An attacca Castellani «Deve lasciare il Toroc»

An attacca Castellani «Deve lasciare il Toroc»POLEMICHE A CINQUE CERCHI ANCHE NELL'ULTIMO CONSIGLIO DELL'ANNO An attacca Castellani «Deve lasciare il Toroc» Per il centro destra i ritardi organizzativi dipendono dall'ex sindaco L'Ulivo fa quadrato: «Il patto olimpico è stato firmato dal Comune» Giuseppe Sangiorgio «Il Toroc lavora bene. Valentino Castellani non si tocca. Su questa affennazione la maggioranza che governa la città è compatta». Così Sergio Chiamparino in Sala Rossa, mentre all'esterno il vice ministro Ugo Martinat attacca: «Castellani è inadeguato a guidare il Toroc e le attuali difficoltà sono la diretta conseguenza dei ritardi del 2001, quando Castellani era sindaco: se allora avesse approvato i siti olimpici, adesso non saremmo qui a rincorrere un anno di ritardo». Nell'ultimo Consigho comunale dell'anno, ieri, le posizioni sono state nette. Da un lato l'Ulivo in difesa del Toroc, «organismo voluto dalla Città, ossia dall'ente che ha finnato il patto per le Olimpiadi del 2006 con Ciò e Coni, che prepara i Giochi senza occuparsi delle opere, per le quali stazione appaltante è l'Agenzia, espressa dal Governo e dalla Regione». Dall'altro il centro-destra, che capofila An con Agostino Ghiglia e Ferdinando Ventriglia - pone sotto accusa la gestione del Toroc. II quale, non fiinzionando, obbliga U ministro Frattini ad optare prima per una cabina di regia in grado di coordinare il lavori e, adesso, ad entrarvi con tre suoi rappresentanti. Un braccio di ferro, quello di ieri, in Sala Rossa, che ha lasciato le cose come stavano: il Comune, «indispettito» per il metodo attuato da Roma, non parteciperà alle cabine di regia, l'opposizione, che in Regione e neh'esecutivo centrale è maggioranza, pronta ad attribuire al centro-sinistra la responsabilità dello «strappo». Uno scambio di accuse, aperto dallo stesso Chiamparino in sede di interpellanza generale, innescata dai fuochi polemici dei giomi scorsi, dalle affermazioni dello stesso sindaco e dalla presidente della Provincia, Mercedes Bresso, e dalla risposta del governatore del Piemonte, Enzo Ghigo. Fra l'altro, ad una parte del dibattito a Palazzo Civico, hanno assistito, l'onorevole Guido Crosetto, coordinatore di Forza Italia in Piemonte, e l'ex assessore regionale. Angelo Burzi, che, fermi sul fatto che il governo ha tutto il diritto ad avere suoi rappresentanti nel Comitato di regia, hanno dato ragione al sindaco sul!'errore di metodo nell'annunciarlo. «Era sufficiente - ha ammesso Crosetto - una telefonata al sindaco». E Chiamparino l'ha ribadito in aula: «Non è ammissibile che io, e quindi il Comune, abbia saputo dell'emendamento alla Finanziaria dagh organi di infomazione». Detto questo il sindaco ha voluto ancora sottolineare che il patto olimpico era stato firmato a Seul da Torino, proprio da Castellani, ah'epoca primo cittadino, dal Ciò e dal Coni. Ricordando al segretario di An, Chiglia, che «solo successivamente, si erano aggiunte Regione e Provincia». Ancora: «Certo, c'erano e ci sono problemi di controllo, che spettano al governo, perché si tratta di fondi erogati dallo Stato. Ma il compito è dell'Agenzia, espressione della Regione e dello stesso ministero, non del Toroc». Chiamparino ha parlato anche della Cabina di regia, «nata per nostra volontà, per creare un mighor coordinamento». Ed ha fugato le inteipretazioni che hanno intravi¬ sto nella levata di scudi contro la decisione di Roma di inviare a Torino suoi rappresentanti, difficoltà interne al centro-sinistra: «Le mie opinioni sono condivise da tutto il centro-sinistra». Cosa accadrà martedì prossimo, antivigilia di Natale, all'incontro del Comitato olimpico convocato dal presidente Ghigo? «Una cosa semplicissima - ha chiarito Chiamparino - scriverò una lettera al Governatore, spiegandogli che non essendoci novità, non sarò presente, pronto a discutere di qualsiasi problema con i singoli interessati. Subito ero stizzito, oggi sono determina- to nel difendere la dignità istituzionale del Comune». Il dibattito ha diviso l'aula: con i Ds (Borgogno e Montagnana), la Margherita (Ferragatta e Borgione), i Verdi (Nigro), i Comunisti italiani (Passoni), al fianco di Chiamparino. Mentre dall'opposizione Ghiglia, Ventriglia e Chiavarino hanno attaccato, «trascinati» daUe accuse di «inefficienza», arrivate anche dal vice ministro Martinat, definito dal verde Nigro: «Lo stratega che cerca di inserirsi in tutte le grandi opere di città e regione». Chiamparino ha parlato anche sulle polemiche legate alla cabina di regia, «nata per nostra volontà, in modo da creare un miglior coordinamento» Valentino Castellani con il presidente del Ciò Rogge

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