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A GENNAIO NON SI FANNO MIRACOLI A GENNAIO NON SI FANNO MIRACOLI Bruno Bernardi TORINO CBISI d'identità e di gioco. Questo il malessere di cui soffre il Toro che non vince dal 23 novembre scorso, 4-0 :n casa con l'AlbinoLeffe. Nelle successive quattro giornate, i granata hanno raccolto tre pareggi, compreso quello di ieri con il Livorno, e una sconfitta, e sono scesi all'ottavo posto, raggiunti dal Catania a quota 30, a meno 2 dalla zona spareggio- promozione. Sinora, negli scontri diretti, il Toro ha battuto solo Palermo e Cagliari e con il Livorno quinto a pari merito con il Messina - ha sofferto, rimontando su rigore, il gol di Protti. Quello trasformato dal dischetto da Ferrante e una palla-gol di Bizzato respinta sulla linea da Doga, sono stati i soli due tiri in porta del Toro. Troppo poco per una squadra che era partita per risalire subito in serie A. Al raduno estivo, Ezio Bossi disse che l'organico a sua disposizione era altamente competitivo per la B. Ora pretende rinforzi. Dov'è l'errore? Anzitutto, c'è bisogno di uscire da una sorta di stato confusionale in cui la situazione è precipitata nell'ultimo mese, con i casi Vergassola e Tiribocchi che hanno turbato l'ambiente. Alla luce degli ultimi risultati, pare che la società tenti di riaprire la trattativa con il «Tir» per convincerlo a mettere nero su bianco. Ma il primo «acquisto» del 2004 potrebbe essere Walem. Il belga ha debellato la pubalgia e dovrebbe essere pronto a Treviso. Come Finga. Un tocco di tecnica in più per guarire un Toro che ha perso l'orientamento tattico e la fantasia. La Maratona, tornata a contestare Cimminelli, chiede al patron di aprire i cordoni della borsa. Vedremo se la società accontenterà Bossi e la tifoseria anche se il mercato di riparazione non offre prime scelte ma ruote di scorta. Mancano tre gare al giro di boa e il campionato è ancora lunghissimo. C'è tempo a recuperare terreno, a patto di ritrovare il vero Toro, quello che piegò Palermo e Cagliari.