vero resta la finale di Champions che ancora non ho giocato e quella dell'Europeo che mi è già sfuggita una volta nel 1996». Cambierebbe questo Pallo¬ ne con la Coppa con le grandi orecchie, come la chiama lei? «Non avrei dubbi: lo farei». Questo è stato il suo anno migliore? «Direi di sì. Ho vinto il secondo scudetto consecutivo e non mi sono infortunato». Adesso che è nel gotha del calcio mondiale. Gambiera la sua iutenzione di lasciare il calcio nel 2006? «Non cambio idea. Ho ancora tre anni per vincere il più possibile. Il tempo è poco, non posso perdere altre occasioni come quella di Manchester». Ma la Juve la confermerà? «Io voglio restare, spero che la società non mi deluda». Quale creda che sia stata la sua miglior partita della scorsa stagione? «La semifinale con il Real Madrid è stata la più bella». Soltanto sciupata dal cartellino giallo di Meier. «Guardate, a parte il dispiacere per non poter giocare la finale non mi sono sentito in colpa. Quando vado in campo do tutto me stessa, se mi controllo non sono più io». A chi dedica questo trofeo? «Al mio primo allenatore, Josef Zaloudek, mancato pochi giorni fa. Lui mi ha fatto capire per primo che soltanto l'allenamento, svolto con un lavoro sostenuto e rigoroso, mi avrebbe fatto progredire». Ife^ Non sono una "" stella come Ronaldo, Figo o Zizou inoltre sono dell'Est e per noi è ancora più difficile imporci Forse è stata decisiva la mia voglia di sudare e sacrificarmi sempre Questo riconoscimento non cambierà la mia vita come non riuscì a cambiarla il calcio Ma lo baratterei con la Coppa dei Campioni 99 Un bacio al trofeo più importante: Pavel Nedved ha vinto scudetto e Supercoppa con la Juve e trascinato la sua Nazionale PALLONE DORO 2003 1 PAVEL NEDVED (Repubblica Ceca/Juventus) punti 190; 2 THIERRY HENRY (Francia/Arsenal) punti 128 3 PAOLO MALDINI Ctalia/Milan) punti 123; 4 ANDRIY SHEVCHENkO (Ucraina/Milan) punti 67; SZINEOiNÈ ZIDANE (Francìa/Real Madrid) punti 64; 6 Van Nìstelrooy (Olanda/Manchester United) 61; ;;7 Raul (Spagna/Real Madrid) 32; 8 Roberto Carlos (Brasile/Real Madrid) 27; 9 BUFFON {ttalià/luvèntus) 19; 10 Beckham (Inghilterra/Manchester UnitedReal Madrid) 17 11 Ronaldo (Brasile(ZReal Madrid) 11; 12 H. Larsson (Svezia/Celtic) 6; 13 Deco (Portogallo/Porto), DEL PIERO (Italia/Juventus), Dida (Brasile/MÌIan), Makaay (Olanda/Deportivo La Coruna-Bayern), NESTA (Italìa/Milan) 4; 18 Nlhat (Turchia/Real Sociedad), TOTII (Halia/Roma) 3; 20 Ballack (Germania/Bayern) Ibrahimovlc (Svezia/Ajax) 2; 22 F. INZAGHI (Italia/Milan), 23 Keller (Repubblica Ceca/Borussia Dortmund), 24 Mutu (Romania/Parma-Chelsea), 25 Ronaldinho (Brasile/Paris SgBarcellona), 26 TOLDO (Italia/Inter) 1. Totale giocatori votati: 26 su 50. Italiani votati: 7 su 9 (esclusi Vieri e Zambrotta). élb Devo ringraziare W^ i miei compagni di squadra: se sono qui il merito è anche loro La partita più bella è stata la semifinale con il Real Madrid Voglio restare a Torino fino al 2005: Atifa e vincere tutto 77 Nedved ha totalizzato 211 presenze e 50 gol nel campionato italiano, 86 presenze e 22 reti nelle coppe europee