Al Qaeda minaccia gli americani «Vi daremo la caccia in casa vostra» di M. Mo.

Al Qaeda minaccia gli americani «Vi daremo la caccia in casa vostra» Al Qaeda minaccia gli americani «Vi daremo la caccia in casa vostra» Messaggio del numero 2 di Bin Laden. Allarme attentati a New York Bloccata nel Golfo Persico una nave con un ingente carico di droga dal corrispondente a NEW YORK Al Oaeda fa sapere che va a caccia di americani sul territorio degli Stati Uniti e L Casa Bianca prende sul serio il pericolo, facendo scattare l'allerta a New York e in altre città. La nuova minaccia arriva da una registrazione audio attribuita al numero due di Al Qaeda, l'ideologo della Jihad islamica egiziana Ayman al-Zawahiri, e trasmessa dalla tv araba Al-Jazeera. «I nostri combattenti hanno sconfitto l'America in Afghanistan nonostante tutta la sua forza e le sue armi - recita la cassette - e con l'aiuto di Allah stiamo ancora dando la caccia agli americani in ogni luogo, inclusa la loro stessa patria». A-Zawahiri loda i combattenti di Torà Bora: «Due anni fa 300 di loro resistettero per 12 giorni agli americani prima di mettersi in salvo attraverso le Montagne Bianche verso il Pakistan». Per Al Qaeda gli americani sono indeboliti, in fuga, braccati. «Oramai sono incapaci di difendersi ed anche di difendere i loro più grandi criminah come Paul Wolfowitz» aggiunge alZawahiri con un riferimento all'attacco contro l'hotel di Baghdad dove il vicecapo del Pentagono pernottò il 26 ottobre. Il tentativo è di galvanizzare i miliziani, invitandoli a colpire ancora. «La resistenza degli iracheni è forte e quegli Stati arabi che concedono le basi agli americani devono prepararsi al giorno del giudizio perché presto gli americani se ne andranno» conclude la cassetta. «L'intelligence» Usa sta con¬ frontando la qualità dell'audio con precedenti registrazioni della voce del vice di Osama bin Laden ma le nuove minacce vengono prese molto sul serio. Non a caso concidono con l'ammissione fatta ieri dalla Casa Bianca dell'esistenza di una «minaccia terroristica» contro grandi città del Paese, a cominciare da New York. «Il Ministero della Sicurezza intema ha trasmesso un consistente numero di allarmi terrorismo ad agenzie per la sicurezza in coincidenza con la stagione delle feste di fine anno» ha specificato il portavoce della Casa Bianca, Scott McClellan, parlando di «preoccupazione per il volume della minaccia» e sottolineando la necessità di «mantenere alta la soglia di attenzione in questo periodo». Il pericolo riguarda in parti¬ colare la metropoli già investita dagli attacchi dell' 11 settembre. Funzionari dell'intelligence hanno usato l'espressione «c'è una minaccia su New York», lasciando intendere di essere in possesso di elementi dettagliati in merito ad un nome, un luogo o ima data collegati al rischio di un possibile attacco. A Manhattan da circa dieci giorni sono ben visibili in alcuni incroci di Midtown uomini delle squadre speciali in assetto di guerra e la polizia ha creato dei posti di blocco intorno alla città, dove agli automobilisti può essere chiesto di far controllare la vettura. Dall'indomani dell' 11 settembre i periodi delle feste sono considerati quelli più a rischio, ma in questa occasione il ministero della Sicurezza interna non ha annunciato - come avvenuto in passato - l'elevazione della soglia di allerta nazionale, che per ora resta «giallo». Proprio ieri il Comando Centrale delle truppe americane ha annunciato di aver intercettato nel Golfo Persico all'inizio della settimana un'imbarcazione di Al Qaeda con a bordo un ingente quantitativo di stupefacenti. E' stato il caccia lanciamissili «Uss Decatur» della Quinta flotta, di base in Bahrein, a bloccare un dodici metri nei pressi dello Stretto di Hormuz, trovando a bordo 54 sacchi da 32 kg, ognuno pieno di hashish, per un valore complessivo fra 8 e 10 milioni di dollari. Dei dodici membri dell'equipaggio almeno due avrebbero «forti legami con Al Oaeda», conosciuta per adoperare le rotte della droga al largo dello Yemen al fine di finanziarsi. Il Pentagono è convinto che Al Qaeda stia tentando di mettere a segno un attentato di notevoli dimensioni. Il recente fallito assassinio del presidente pachistano Pervez Musharraf l'ordigno è esploso a pochi secondi di distanza dal passaggio della sua auto - fa temere l'inizio di una nuova campagna di attacchi. Il 6 dicembre è stato il capo deiramministrazione militare in Iraq, ambasciatore Paul Bremer, a sfuggire ad un'imboscata a Baghdad, ma nulla conferma che i guerriglieri fossero al corrente della sua presenza sul convoglio che venne attaccato in coincidenza con l'arrivo in Iraq del ministro della Difesa, Donald Rumsfeld. [m. mo.]

Persone citate: Bin Laden, Donald Rumsfeld, Osama Bin Laden, Paul Bremer, Paul Wolfowitz, Pervez Musharraf, Scott Mcclellan