Creditori rimborsati al 20-30%?

Creditori rimborsati al 20-30%? Creditori rimborsati al 20-30%? Stringere i tempi, decider^ in fretta. Domani un nuovo consigho d'amministrazione della Parmalat, il quarto in una settimana e mezzo, dovrebbe formalizzare la richiesta da presentare al tribunale di Parma che verrà decisa in stretto contatto con i magistrati: la soluzione preferita, da quanto si intuisce, è l'amministrazione controllata, la strada meno traumatica per tentare un concordato con i creditori, ma al momento non sono state scartate nemmeno le ipotesi di Prodi-bis o di amministrazione straordinaria. Di fatto, quella su cui si sta lavorando, è una proposta articolata che possa essere accettata, sia in sede penale che civile, dal tribunale: il momento, si fa capire, è deheatissimo e l'ultima cosa da rischiare sarebbe una bocciatura in sede giudiziale della proposta del consigho d'amministrazione, evento che comprometterebbe il lavoro e la credibilità di Enrico Bondi. Questa, in sintesi, la linea d'azione per tentare il salvataggio del gruppo decisa ieri pomeriggio, dopo una riunione di un paio d'ore nella sede milanese di Mediobanca, dallo stesso Bondi e dai suoi principali collaboratori. Era prevedibile una stretta nei tempi, dopo l'incredibile buco da 4 miliarch di euro scoperto nei conti Bonlat, società delle Isole Cayman, e il vorticoso precipitare della situazione anche sul fronte giudiziario dove indagano i magistrati di Parma e di Milano alla ricerca di riscontri su chi, come, dove e quando, tra false comunicazioni, falsi in bilancio e forse peggio, ha dato corpo all'incredibile ammanco che con il passare delle ore e l'avanzare delle verifiche sta assumendo contomi incredibili, forse 8, forse 9 miliardi, il più grave dissesto finanziario nella storia italiana, la madre di tutti i dissesti, anche se si spera che l'improvvisa disponibilità a collaborare dichiarata ieri da Fausto Tonna («Non mi sono mai mosso dalla mia casa»), l'ex responsabile delle finanze del gruppo dato per fuggito all'estero, possa aiutare a dipanare la matassa. Così, mentre la guardia di finanza era impegnata ad analizzare le carte sequestrate nella sede milanese degh ex revisori dei bilanci Parmalat, Grant Thornton, la lunga domenica di Bondi è cominciata con alcune importanti telefonate per poi continuare nel pomeriggio col vertice in Piazzetta Cuccia per fare il punto della situazione. Tutti presenti. Da una parte Bondi e i suoi due principali collaboratori nel nuovo consiglio Parmalat, l'esperto di diritto societario Umberto TracaneUa, il professionista che sta tra l'altro sta tendendo in prima persona i contatti . con i magistrati, e Guido Angiolini. Vìi', -no dei conti. Di fronte il padrone di casa, Alberto Nagel di Mediobanca, gran consulente insieme ad Arnaldo Borghesi della Lazard, affiancati dai nuovi revisori della Price Waterhouse e dai legali dello studio Gianni Origoni. Valutati tutti gh scenari possibili, si spera adesso di chiudere in tempi rapidi nella speranza di arrivare a un incontro con i creditori con una proposta precisa su quanto poter rimborsare, una cifra che potrà essere decisa solo quando si avranno a disposizione tutti i dati del dare e avere ma che, al momento, rischia di non essere molto lontana da un 20-300Zo. [a. z.l

Luoghi citati: Milano, Parma