La De Sono festeggia i primi 15 anni
La De Sono festeggia i primi 15 anni CONCERTO AL CONSERVATORIO La De Sono festeggia i primi 15 anni TORINO Paolo Gallarati È la festa della De Sono; 15 anni di attività celebrati, l'altra sera, al Conservatorio, con il Coro di Voci Bianche della Radio di Budapest sotto la guida di due direttori, Gabriella Tbész e Laszlo Norbert Nemes. Le bambine e le ragazze hanno preso posto sul palcoscenico, ma si sono spostate anche lungo il perimetro della platea e in galleria: un effetto suggestivo di dolce accerchiamento che ha permesso di apprezzare la qualità dell'assieme, la perfezione dell'intonazione e l'omogeneità del timbro, l'agilità del canto e la trasparenza delle sonorità. Il programma comprendeva una rassegna di musica polifonica dal rinascimento ai moderni; il tutto incentrato sul tema natalizio che si è sovrapposto a quella del compleanno come mostrava, sulla prima pagina del programma di sala, l'immagine della sontuosa torta di mandorle con trofeo di candeline che la De Sono ha voluto figurasse per alludere alle due date significative: 1988-2003. Fondata e diretta con grande passione da Francesca Camerana, la De Sono è una associazione alquanto speciale. In tutti questi anni non si è limitata ad organizzare 55 ottimi concerti ad ingresso gratuito ma, sin dall'inizio, ha voluto incidere più profondamente nella cultura musicale italiana, valorizzando ciò che i giovani fanno per tener viva in ogni campo questa attività. I concerti sono infatti l'espressione delle iniziative che la De Sono ha portato avanti nel mondo dei giovani: in quindici anni ha distribuito 116 borse di studio per musicisti, molti dei quali sono ora solisti affermati o prime parti in importanti orchestre italiane e straniere; ha publicato 23 volumi di giovani studiosi usciti dal vivaio della musicologia italiana e 9 album fotografici dedicati ad altrettanti musicisti. Tutto questo complesso di attività, cui si è aggiunta la pubblicazione di 4 compact disc, ha attirato sulla De Sono riconoscimenti di grande prestigio come, nel 1991, il Premio della critica musicale italiana «Franco Abbiati» e, nel 2003, il Premio Imperiale della Japan Art Association per il sostegno ai giovani musicisti di talento. Se si considera che Francesca Camerana è anche il direttore artistico dei Concerti del Lingotto e l'ideatrice di quel ciclo che, sotto il nome di «Sintonie», sta per coinvolgere nuovamente, nel prossimo gennaio, musica, arte, cinema, fotografia e teatro in un programma di manifestazioni intrecciate attomo ad un tema comune, secono un modello che non ha l'eguale in Italia, si comprende come la sua figura abbia assunto, a poco a poco, un profilo del tutto speciale nel camp della promozione musicale. La distinguono tenacia e sensibilità, oltre alla capacità di circondarsi delle persone giuste per dominare i vari campi in cui si esplica la sua attività: per questo l'applauso che, l'altra sera, si è levato dal folto pubblico del Conservatorio all'indirizzo delle ragazzine di Budapest era anche, e soprattutto, un applauso per la De Sono e la sua ostinazione nel difendere i valori dell'arte e della cultura.
Persone citate: Francesca Camerana, Franco Abbiati, Gabriella Tbész, Laszlo Norbert Nemes, Paolo Gallarati
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