Il tetto sul tempio del tennis di Stefano Semeraro
Il tetto sul tempio del tennis ARRIVA LA COPERTURA SUL CAMPO CENTRALE DI WIMBLEDON: LE ESIGENZE TELEVISIVE FANNO CADERE UN TABU' Il tetto sul tempio del tennis Stefano Semeraro N' IENTE più attese intermina. bih e umide, niente più pomeriggi passati a scrutare le perturbazioni in arrivo dall'Atlantico, il naso alzato verso il grigio suburban sky a sud di Londra. Anche l'austera dirigenza dell'Ali England Club, il circolo che organizza dal 1877 il torneo di Wimbledon, ha deciso di mettere un tetto sopra il leggendario Centre Court per ripararsi dall'adorato, tradizionale avversario: la pioggia. Ci sono voluti anni di discussioni e di polemiche ma alla fine il tabù è caduto, e i dettagb dell'operazione «roof», compresi i tempi di realizzazione (gestiti dal pool di architetti dello studio HOK), saranno comunicati il 6 gennaio. La resa alla modernità di Wimbledon avviene in ritardo rispetto, ad esempio, agli Australian Open, il primo, in ordine di calendario, dei quattro tornei dello Slam, che possiede una copertura mobile sul centrale sin dal 1988 e che ha poi messo al riparo altri due campi. Altre grandi arene sportive dotate di un tetto retrattile sono il Millennium Stadium di Cardiff, l'Amsterdam Arena, il Big Eye Stadium di Gita in Giappone e il Toronto Sky Dome, oltre al Gerry Weber Stadion di Halle, in Germania, dove fra l'altro si dispu¬ ta un torneo di tennis su erba. A convincere i britannici non sono però state le crisi di nervi di tennisti fragih come Tim Henman, e neppure le proteste degb spettatori infradiciati, ma quelle molto più concrete delle televisioni, che sborsano miboni di euro per un evento che in caso di annate bagnate si trasforma in un incubo per chi deve maneggiare orari, spot e palinsesti. Gli americani, che hanno inaugurato il nuovo faraonico stadio di Flushing Meadows nel '97, dopo le alluvioni patite dal torneo dello scorso settembre, si mordono ancora le mani per non aver pensato al tetto, al Roland Garros si sta rimuginando su di una copertura posticcia. Wimbledon ha esitato a lungo per un motivo tecnico: a differenza degli altri tre Slam il torneo londinese si gioca sull'erba, e la casistica vedi S. Siro - ha mostrato come coperture anche parziah possano nuocere alle debcate radici. Boris Becker, tre titob vinti a Wimbledon, si è da tempo dichiarato contrario al tetto, convinto come molti che il tennis da Grande Slam debba restare uno sport open air, atmosferico e imprevedibile, ma ormai anche le tradizioni più care possono poco davanti al dollaro. Eppure quei pomeriggi fatti di ozio, tè, chiacchiere, ricordi e letture non programmate erano parte del fascino dei Championships. Per quegli speciab interim, così riposanti, così festivi, fin da ora e per sempre grazie, pioggia.
Persone citate: Boris Becker, Court, Gerry Weber, Tim Henman
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