Suhrkamp, la guerra di successione
Suhrkamp, la guerra di successione 1 DOPO LA MORTE DEL PATRIARCA UNSELD, LA PRESTIGIOSA EDITRICE TEDESCA E NELLA BUFERA. E LA STAMPA SI SCHIERA Suhrkamp, la guerra di successione Alessandro Melazzini ACQUE sempre più agitate alla Suhrkamp, la regina dell'editoria tedesca. Dalla morte del patriarca Sigfried Unseld (1924 - 2002), indiscusso comandante per quasi mezzo secolo, un conflitto interno scuote la famosa casa editrice e divide la stampa culturale. Prestigiosissima istituzione della Repubblica Federale, la Suhrkamp ha contribuito in maniera determinante a plasmare il moderno panorama culturale tedesco, incidendo a fondo nella vita spirituale della nazione. La casa editrice di Francoforte, indiscussa rappresentante della mighore intellighenzia progressista del dopoguerra, annovera fra i suoi tanti autori filosofi quali Jùrgen Habermas, Jacques Derrida, Michel Foucault e Theodor Adorno, oltre a scrittori come Max Frisch e Gùnter Grass. Attenta alla varietà delle posizioni intellettuali, la Suhrkamp ha comunque sempre evitato di appiattirsi sull'ortodossia social-liberale, dando così spazio a scrittori di vario orientamento, pubblicando ad esempio cani sciolti come Emil Cioran o Thomas Bernard. Negli ultimi anni della gestione Unseld, sebbene circondata dal rispetto di tutto il mondo intellettuale, l'egemonia editoriale della Suhrkamp è tuttavia andata calando, pare insieme con le vendite. La ristampa dei numerosi classici in catalogo le garantisce comunque una relativa tranquillità economica. 1 libri di Hermann Hesse, dopotutto, continuano a vendere moltissimo, sin da quando, proprio su esortazione dello scrittore svevo, Peter Suhrkamp fondò la casa editrice nel 1950, per poi cedere il timone, nel 1959, a Sigfried Unseld. Ma se questi venne subito riconosciuto come l'erede designato, ben più difficoltoso appare ora trovare un successore accettato da tutti. Nel corso degli anni più di uno si è illuso di prendere il posto di Unseld, per poi scontrarsi con la resistenza del decano. E se in un primo tempo Unseld stesso covò il pensiero di designare suo figlio Joachim a capo dell'impresa, il rapporto conflittuale di questi col padre rovinò ogni piano. Nel 1994 il rampollo acquistò la quota di maggioranza di una casa editrice, la Frankfurter Verlagsanstalt, venendo così a opporsi frontalmente al padre, con il quale cessò ogni rapporto. Pare che il figlio, tacciato da Unseld di essere vittima del complesso di Edipo, fosse in pessimi rapporti con la matrigna Ulla Berkéwicz - sua quasi coetanea sposata dal padre in seconde nozze il 28 agosto 1990, proprio il giorno del compleanno di'Goethe. La Berkéwicz, scrittrice oltreché un tempo attrice teatrale, possiede il 510Zo della Fondazione Sigfried e Ulla, costituita pochi mesi prima della morte dell'editore per «mantenere e promuovere la continuità e la reputazione» della Suhrkamp stessa.'Al momento della fondazione Unseld volle un consiglio direttivo di alto profilo composto da cinque membri da lui scelti, fra cui Jùrgen Habermas e Hans-Magnus Enzensberger. Presto però il consiglio ha dovuto constatare la forte divergenza di opinioni con la vedova Unseld, in merito alla gestione della casa editrice. 11 dissidio latente è esploso agli inizi del mese quando, dopo l'improvvisa fuoriuscita di Gunter Berg (l'amministratore della Suhrkamp designato da Unseld ma poco amato dalla Berkéwicz) i cinque saggi hanno preso la clamorosa decisione di dimettersi dall'incarico, in aperta polemica contro la Berkéwicz stessa. L'accaduto ha suscitato un tale scalpore da indurre i quotidiani tedeschi a tifare chi a favore e chi contro, e sono i più, la vedova Unseld, da alcuni persino apertamente bistrattata. E la Germania, ora, attende con apprensione il prossimo atto di una vicenda che, sempre più, sembra assumere i connotati di un vero e proprio psicodramma. alessandro@skabadip.com Hermann Hesse
Luoghi citati: Francoforte, Germania
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