Nuovi orari, debutto tra le proteste di Grazia Longo

Nuovi orari, debutto tra le proteste TEMPI TROPPO ANTICIPATI 0 TROPPO RITARDATI RISPETTO AL PASSATO. LE FERROVIE INVITANO I PASSEGGERI ALLA PAZIENZA Nuovi orari, debutto tra le proteste A farne le spese sono stati soprattutto i pendolari Grazia Longo Il nuovo orario ferroviario da Torino verso Cuneo, Bardonecchia e Savona? «Un passo necessario per modernizzare i trasporti, trasformandoli da un un servizio di linea a un sistema di rete». Parola di Ewald Fischnaller, direttore regionale di Trenitalia. Andatelo però a dire ai passeggeri. Se va bene, vi fanno l'elenco di tutti i disagi possibili e immaginabili. Se va male, vi ricoprono di imprecazioni, salvo poi scusarsi «per il nervosismo, ma capirà: il fastidio è stato talmente grande che abbiamo perso la pazienza». Il cambiamento dell'orario - che prevede l'aumento del 10 per cento dei chilometri percorsi e del 18 per cento delle fermate, grazie a un investimento di IO milioni di euro da parte di Trenitalia e la Regione - ha scatenato un mezzo putiferio non solo per la difficoltà che naturalmente emerge dal dover modificare un'abitudine. Tempi troppo anticipati o troppo ritardati rispetta alle vecchie tabelle di marcia costituiscono l'ostacolo più grosso. Tant'è vero che se ne sono convinti alla Trenitalia, dove per alcune realtà hanno fatto una rapida marcia indietro. Due casi per tutti: il ripristino immediato del convoglio da Mondovì delle ore 7.13 (che anticipato alle 6.27 aveva mobilitato la popolazione, scesa sui binari per protesta) e l'intenzione di reintegrare entra metà gennaio il diretto Ghieri-Torino Porta Susa delle ore 7.15. Un sicuro segnale di buona volontà da parte della società ferroviaria ad andare incontro alle esigenze degli utenti. «Il nostro scopo - prosegue il direttore Fischnaller - è quello di dialogare con chi usufruisce del nostro servizio. Noi vogliamo migliorare la qualità, non peggiorarla, essenziale quindi è il parere di chi utilizza abitualmente il treno come mezzo di trasporto. Per questo motivo abbiamo organizzato numerosi incontri con i sindaci e le scuole dei Comuni maggiormente inte- ressati dal nuovo progetto». In qualche circostanza, l'accordo è stato raggiunto senza difficoltà. «Come per le alcune scuole di Bussoleno e Susa che hanno anticipato di 5 minuti l'ingresso e l'uscita degh studenti per consentire loro di salire sui nostri mezzi». Ma non sempre è stato possibile raggiungere una simile simile sintonia d'intenti. Spesso, nonostante il potenziamento delle fermate e del percorso, l'obiettivo raggiunto è stato diverso da quello ipotizzato. Polemiche più o meno esacerbate, assemblee, occupazioni di binari sono solo gli esempi più eclatanti del malessere creato dalla nuova iniziativa. E poco importa se Trenitalia si è mobilitata con una massiccia campagna d'informazione sui giornali e nelle stazioni. Il malcontento resta. «Spesso si tratta di disappunto per la novità che scardina le vecchie abitudini - presume Ewald Fischnaller - sono certo che il nostro percorso operativo presto si confermerà per quello che è: un'ottima occasione per migliorare il servizio. Lo conferma anche il successo di esperienze analoghe in Svizzera, Germania e Francia». E conclude: «Il sistema cadenzato delle partenze, decisamente superiori rispetto al passato, è una prova del mighoramento in atto. È vero, qualche volta si rendono necessari dei cambi di mezzo, ma la nostra puntualità è quasi sempre impeccabile». Ma i pendolari chiedono garanzie più tangibili, prima fra tutte la revisione di alcuni orari. Trenitalia si difende «Passo necessario a modernizzare i trasporti » In alcuni casi tuttavia l'azienda ferroviaria ha dovuto fare una marcia indietro Numerosi pendolari affollano le pensiline alla stazione in attesa di salire sul treno: gran parte di loro si è trovata disorientata dall'arrivo dei nuovi orari decisi da Trenitalia

Persone citate: Ewald Fischnaller, Fischnaller