Formiche e Meduse, un po' di Roncofritto e nuove anime morte di Bruno Gambarotta

Formiche e Meduse, un po' di Roncofritto e nuove anime morte UMORISMO E DINTORNI Formiche e Meduse, un po' di Roncofritto e nuove anime morte AVETE presente il gesto che facciamo noi che per le feste regaliamo libri? Porgiamo con qualche esitazione il pacchetto infiocchettato e a mo' di scusa pronunciamo la frase: «Il libraio mi ha detto che se non ti piace o Ihai già letto puoi sempre cambiarlo». Proviamo dunque a suggerire otto titoli, tanto se non vi garbano potete sempre cambiarli (e scoprire quanti euro ha speso il donatore). Non prendiamo in considerazione i libri su (e ispirati da) Berlusconi che rappresentano ormai una categoria a sé, un'industria neanche tanto piccola. Così come escludiamo i libri di diretta derivazione televisiva che viaggiano incellofanati con la videocassetta. Cominciamo da un ritomo, che va centellinato: le formiche che una volta nel loro piccolo si arrabbiavano. Ai nomi di Gino e Michele si aggiunge in copertina quello di Matteo Molinari che aveva già collaborato alle precedenti raccolte. Le formiche e le cicale (Kowalski, pp. 278, « 12,50) contiene "1000 nuove battute mai pubblicate prima". Oltre a quelle intenzionali («1 dilettanti hanno costruito l'Arca, i professionisti il Titanio») ci sono quelle involontarie, come questa di Agostino Sacca, pronunciata per giustificare un flop di Fanariello: «Se non ci fosse stata la guerra il risultato sarebbe stato più alto». O quest' altra, detta al Giornale Radio: «1 fedeli erano così numerosi che è stato necessario dividerli in due». Due titoli della rassegna li riserviamo agli eroi della tv. Con Mare mosso bandiera rossa (Kowalski, pp. 219, 6 11,50) Paolo Cevoli, dopo Cent'anni di Roncofritto, prosegue la saga di questo paesino della Romagna, raccontato questa volta nel periodo di Ferragosto. Cevoli è l'assessore Cangimo Palmiro, con delega alle Attività Varie ed Eventuali, che a Zelig pronuncia discorsi così deliranti che sembrano veri e Roncofritto è per lui quella che per William Faulkner era la contea immaginaria di Yoknapatawpha. Il libro abbonda di citazioni colte, si riconoscono quelle inventate perché la pagina citata è sempre la 762. Sotto il segno dell'autobiografia, che vanta illustri precedenti (Cellini, Rousseau, Alfieri) mettiamo il libro del Trio Medusa, dal titolo sottilmente allusivo, Culattoni e raccomandati (Flemme, pp. 218, 6 11,50), il saluto rivolto loro da Vittorio Sgarbi quando lo placcavano come Iene. E' la divertente, a tratti spassosa, "success story" di tre ragazzi che diventano amici durante le vacanze a Marina Velka, con l'immancabile amarcord di scherzi da spiaggia, s'inventano una radio pirata in un sottoscala, approdano a Radio Deejay per arrivare infine al loro primo servizio da Iene, su coloro che parcheggiano l'auto sulle rampe per disabili. Il racconto umoristico che si affida alla sola parola senza il supporto di protesi televisive non è morto, anzi gode di ottima salute. Bisogna però andarlo a cercare dietro le pile dei libri baciati dalla notorietà degli autori. Proponiamo due titoli di un russo e di un americano; il russo è emigrato ed è andato a morire ancora giovane negli Stati Uniti. Si chiamava Sergej Dovlatov, in Italia lo pubblica Elvira Sellerio per le amorevoli cure di Laura Salmon, con tre titoli. Straniera, La valigia, Compromesso. Quest'ultimo (pp. 281, 67,75), ispirato come gh altri dalle esperienze dello scrittore che molti paragonano a Cechov, dovrebbe essere adottato dalle scuole di giornalismo. L'autore ripubblica alcuni articoli da lui scritti dal 1973 al 1976 su alcuni quotidiani estoni, falsi e ;onfi di retorica da socialismo reaizzato e poi si sfoga a rivelare cosa davvero si nascondesse dietro la facciata mescolando il tutto con le sue picaresche storie private. Se detestate la melensaggine del cosiddetto "racconto di Natale" ho qui il libro che fa per voi, Holidays on Ice di David Sedaris (Oscar Mondadori, pp. 78, C 6,80), americano di origini greche, un comico puro e feroce. Il libro contiene quattro spassosi racconti sul Natale tra cui la storia di sua sorella che porta in casa una prostituta per salvarla dalle botte del suo compagno; la rassegna degli spettacoli natalizi messi in scena dalle scuole, con la parte della renna di Babho Natale interpretata da un alano che ha ingoiato dieci chili di pop corn minacciando di evacuarli durante «un addio strappalacrime che dura all'incirca il tempo necessario a una sequoia gigante per passare dal seme alla piena maturità». Se lo leggete è molto probabile che comate a comprare l'altro titolo di Sedaris disponiLDe da noi, Ciclopi. Per coloro che si propongono di sfruttare la vacanza per rileggere un classico, ne suggeriamo due, uno piccolo e uno grande. Cominciamo dal piccolo: Baldini S- Castoldi ristampano Alpinisti ciabattoni del vercellese Achille Giovanni Cagna, un romanzo dal timbro scapigliato del 1888 che Calvino trasse dalla polvere nel '72 per la collana einaudiana "Cento pagine", efficace satira del nascente turismo di massa. Il grande classico è Le anime morte di Gogol', im romanzo del 1842.Perché un lettore di oggi dovrebbe provare interesse per mia vicenda così lontana? Non esistono più i servi deDa gleba ma le anime morte ci sono eccome. Dai corsi fasulli finanziati dalla Comunità Europea, ai finti soggiorni in case di cura, ai calciatori dal valore gonfiato, ai film finanziali dal denaro pubblico e che non incassano una lira, non c'è che l'imbarazzo della scelta. Bruno Gambarotta

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