Ma la responsabilità è soprattutto dei politici di Gianni Vattimo
Ma la responsabilità è soprattutto dei politici NEPPURE OGGI GLI SCIENZIATI RIESCONO A METTERSI D'ACCORDO PER BLOCCARE LE INVENZIONI PIÙ NOCIVE Ma la responsabilità è soprattutto dei politici Gianni Vattimo GLI «apprendisti stregoni»: così furono chiamati, nel titolo di un famoso libro, ormai di molti anni fa - i fisici che avevano lavorato al progetto Manhattan per costruire la bomba atomica usata per la prima volta a Hiroshima nel 1945. Nel titolo era forse anche implicita una possibile giustificazione morale del loro lavoro: non sapevano esattamente, ancora, quello che stavano preparando. Anche se, ovviamente, ne avevano una certa consapevolezza, diventa¬ ta più chiara solo dopo Hiroshima e Nagasaki. Ma è difficile dire, oggi, se quelli fra loro che, come Enrico Fermi, non si unirono a chi chiedeva al governo americano un atteggiamento più prudente nel maneggiare la nuova arrpa (si poteva per esempio dare un saggio della potenza della bomba in un poligono sperimentale invitando ad assistervi tedeschi e giapponesi) abbiano compiuto una scelta moralmente biasimevole. Anche Fermi, nella lettera a Edoardo Amaldi citata in questa pagina, si compiace soprattutto di aver contribuito a fermare una guerra che poteva andare avanti ancora chissà per quanto, evitando dunque, certo a caro prezzo, ulteriori stragi. È possibile insomma che la coscienza di un Fermi fosse allora più «tranquilla» anche perché la bomba poteva ancora apparirgli come un'arma relativamente tradizionale, solo mille volte più potente, e perciò risolutiva. Fino a che punto lui e i suoi colleghi erano consapevoli delle conseguenze in termini di inquinamento e di effetti prolungati nel tempo, tali da colpire più generazioni, che sono diventati evidenti negli anni successivi? C'era poi il pericolo che la Germania (dove lavorava un fisico come Werner Heisenberg) stesse arrivando agli stessi risultati. Un eventuale accordo tra gli scienziati delle due parti avrebbe potuto evitare, anche contro la volontà dei politici, che si arrivasse alla costruzione della bomba, e qualcuno pensa che Heisenberg e Niels Bohr siano stati vicini a realizzarlo. Ma nemmeno oggi, in condizioni di molto minore tensione, gli scienziati riescono a mettersi d'accordo almeno per bloccare le invenzioni di marchingegni che distruggono l'atmosfera e la vita del pianeta. Dunque difficilmente possiamo gettare la croce addosso a Fermi e ai suoi colleghi. Allora c'era una guerra cruenta, oggi ci sono durissime guerre economiche; in entrambi i casi, la responsabilità degli scienziati è minima rispetto a quella dei politici, e prima di tutto dei cittadini che hanno permesso a questi ultimi di usare il potere contro i più elementari interessi della vita.
Persone citate: Edoardo Amaldi, Enrico Fermi, Heisenberg, Niels Bohr, Werner Heisenberg
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