«La nostra priorità? Investimenti sicuri» di Federico Monga

«La nostra priorità? Investimenti sicuri» L'AD DI POSTE ITALIANE FA IL PUNTO SULLA RIORGANIZZAZIONE «La nostra priorità? Investimenti sicuri» Sarmi: non siamo una banca perché non facciamo impieghi Collaboriamo con i maggiori istituti nazionali ed esteri ai quali possiamo assicurare una grande rete di distribuzione intervista Federico Monga CARTE prepagate, servizi on line, mutui, polizze, prestiti per il consumo. Le Poste Italiane, negli ultimi anni, si sono svecchiate, hanno cambiato pelle. Dopo la ristrutturazione dell' azienda e la cura dimagrante nei costi, ora, sotto la guida dell'amministratore delegato Massimo Sarmi, è il momento della trasformazione. Ingegner Sarmi, come si trova a fare il banchiere? «Bisogna distinguere tra l'attività vera e propria di un istituto bancario e quella di Poste Italiane. Anche se molte attività appaiono simili, Poste Italiane non fa impieghi e dunque la sua attività non è strettamente confrontabile con quella bancaria». Fate però concorrenza alle banche e anche alle assicurazioni con molti prodotti finanziari, con le carte prepagate, con i mutui e i prestiti. «Alcuni prodotti vengono erogati in collaborazione con i maggiori istituti finanziari nazionali ed esteri, i quali si avvantaggiano delle caratteristiche di Poste Italiane: una grande rete di distribuzione che ci permettere di arrivare in ogni angolo del paese. In ogni caso le caratteristiche dei nostri prodotti si basano principalmente su tre capisaldi: capitale garantito, sicurezza e -edditività». In base a quali criteri operate le vostre scelte di partnership? «La tradizione del risparmio postale è ispirata a criteri di trasparenza e semplicità. E i nostri prodotti, anche quelli con una natura più finanziaria, devono avere queste caratteristiche oltre a quelle sopra citate. Un aspetto determinante, quindi, è la solidità del prodotto finanziario e del soggetto finanziario che ci affianca. La scelta, naturalmente, avviene tenendo conto delle esigenze dei nostri clienti. Tra tutte le offerte che riceviamo scegliamo quella che garantisce di più la nostra clientela». Di questi tempi, dopo i casi Cirio e Parmalat, la prudenza e la solidità quanto possono incidere sulle scelte dei risparmiatori? «I fatti di questi giorni trovano la loro origine negli anni passati, quando la crescita del mercato finanziario pareva scontata. Ora la redditività si è stabilizzata e in molti casi anche ridotta. La trasparenza, la semplicità e in generale l'affidabilità dei prodotti finanziari vengono privilegiate e premiate dai risparmiatori». Le Poste sono un osservatorio privilegiato sulla circolazione del denaro, sul flusso dei pagamenti. Qua! è lo stato di salute dell'economia italiana? «Il risparmio postale complessivo ha raggiunto quota 200 miliardi di euro, in crescita rispetto all'anno scorso. Anche la movimentazione dei buoni e dei libretti di risparmio postale è aumentata, rispetto all'anno scorso c'è stato un aumento del 10 per cento delle transazioni. Se ne deduce che il denaro sta circolando con una maggiore intensità rispetto al passato, denaro che in parte è servito a creare nuovo risparmio e in parte è andato ai consumi». Avete un nuovo azionista: la cassa Depositi e prestiti. Che cosa cambia? «E' una condizione interessante. L'ingresso della Cassa depositi e prestiti ci consente innanzitutto di poter programmare meglio la nostra attività e soprattutto di poter ragionare per obiettivi. Un grosso passo avanti rispetto al passato. Prima non avevamo obiettivi specifici e puntuali di raccolta o di risparmio. Adesso abbiamo un piano triennale da seguire e da raggiungere». Come un gruppo bancario... «Come una qualsiasi azienda che vuole stare sul mercato. C'è poi un altro aspetto determinate per il futuro del Gruppo: nel dover fare ima valutazione di Cassa depositi e prestiti si è fatta anche una valutazione di Poste Italiane». Quanto valgono le Poste Italiane? «Oltre sette miliardi di euro. Una valutazione che ci soddisfa perché fatta a fronte di un fatturato di 8 miliardi di euro, ovvero con un rapporto vicino allo 0,9 rispetto al totale dei ricavi, il che dimostra come Poste Italiane abbia un'elevata redditività. D'altro canto, se prendiamo la redditività di Poste Italiane nel primo semestre 2003 questa è superiore a quella di maggiori operatori postali europei. Deutsche Post, tanto per fare un paragone, ha un rapporto fatturato-valutazione di 0,7. La Stima del valore di Poste trova conferma anche negli studi degli analisti, anche se per accrescere questo valore nel futuro sarà necessario rendere ancora più stabili alcuni rapporti con lo Stato. Penso, ad esempio, alle tariffe agevolate per l'editoria, per le quali sino ad oggi il costo sostenuto dall' azienda per i volumi spediti ha trovato solo parziale compensazione». Dal percorso che avete fatto e dagli obiettivi che vi ponete di raggiungere sembra che Poste Italiane stiano preparandosi ad una quotazione in Borsa. A quando lo sbarco sul merca- «E' una decisione che spetta al nostro azionista. Nel nostro piano strategico lo abbiamo comunque scritto. Nella seconda metà del prossimo anno credo che Poste italiane sarà in grado di consentire l'avvio del percorso verso la privatizzazione». La clientela tradizionale delle Poste è sempre stata quella retali. Che pubblico andate a cercare con i nuovi prodotti e i nuovi servizi? «Anzitutto ci rivolgiamo alla clientela con profili di offerta sempre più ampi e tesi a soddisfare le diverse esigenze, postali, logistiche e finanziarie. Per i clienti che hanno bisogni più ampi abbiamo offerte ancora più articolate per le quali sono disponibili i nostri consulenti nelle oltre 3 mila salette espressamente dedicate che abbiamo aperto all'interno degli uffici postali. Per i clienti più grandi, già da un anno abbiamo strutturato offerte e modalità di vendita ad essi dedicate attraverso una rete di venditori e key account che costituiscono il punto di riferimento e d'integrazione dell'intera offerta di Poste Italiane. Per le aziende, il nostro punto di forza è costituito dall'integrazione dell'offerta logistico-postale, che garantisce la più ampia capillarità, con le diverse modalità di pagamento e di incasso, per le quali offriamo la stessa circolarità in tutti e 14 mila gli uffici postali: pensiamo, ad esempio, alle aziende che operano in sistemi a rete o che hanno clienti diffusi su tutto il territorio nazionale». In questo ultimo periodo state puntando molto sulle carte prepagate. Come stanno andando? «In tre settimane abbiamo superato quota centomila. Postepay è un prodotto molto coerente con le esigenze dei nostri clienti e con la multicanalità della nostra struttura che coniuga la fisicità dei 14 mila sportelli con le tecnologie del nostro sito e del cali center. Stiamo lavorando a nuove applicazioni da associare alla carta: dal prossimo anno, ad esempio, i pensionati non avranno più bisogno più venire all'ufficio postale ma si troveranno l'importo accreditato direttamente sulla carta. Un servizio che, tra l'altro, permetterà anche di accorciare i tempi di attesa agli sportelli, soprattutto in determinati giorni dell' anno. La strategia dell'azienda è di sviluppare sempre di più l'integrazione tra l'ufficio postale, i servizi internet e quelli telefonici attraverso il cali center, facilitando l'accesso alle nuove tecnologie per superare il cosiddetto digitai divide. Le Poste stanno diventando protagoniste dell'e-govemement». Avete svolto un ruolo im- portante nelle procedure di regolarizzazione degli extracomunitari. E' stata anche un'opportunità per conquistare nuovi clienti che hanno una grossa necessità di trasferire denaro nei loro paesi di origine? «L'ultima sanatoria è stata un' opportunità che fatto aumentare la fiducia di tutti nei confronti delle Poste: istituzioni e cittadini, e anche gli extracomunitari che utilizzano i nostri prodotti. E' stata soprattutto la prima importante occasione di mettere in pratica la nostra strategia sull'integrazione, sfruttando le nostre tecnologie a servizio della collettività. Non tutti sanno che Poste, oltre che distribufre i moduli e ricevere le domande, ha gestito molte altre fasi del processo, fungendo da raccordo tra le istituzioni da un lato (Ministero degli Interni, questure e prefetture), e cittadini dall' altro». State lavorando anche ad accordi internazionali? «Recentemente abbiamo stretto un importante accordo con le poste francesi e con il network intemazionale costituito da Fedex, grande gruppo americano leader mondiale nel settore della logistica. Questo ci consente di offrire nuovi servizi, come ad esempio la possibilità di tracciare un pacco dalla partenza sino alla sua destinazione al di fuori dei confini nazionali. Una possibilità che prima non avevamo perché la nostra tracciatura terminava al momento dello scambio con l'operatore straniero». Con il diffondersi delle e-mail, la corrispondenza tradizionale sta subendo cali importanti. Come credete di supplire alla riduzione dei volumi? «Per noi non è un limite ma l'opportunità di sfruttare appieno le nostre tecnologie. I volumi di corrispondenza sono in calo in tutto il mondo, eppure da noi quest'anno hanno tenuto. Puntiano ad adattare i servizi tradizionali alle nuove esigenze. Un esempio è il caso della raccomandata on line, che ha le stesse funzionalità della raccomandata tradizionale con numerosi vantaggi in termini di sicurezza in più. Ma stiamo anche sviluppando il mercato del direct mailing, un mercato che da noi ha ancora volumi molto limitati rispetto agli altri paesi». Si parla di nuove chiusure di uffici postali soprattutto nei centri più piccoli. Il piano di riduzione dei costi continua? «Il numero complessivo degli uffici al termine di quest'anno sarà superiore rispetto allo scorso anno. E' chiaro che con i nuovi servizi puntiamo ad aumentare la redditività di ogni ufficio e questo non sempre è possibile, soprattutto nei comuni in cui per la stagionalità di certi periodi dell'anno i volumi calano fortemente. In questi casi, però, le nostre tecnologie e la multicanalità data dal cali center, dal sito e dai nostri postini, ci sono di grande aiuto consentendoci di garantire sempre la fruizione dei nostri servizi, indipendentemente dallo sportello fisico e, al contempo, di agire sulla flessibilità dei nostri costi». 66 Il risparmio postale pertradizione è ispirato a criteri di affidabilità e semplicità anche quello di natura più finanziaria deve avere queste caratteristiche 99 L'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel nostro capitale ci consente innanzitutto di poter programmare meglio la nostra attività e soprattutto ^éi f:)ostePay ^" a tre settimane dal lancio si rivela già un successo: abbiamo infatti superato quota 100 mila clienti E' un prodotto che si sposa molto bene con le esigenze della clientela e con la nostra struttura multicanale Visti i risultati sono allo studio altre applicazioni 99 IORGANIZZAZIONE orità? curi» o impieghi teri ribuzione L'ingresso della Cassa Depositi e Prestiti nel nostro capitale ci consente innanzitutto di poter programmare meglio la nostra attività e soprattutto «E' una decisione che spetta al nostro azionista. Nel nostro piano strategico lo abbiamo comunque scritto. Nella seconda metà del prossimo anno credo che Poste italiane sarà in grado di consentire l'avvio del percorso verso la privatizzazione». La clientela tradizionale delle Poste è sempre stata quella retali. Che pubblico andate a cercare con i nuovi prodotti e i nuovi servizi? «Anzitutto ci rivolgiamo alla clientela con profili di offerta sempre più ampi e tesi a soddisfare le diverse esigenze, postali liih fiii i nostra struttura che coniuga la fisicità dei 14 mila sportelli con le tecnologie del nostro sito e del cali center. Stiamo lavorando a nuove applicazioni da associare alla carta: dal prossimo d i i i

Persone citate: Massimo Sarmi, Sarmi

Luoghi citati: Fedex