Disagi e proteste nelle città senza bus di R. Cri.
Disagi e proteste nelle città senza bus TORNA LO SCIOPERO «SELVAGGIO» Disagi e proteste nelle città senza bus A Torino salta la fascia protetta. Maroni: chiudere la vertenza ROMA Città a piedi, ieri, per l'agitazione di 24 ore degli autoferrotranvieri e non sono mancate «proteste selvagge» nelle fasce garantite: è accaduto a Torino e Brescia, esattamente a 15 giorni dal «caso Milano», con notevoli ripercussioni sugli spostamenti della gente. Su questi nuovi episodi di sciopero selvaggio domani la commissione di garanzia aprirà una procedura di valutazione. Per i tranvieri «ribelli» è scattata la precettazione che, tuttavia, a Brescia, non è riuscita a scongiurare il blocco totale dei mezzi pubblici. Gli addetti hanno respinto il provvedimento considerato non valido e si sono riuniti in assemblea. A Torino non sono bastati l'appello del sindaco e l'incontro domenicale in prefettura con sindacati e azienda per scongiurare il blocco totale. Nella prima delle fasce di garanzia, dalle 6 alle 9, praticamente nessun autobus e tram è circolato. Analoga la decisione degli autisti dei mezzi extraurbani. Solo dopo una trattativa con le forze dell'ordine un centinaio di autisti sugli 800 in servizio in quelle ore ha interrotto lo sciopero. L'astensione dal lavoro, comunque, sembra aver prodotto complessivamente disagi più contenuti rispetto allo sciopero del 10 dicembre. E ieri è stata usata anche l'arma della malattia. In alcune città, tra cui Bari, Foggia, Genova, si è registrato un boom di certificati medici. Il ministro del Welfare, Roberto Maroni, ha condannato questi strumenti di lotta. «Situazioni indegne di un paese europeo», ha commentato sottolineando l'importanza che si chiuda la vertenza. Lo sciopero a sostegno della vertenza per il rinnovo contrattuale ha registrato un'adesione pressoché totale dei 120 mila lavoratori del trasporto pubbhco locale. Situazioni critiche si sono avute anche in Calabria, mentre a Firenze alcuni lavoratori hanno fatto ritardare l'uscita dei mezzi da alcuni depositi. A Milano, invece, questa volta il traffico è stato addirittura inferiore al solito e sono state rispettate le fasce protette. Secondo l'azienda (Atm), ha circolato il 400Zo dei mezzi. In molti depositi, comunque, si sono svolte assemblee spesso tese. A Roma, invece, il traffico è stato sostenuto. Lo sciopero ha spinto la gente a raggiungere i luoghi di lavoro in auto. La circolazione è stata notevole in mattinata su tutte le consolari, sul grande raccordo anulare e alle porte di Roma, proseguita anche sulla Tangenziale Est, il Muro Torto e sul Lungotevere. Secondo Maroni, il record di certificati di malattia costituirà lavoro per la commissione di garanzia. L'obiettivo del governo - ha spiegato - è il raggiungimento di un accordo per il rinnovo del contratto ma anche quello di evitare che si ripetano «situazioni indegne di un paese europeo» come quelle di cittadini lasciati senza mezzi e senza informazioni. Ciò che è avvenuto, ha osservato, «sarà utile a continuare nelle nostre analisi di ciò che è successo e di ciò che non dovrà succedere». Le nuove violazioni rientreranno nello studio per le eventuali modifiche all'attuale normativa sugli scioperi. Anche per il sottosegretario al lavoro, Maurizio Sacconi, ritoma il pro¬ blema di rendere effettive le sanzioni contro chi viola le regole. Oggi riprende la trattativa per tentare dì arrivare ad un'intesa con la mediazione del ministero del Welfare. «Ci aspettiamo che entro la settimana si possa chiudere il contratto - ha detto il leader della Cgil, Guglielmo Epifani -. A questo punto ogni altra dilazione non sarebbe accettabile». Sulla stessa linea il collega della Cisl, Savino Pezzotta: «Governo, regioni, enti locali e aziende devono fare uno sforzo per chiudere la partita del contratto altrimenti ci potrebbe essere qualche tensione di troppo che va assolutamente evitata». [r. cri.]
Persone citate: Guglielmo Epifani, Maroni, Maurizio Sacconi, Roberto Maroni, Savino Pezzotta
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