Terrorismo, trovato a Roma un covo delle Br

Terrorismo, trovato a Roma un covo delle Br L'APPARTAMENTO, GESTITO DA MEZZASALMA, ERA FREQUENTATO ANCHE DA GALESI E LIOCE. ORA SI CERCA UNA DONNA, L'AFFITTUARIA DEL DEPOSITO AL PRENESTINO Terrorismo, trovato a Roma un covo delle Br Con 100 chili di esplosivo e le rivendicazioni dei delitti Biagi e D'Antona Guido Ruotolo ROMA Finalmente, due mesi dopo la grande retata delle Br, è stato trovato il deposito e la Santabarbara dei killer brigatisti. In queste ore è partita anche la grande caccia: si cerca una donna, si chiama Diana, ha 35 anni. E' lei l'affittuaria del deposito, una cantina in via Raimondo Montecuccoli 3, quartiere Prenestino, dietro la stazione. E' scomparsa da casa il 24 ottobre scorso, giorno della retata brigatista. E' lei, probabilmente, quella sagoma che si intravede nel deposito della «Easy Box», vicino piazza del Verano, ripresa dalla telecamera insieme al brigatista Marco Mezzasalma mentre fanno il trasloco della «dotazione attuale» delle Br. Ieri sera gli uomini deDa Scientifica hanno «controllato» il suo appartamento, in via del Pigneto 28, a un tiro di schioppo dal covo-deposito di via Montecuccoh. Un appartamento lasciato in fretta: soldi sul pavimento e cassetti aperti. «È un colpo decisivo. Secondo me è saltato fuori tutto il materiale in dotazione alle Br - commenta il pm del pool antiterrorismo. Franco lenta -, abbiamo messo le mani sul loro archivio e non solo. Adesso le indagini possono riprendere con più vigore per individuare gli altri brigatisti che mancano all'appello». Aggiunge" il pm Pietro saviotti: «Psicologicamente, pec^orcè.una botta forte». Sprizza soddisfazione il questore di Roma, Nicola Cavaliere, anche lui in via Raimondo Montecuccoli insieme al capo dell'Antitejrorismo, Franco Grattali: «E' il coronamento del lavoro di una squadra di investigatori inteUigenti. E' il successo dell'indagine vecchio stampo. Possiamo dire che si è aperta una seconda fase molto importante delle indagini sulle Brigate Rosse. I risultati sono ottimi e molte sono le conferme del lavoro fatto finora». Documenti delle vecchie Br insieme alla rivendicazione dell'omicidio di Marco Biagi, divise, berretti e «fratini» delle forze dell'ordine, documenti di altre sigle riconducibili alle Br, come il Npr che rivendicò l'attentato milanese alla Cisl del luglio del 2000. E poi bombe a mano, tipo ananas, proiettili calibro 38, un mitra «MI 2» giocattolo, e duecento detonatori. In tutto, cento chili di esplosivi. Stampanti e computer, timbri, cellulari e schede telefoniche, nastri e floppy disk. E ancora: lampeggianti e parrucche, targhe di auto e motorini, le carte d'identità false con ancora le fotografie di Nadia Lioce e di Mario Calasi. E infine due grandi sacchi di juta con dentro «coriandoli», insomma documenti distrutti, triturati. E' questo un primo censimento del materiale ritrovato a metà dell'opera, quando erano stati aperti una decina degli oltre venti scatoloni e borse accatastate nella cantina, che per tutta la notte gli uomini della Digos di Franco Gabrielli e gli artificieri della questura di Roma hanno continuato ad aprire con molta cautela. Ma ancora, in tarda serata, non era stata ritrovata la Makarov càlibro 38 che ha ucciso Massimo D'Antona e Marco Biagi. Né quelle mitra- ghette, probabilmente Uzy, che furono impiegate a Firenze per la rapina all'ufficio postale. t^,'- ■ Momenti di euforilrdi tensione e di apprensione ieri se^a Jftyia Montecuccoh. Il palazzo, che ospita anche un albero, è ad angolo con Lai^o Prenestino. Intorno alle otto di jffira c'erano tutti: i magistrati del potìl antiterrorismo Tonta e Saviotti, il capo dell'Antiterrorismo, Franco Gratteri, il questore di Roma, Nicola Cavaliere, il capo della Digos, Franco Gabrielli, e i suoi collaboratori. Accanto al portone, da un lato le vetrine di una tabaccheria e, dall'altro , un negozio di «frutteria». E' una zona popolare, attraversata dal viadotto. A un certo punto, intorno alle otto e mezza, gli artificieri e i Vigili del fuoco fanno sgombrare la zona. Dentro uno scatolone, nello scantinato, erano stati trovati almeno cento chili di esplosivo, di polvere nera che dovevano essere messi in sicurezza. Due mesi dopo il blitz contro le Br, dunque, è stato ritrovato il loro deposito. Era stato un documento sequestrato a casa di Marco Mezzasalma, che, per gli investigatori, dopo la cattura di Nadia lioce e la morte di Mario Galesi, aveva assunto un ruolo dirigente all'interno dell'organizzazione terroristica, che aveva confennato l'esistenza di questo deposito. Il ((trasloco» dell'archivio e dei materiali delle Br era avvenuto appena una settimana prima del blitz, sabato 18 ottobre. E risalendo alla bolla d'affitto di un furgone, gli investigatori erano arrivati persino a calcolare i chilometri che il furgone aveva fatto per trasferire i materiali delle Br dal deposito ù' piazza del Verano, che avevano atnttato dalla «Easy Box», alla nuova destinazione. Per due mesi i tentativi di individuare il deposito-scantinato erano falliti. In via Montecuccoh ci sono arrivati, è questo che raccontano gli investigatori, restrigendo il campo, la zona che in qualche modo era emersa anche dall'incrocio dei segnali dei telefonini d'organizzazione intercettati. Il documento Mezzasalma spiegava che il furgone, una volta arrivato a destinazione, avrebbe dovuto fare marcia indietro. E via Montecuccoh è una strada senza uscita. Quando i due uomini della Digos l'hanpo percorsa ieri, si sono accorti che ^proprio i finestrini ette davano sulla strada degli scantinati del numero civico 3 erano oscurati con della plastica. Proprio come indicava il documento Mezzasalma. Il proprietario dello scantinato ha confennato che a metà ottobre si era presentata una donna per affittarlo, lasciando il suo numero di telefono, quello dell'appartamento di via del Pigneto 28, Diana appunto. Un nome che non risulta negh archivi della Digos. Come dire, un'altra donna senza un passato. Adesso, gli investigatori analizzeranno con calma il materiale ritrovato. E da questo materiale quasi certamente si apriranno nuovi filoni di indagini per individuare altri brigatisti, altri fiancheggiatori di questa organizzazione che con il blitz del 24 ottobre scorso ha subito un colpo durissimo. Gli investigatori sequestrano armi ed esplosivo dal covo Br. A destra il questore di Roma Nicola Cavaliere

Luoghi citati: Firenze, Roma