Il Tribunale del riesame «Ferro resti in carcere» di G. Bai

Il Tribunale del riesame «Ferro resti in carcere» SECONDO I GIUDICI PUÒ' ANCORA INQUINARE LE PROVE Il Tribunale del riesame «Ferro resti in carcere» Ciriaco Ferro resta in carcere. L'ex direttore generale dell'Assessorato alla Sanità può ancora interferire con le indagini della Procura, quindi è utile che si presenti all'udienza preliminare - fissata per martedì 23 dicembre davanti al Gup Silvia Bersano-Begey - in condizioni di detenuto. Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del Riesame, che hanno respinto per la seconda volta l'istanza di scarcerazione presentata dai legali di Ferro, gli avvocati Giuseppe Volante e Luca Della Torre. Le motivazioni non sono ancora state rese note, ma è probabile che anche in questo caso i giudici abbiano considerato ancora alto il pericolo di inquinamento delle prove. Ferro dovrà quindi presentarsi in manette all'udienza preliminare della prossima settimana, quando davanti al Gup compariranno anche l'ex «re delle cliniche private» Salvatore Verducci, la moglie di quest'ultimo Anna Maria Ferraresi, l'avvocato Giorgio Chemi (legale di Verducci) e l'usuraio valdostano Domenico Cotroneo. I difensori di alcuni indagati hanno già annuncia| to la volontà di ricorrere al patteg¬ giamento o al giudizio con rito abbreviato, ma è molto probabile che Ferro scelga invece di essere giudicato con un processo ordinario. «Cercheremo di far capire al giudice per l'udienza preliminare che il quadro accusatorio nei confronti di Ferro non è poi così grave come lo dipinge la pubblica accusa sostiene l'avvocato Volante - e siccome intendiamo chiamare a testimoniare numerose personalità, forse non sarebbe possibile farlo con il rito abbreviato». Si prevede quindi una sfilata di Vip in Tribunale, perché l'ex direttore generale dell'Assessorato vorrebbe far convocare come testi della difesa anche esponenti della giunta regionale. Ciriaco Ferro, «Ciro» per gli amici, è stato arrestato il 29 settembre con l'accusa di corruzione e usura. Secondo i pm Roberto Furlan e Paolo Storari, l'ex dirigente avrebbe favorito Verducci nell'accreditamento delle sue cliniche in cambio di regali costosi. Inoltre avrebbe preso parte a un giro di prestiti ad usura insieme a Cotroneo, attivo soprattutto negli ambienti del casinò di Saint-Vincent. [g. bai]

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