Vota la tua Juve: fino a sabato scegliete il mediano

Vota la tua Juve: fino a sabato scegliete il mediano CON I DVD CHE RACCONTANO I SUCCESSI BIANCONERI CONTINUA IL NOSTRO CONCORSO VIA SMS: IN PALIO MAGLIE AUTOGRAFATE Vota la tua Juve: fino a sabato scegliete il mediano Vota la tua Juve. Ad accompagnare le emozioni in dvd (in edicola ci sono ancora il n. 2 sullo scudetto 78 e il n. 3 su\\o scudetto '84, '\l primo d'i PlatmO ogni lunedì La Stampa propone sulle pagine sportive una votazione via sms fra cinque nomi di giocatori juventini ritenuti rappresentativi per ogni specifico ruolo. Ieri abbiamo proclamato il terzo titolare dopo il portiere Gigi Buffon e il terzino destro (n. 2) che è risultato Claudio Gentile: si tratta di Antonio Cabrini, premiato dagli sms come terzino sinistro (n. 3) di sempre. Da oggi si vota invece il miglior mediano (n. 4) di sempre. Qui a lato tracciamo ì profili dei 5 in lizza in ordinealfabetico. Sono Davids, Deschamps, Furino, lardelli e Varglien I. Altri grandi mediani ha avuto la Juve: abbiamo scelto questi cinque tenendo conto delle varie epoche e di una serie di parametri tecnici e statistici. I lettori scelgono e votano il giocatore via sms (qui sotto pubblichiamo i numeri da chiamare e le modalità di voto). Si può votare il campione preferito anche più volte, per cercare di vincere altre maglie autografate dei bianconeri di oggi (quattro sono già stateassegnate). Il voto si concluderà alle ore 20 di sabato. Sull'edizione di domenica verrà pubblicato il risultato finale. Poi una settimana di stop e quella successiva si riprenderà con la votazione del difensore centrale (n.5). Anche per i dvd l'uscita è rinviata a'dopo le feste: il numero 4, sugli scudetti da Sivori ad HH2, sarà in edicola da venerdì 9 gennaio. EDGAR DAVIDS Le treccine e poi gli occhialoni nel mito del pitbull olandese Edgar Davids è nato il 13 marzo 1973 a Paramaribo. Originario del Suriname come Gullit, nazionale olandese, si forma nel vivaio deH'Ajax, uno dei più fertili granai d'Europa. Affronta la Juventus da avversario nella finale di Champions League del 1996 e, subito dopo, viene ingaggiato dal Milan. Non lega con la vecchia guardia rossonera, che lo considera una «mela marcia», e così, nel dicembre del 1997, passa al servizio del club bianconero. Un acquisto azzeccatissimo. Le trecce di Davids diventano uno dei simboli della squadra, che toma subito al successo in campionato. Ha ima grinta esp osiva, divora l'erba, si mangia gli avversari, si afferma come un perno insostituibile del centrocampo. Quando parte palla al piede - la sua forza, il suo limite - travolge chiunque gli si pari di fronte. Se Zidane è la mente, lui è sicuramente il braccio. Un guerriero. Nel 1999, a causa di un glaucoma a un occhio, rischia la carriera. Si rifugia in un paio di occhialoni protettivi, stile replicante di «Biade runner». Fermato per doping (nandrolone), il 30 giugno sarà libero. In campionato, vanta 159 presenze e 8 gol. Ha vinto tre scudetti (1998, 2002, 2003). DIDIER DESCHAMPS Zidane era la mente, lui il braccio della squadra che ha vinto tutto Didier Deschamps è nato il 15 ottobre 1968 a Bayonne (Francia). È il capitano della Nazionale transalpina che si laurea campione del Mondo nel 1998 e regina d'Europa nel 2000. Centrocampista dotato sul piano tattico e anche a livello tecnico, gran recuperatore di palloni, perno insostituibile del reparto. Nella serie A francese debutta a 16 anni con il Nantes come battitore libero. Poi passa al Marsiglia, club con il quale conquista la Coppa dei Campioni del 1993 (1-0 al Milan). Juventino dal 1994 al 1999, accusa un decollo travagliato per problemi fisici, ma strada facendo - prima in coppia con Paulo Sousa, poi con Zidane - diventa una pedina chiave dell'assetto. Deschamps è la bussola che orienta i movimenti della squadra. L'intesa con Zizou tocca vertici strepitosi. Il suo bilancio bianconero (124 presenze, 4 reti) é prodigo di successi: 3 scudetti (1995, 1997, 1998), 1 Coppa Italia (1995), 1 Champions League (1996), 1 Coppa intercontinentale (1996), 1 Supercoppa d'Europa (1996), 2 Supercoppe di Lega (1995, 1997). Quando lascia la Juve, si trasferisce al Chelsea. Oggi, è apprezzato allenatore del Monaco, solitario capolista in Francia. BEPPE FURINO Furia versione italiana di Stiles ha conquistato otto scudetti Beppe Furino è nato il 5 luglio 1946 a Palermo. Se c'è un giocatore che ha incarnato lo spirito della Juventus bonipertiana (e non solo), questi è Beppe Furino. Il capitano. Un piccolo (1,72) grande uomo. Vladimiro Caminiti lo battezza «Furia»: mai soprannome fu più azzeccato. Cresce nel vivaio bianconero, matura a Savona e a Palermo, rintra alla casa madre nel 1969 e non molla fino al 1984. Numero quattro, versione italiana di Nobby Stiles, è il cuore e il polmone d'acciaio della squadra che segna gli anni Settanta. Memorabili i suoi duelli con Gianni Rivera. Se «baron» Causio assicura l'estro. Furino garantisce tutto il resto, la grinta indispensabile per emergere, la voglia di vincere e rivincere e ri-rivincere, sempre. Furia-Tardelli-Benetti: che centrocampo, quel centrocampo. Un pezzo di storia (e di roccia): 361 presenze e 8 gol in campionato. Otto scudetti, tutti con la maglia juventina: 1972, 1973, 1975, 1977, 1978, 1981, 1982, 1984. Più 2 Coppe Italia (1979, 1983) e la Coppa Uefa di Bilbao (1977). Viceversa, paga dazio in Nazionale. Tre gettoni e stop: partecipa, defilato, all'avventura messicana dei Mondiali '70. MARCO TARDELL1 Un purosangue calciatore totale L'urlo di Schizzo ha fatto storia Marco Tardelli è nato il 24 settembre 1954 a Capanne di Careggine (Lucca). Il giocatore più universale che il calcio italiano abbia espresso. Celebra il gol ai tedeschi nella finale di Madrid consegnando alla storia il leggendario «urlo». Si fa le ossa nel Pisa, poi passa al Como. La Juventus lo sfila all'Inter nel 1975. Terzino sino all'intuizione di Trapattoni, che lo avanza nel ruolo di mezz'ala. Lo chiamano «Schizzo»: è un fascio di nervi, un Fregoli del calcio, capacissimo di neutralizzare Keegan e di fare gol. Un purosangue. Ha accelerazioni superbe, recuperi straordinari. Con Furino e Benetti, cementa il centrocampo juventino. Calciatore totale in tutti i sensi, avrebbe fatto la sua figura nell'Ajax di Johan Cruyff. Il suo decennio bianconero si trasforma, così, in uno scrigno di successi. Tanto per cominciare, 259 presenze e 35 reti in campionato. Poi 5 scudetti (1977, 1978, 1981, 1982, 1984), 2 Coppe Italia (1979, 1983), I Coppa dei Campioni (1985), 1 Coppa delle Coppe (1984), 1 Coppa Uefa (1977), I Supercoppa d'Europa (1984). In Nazionale, 81 presenze e 6 gol. Campione del Mondo nel 1982, quarto in Argentina nel 1978. MARCO VARGLIEN Correva i 100 metri in 11 " il pirata venuto dalla Croazia Mario Varglien è nato il 26 dicembre 1905 a Rijeka (Fiume) in Croazia. A differenza del fratello più giovane, Giovanni detto Nini, non risulta che gli sia mai stato appioppato alcun soprannome. Comincia a giocare nella Fiumana, viene tesserato dalla Pro Patria e nel 1927 approda alla Juventus. Ne difenderà i colori fino al 1942. È un lottatore veloce (corre i cento metri in 11 secondi netti), dal temperamento roccioso, non indulge in palleggi morbidi, schiva i dribbling, ma in mezzo al campo sa discliplinare il traffico e controbattere le avanzate degli avversari. Al fianco del funambolico Orsi e del leggiadro Cesarini, Varglien I appare elemento di poca classe, opperò indispensabile. Spietato in marcatura, generoso, fedelissimo alla maglia. Appartiene alla dinastia dei mediani che hanno contribuito a rendere piratesco il ruolo, pronti a tutto pur di saccheggiare i galeoni «stranieri». Presenze in campionato, 352; gol, 19. Nell'albo d'oro campeggiano i cinque scudetti del quinquennio (1931, 1932, 1933, 1934, 1935) eia Coppa Italia del 1938. Una sola presenza in Nazionale, contro la Francia nel '35. Muore nel 1978.