I tunnel sotto le strade salveranno il piccolo rospo

I tunnel sotto le strade salveranno il piccolo rospo A NOVARA UN PROGETTO DELL'UNIONE EUROPEA I tunnel sotto le strade salveranno il piccolo rospo Maria Paola Arbeia NOVARA Una risaia lo salverà. E guai a dire che è brutto come un rospo. L'Europa lo studia, lo coccola e vuole a tutti i costi la sua salvezza. Per i rari esemplari di «pelobate fosco», piccolo anfibio che rischia l'estinzione, si è mobilitata l'Ue, che ha finanziato un progetto speciale nel territorio novarese del Parco del Ticino. L'area protetta è un immenso polmone verde: si estende sulle sponde del Ticino dal lago Maggiore fino al Po, lungo il confine tra Piemonte e Lombardia. È un habitat unico: l'Unesco l'ha riconosciuto come «riserva della biosfera», vale a dire come il più ampio parco fluviale d'Europa. Assieme alla riproduzione della lontra l'ente ha realizzato con successo un progetto sperimentale: per salvare dall'estinzione il «pelobate fosco» sono stati costruiti diversi minitunnel. Così, i rospi potranno attraversare le strade nel Parco del Ticino evitando le auto e i trattori che potrebbero ucciderli. Il «Life-Pelobate» è stato realizzato con un finanziamento di 400 mila euro: il 5007o concessi dall'Unione Europea, il 2407o dalla Regione Piemonte, il 210Zo dal Parco e il 596 gai Wwf Italia. VUe ha investfRfsuI Parco del Ticino e su Cameri per il «pelobate» proprio perché il territorio protetto, nel Novarese, è stato classificato «Zona Sic», vale a dire «Sito di interesse comunitario». «Cameri è la più grande area della Pianura Padana dove ancora vive il "pelobate fosco" - sottolinea l'assessore della giunta del Parco, Maddalena Sacco -. Ora è minacciato dalla riduzione delle risaie, i suoi principali siti riproduttivi. Senza l'acqua i girini muoiono». Così si è pensato a tutto e lungo le strade, nella zona degli «incontri amorosi», sono state posizionate alcune barriere antiattraversamento: per gli anfibi ci sono i minitunnel. Di recente una giornata di studi è stata dedicata a questo rospo presente ormai solo nel Nord Italia. All'incontro hanno partecipato esperti e studiosi da tutto il mondo. La full-immersion, con visite guidate e seminari, è servita a stilare il bilancio del progetto per tutelare ima specie che un tempo conlava una popolazione molto numerosa in tutti i territori lambiti dal Ticino. «Nel 2003 sono stati censiti solo 17 "pelobati" - dice Gerolamo Soffino, responsabile scientifico del Parco Ticino -. E' un numero davvero irrisorio, se rapportato alla popolazione presente nella zona di Cameri all'inizio degli Anni '90, quando si contava un migliaio di esemplari. In quel periodo la superficie delle risaie era di 170 ettari, mentre nel '99 era ridotta à 12 ettari, ""enendo conto che il "pelobate fosco" si riproduce in ambienti acquitrinosi, è evidente che la drastica riduzione delle risaie ha portato a un crescente impoverimento della popolazione». Ora, per il progetto di salva- guardia del rospo, le risaie da 12 ettari sono passate a 40 ettari: di questi 2,5 sono stati acquisiti o dati in uso al Parco. Queste aree, proprio perché gestite diretta- mente dall'ente, garantiscono una sicura zona di riproduzione del rospo. Infatti nei dintorni sono stati individuati alcuni esemplari di «pelobate fosco» din-ante il periodo riproduttivo. Una «nursery» sulla quale vegliano studenti, ricercatori e amici del Parco. Peri rari esemplari di Pelobate Fosco, piccolo anfibio che rischia l'estinzione, si è mobilitata l'Unione Europea

Persone citate: Gerolamo Soffino, Maddalena Sacco, Maria Paola Arbeia, Novarese