«Tutti alla convention» Prodi spinge verso la lista unitaria di Fabio Martini

«Tutti alla convention» Prodi spinge verso la lista unitariaUN NUOVO «PASSO AVANTI» DEL PRESIDENTE UE «Tutti alla convention» Prodi spinge verso la lista unitaria «Appuntamento a Roma per chi vuole realizzare il nostro sogno Di Pietro? Non spetta certo a me stabilire chi entra e chi esce» Fabio Martini ROMA Piace moltissimo a Romano Prodi l'espressione «adagio adagio», il Professore la usa in contesti diversissimi e proprio il ritmo lento di un passo alla volta è quello da lui scelto per far avanzare la hsta unitaria. Da giorni i capi ds inv ocavano un suo segno di vita e ieri il Professore ne ha dati due, uno flebile («Di Pietro? Non spetta a me decidere chi entra e chi esce nella lista unitaria») e uno più deciso: «Per tutti coloro che sono pronti ad essere uniti per realizzare il nostro sogno europeo, l'appuntamento è per il 13 e 14 febbraio a Roma, dove partiti e associazioni hanno convocato una Convenzione destinata a lanciare la lista per le Europee». Dunque, Prodi fa un altro passo in avanti verso il suo pieno coinvolgimento nella battaglia elettorale in vista delle Europee e fa capire (peraltro senza dirlo) che a metà febbraio lui sarà fisicamente presente alla Convenzione indetta dai partiti. E chi lo conosce bene assicura: «E' un altro passo verso quel progressivo ritomo di Prodi nella scena politica itahana, che dovrebbe coronare con la sua partecipazione alla campagna elettorale per le Europee». Dunque, un messaggio importante da BruxeUes, ma c'è un terzo segnale, stavolta in codice, nell'appello lanciato ieri da Prodi: per il Professore, il "vero" appuntamento è quello promosso per metà febbraio da Ds, Margherita, Sdi e sottoscritto da decine di personalità e non invece quello del 10 e 11 gennaio indetto dai Gùotondi, da Achille Occhetto e da Antonio Di Pietro. Prodi è dovuto uscire allo scoperto e indicare l'appuntamento dei partiti anche perché tre giorni fa, sull'"Unità" era comparso un appello di Occhetto e Di Pietro che sotto lo stesso slogan prodiano "L'Europa è un sogno e un progetto", si rivolgeva «ai cittadini e ai movimenti che condividano l'obiettivo di costruire una vera hsta unitaria del centrosinistra". In altre parole, la "seconda lista" unitaria, quella che tanto fastidio dà ai Ds, si preparava a raccogliere finne di personalità e proprio per questo motivo due, giorni fa, su alcuni giornali nazionali è comparsa la "vera" lista, quella degli intellettuali più vicini ai partiti. Sottoscritta, tra i tanti, da personaggi come Rita Levi Montalcini, Tullio Regge, Vittorio Eoa, Tullio De Mauro, Michele Salvati, Enzo Siciliano, Savatore Veca, Andrea Zanzotto, Fabio Fazio, Gad Lemer, Remo Bodei, ma anche da personaggi più "movimentisti" come Micliele Santoro o da girotondine come Daria Colombo. La lista doveva apparire anche sull'unità" ma, pare per un disguido, all'ultimo non è stata pubblicata. Arzigogolati bizantinismi che ripropongono la vera questione che divide il centro-sinistra e mette in forse l'approdo della lista unitaria: alla fine sarà della partita un personaggio come Antonio Di Pietro, con la sua vocazione protagonista e la sua proverbiale ritrosia al gioco di squadra? Nella lista lanciata da Prodi e sostenuta da Ds, Margherita e Sdi confluirà tutto o soltanto una parte del mondo antagonista, "basista" e girotondino che nel 2002-2003 ha dato vita a quello che maliziosamente è sta¬ to ribattezzato il "biennio rossiccio"? Oggi pomeriggio, sotto la regia di Di Pietro e Occhetto, si incontreranno a Roma una gran parte di questi movimenti per decidere il da farsi e proprio dalle assenze e dalle presenze si capirà la spinta che sostiene la "seconda lista". Ad esempio: ci sarà a no Nanni Moretti? Fino ad oggi non si è schierato il regista che, dopo l'addio di Cofferati, era diventato il leader unico di quest'area. Non ha firmato l'appello degli intellettuali più "organici" alla hsta dei partiti, ma non si è neanche fatto vedere agli ultùui appuntamenti dei girotondi e del duo Occhetto-Di Pietro. Ma l'ago della bilancia resta Antonio Di Pietro e non è un caso che per il momento Prodi preferisca non mettere le mani attorno a questa mina. Dopo ripetuti appelli (di Fassmo, D'Alema, dello stesso Di Pietro) a dire la sua, ieri il Professore si è tirato fuori con quel suo «non sono certo io a fare inclusioni o esclusioni» che ha suscitato il duro, chiaro commento dell'ex idolo di Mani pulite: «Una decisione rinunciataria - sostiene Di Pietro - che non fa onore al ruolo di leader della coahzione che gli è stato attribuito». Più "pohtico" Occhetto: «Prodi non va tirato per la giacchetta, ma è del tutto lecito attendersi una parola chiara e definitiva». Ma ieri sera, dopo l'appuntamento di Prodi per il 13 e 14 febbraio, poteva tirare un sospiro di sollievo il segretario ds Piero Fassino: «Un appello importante che conferma il pieno di impegno di Prodi nel progetto di una lista ulivista per le Europee, un appello che va accolto senza indugi». li presidente dei la Coow ìssfcxva : itfopea Romano Prodi con II leader della Margherita Francesco Rutelli

Luoghi citati: Ds, Europa, Roma