«Mammamia», eroina sconosciuta e semiseria

«Mammamia», eroina sconosciuta e semiseria TRENTA PICCOLI EPISODI SU RAIDUE TRA IRONIA E QUOTIDIANITÀ: SI COMINCIA LA SERA DELLA VIGILIA DI NATALE «Mammamia», eroina sconosciuta e semiseria Il regista Nichetti: «Abbiamo voluto pedinare la realtà. E ringraziare le madri». Finocchiaro: «Raccontiamo le vere difficoltà delle donne» Simonetta Robiony ROMA Ha l'eleganza essenziale del segno grafico e la profondità analitica di ur.''nchiesta sociologica. La sola parola pronunciata, con molte sfumature, è «Mammamia»: esclamazione, invocazione, richiesta d'aiuto, grido di paura, titolo di una canzone dei Queen. Per il resto sono facce, gesti, movimenti, espressioni, atti compiuti o da compiere, muti e chiarissimi sempre, come ci fosse una voce narrante che racconta, momenu iter momento la vita di una madre con tre figli alle prese con la casa, la macchina, la scuola dei bambini, e poi l'acqua del bagno, il pane da tostare, la benzina che finisce, le chiavi dimenticate nella toppa. È il nuovo appuntamento serale di Raidue per grandi e non grandi: trenta episodi da otto minuti l'uno raggruppati in quindici serate, al sabato, con una unica eccezione: la partenza, fissata per mercoledì 24 dicembre, la notte della Vigilia. Agostino Sacca, gran capo di Raifiction, parla di «esperimento coraggioso», di «pri^.o prodotto dell'era digitale», di «innovazione televisiva». Vero. Ma per farlo, ci sono voluti tre talenti speciali. Il primo è quello di Maurizio Nichetti, il regista che con «Ratataplan», «Ladri di saponette», «Luna e l'altra», «Volere volare», è riuscito a trasformare gli attori in fumetti e viceversa. Il secondo è quello del suo compa- gno nell'impresa. Nello Correale, regista di corti e lunghi, autore di «Oltremare», filmpremiatissimo all'estero, e adesso di «Sotto gli occhi di tutti» con Laura del Sol e Regina Bianchi sulla difficoltà a seppellire i propri morti al cimitero. Il terzo è quello di Angela Finocchiaro, protagonista, oltre che del cinema di Nichetti, del prossimo film di Castellitto «Non ti muovere» e del prossimo di Oldoini «13 a tavola», nonché protagonista di molta «Tv delle Ragazze» e di molto «Zelig», a teatro in questi mesi con «Benneide» da Stefano Benni. Senza uno dei tre l'esperimento, infatti, non sarebbe riuscito. L'idea, ha spiegato Nichetti, è stata quella di pedinare la realtà, seguendo l'indicazione di Zavattini ma scomponendola in un mosaico buffo, per raccontare la giornata ordinaria di una mamma, misconosciuta eroina dei nostri giorni di fronte alla quale impallidiscono le avventure di Indiana Jones. Per farlo, due mesi o poco più, una telecamera digitale quasi invisibile, tre bambini di 13,7 e 5 anni, due dei quali, i più piccoli, i veri figli di Angela Finocchiaro. Il risultato sono state 90 ore di girr o da ritagliare pezzetto a pezzetto e ricomporre in un puzzle seguendo meticolosamente lo story board preparato in precedenza. Angela Finocchiaro è raggiante. «Finalmente si parla di me. Anzi di noi. E si potrebbe continuare all'infinito. A volte mi sento una che ha perso il controllo su se stessa e sta smarrendo il senno: scoprire che le mie diffi- colta s'-no quelle della maggioranza delle altre donne ha finito per rasserenarmi». E le difficoltà sono un rubinetto lasciato aperto che allaga l'appartamento, un ferro da stiro che non funziona più, i figli degli altri più belli e più bravi, la palestra al mattino per tenersi in forma, la scelta della baby sitter cui affidare i pupi, andare al supermercato per fare la spesa accompagnati dal codazzo familiare. Se nella tv «normale» si guarda al caso straordinario, incredibile, assurdo, talmente folle da pensare sia inventato a tavolino, nella tv di «Mammamia» . si guarda a ciò che accade tutti i giorni, a quel che non si racconta neppure tanto è banale, al piccolissimo evento capace di sconvolgere l'andamento di una giornata. Il padre, in questa serie di 30 microspopici film, naturalmente non c'è. Perché non c'è nella vita. Ci sono invece i nonni, i vigili del fuoco, le bambinaie, i benzinai, le commesse e il vigilante Maurizio Nichetti che fa capolino in ogni episodio. Nichetti dice che è un dovuto ringraziamento alle madri per il loro coraggio quotidiano, ringrazia per il privilegio concessogli dalla Rai e dalla sua Paypapermoon di provarsi con un genere nuovo, racconta il faticoso impegno che è stato seguire per giorni dei bambini senza mai dar loro l'impressione che stessero recitando. Orgogliosamente, però, se deve citare un nome cui ha fatto riferimento per questo Mammamia», cita «Esercizi di stile» di Quenau. E non è poco. { ■:-^,:: SfRf»lI : : - Angela Finocchiaro e Maurizio Nichetti avevano già lavorato in coppia

Luoghi citati: Indiana, Roma