La Ebadi: «Una Corte internazionale» di E. St.

La Ebadi: «Una Corte internazionale» LA PREMIO NOBEL PER LA PACE IRANIANA La Ebadi: «Una Corte internazionale» a PARIGI. Saddam Hussein dovrebbe essere giudicato da un tribunale internazionale, piuttosto che da una corte Irachena: ne è convinta Shirin Ebadi, l'iraniana Premio Nobel per la Pace, che ha detto che l'ex dittatore, anche se sarà accusato di crimini contro l'umanità, dovrà subire comunque un processo equo e giusto. «Gli iracheni non sono gli unici ad aver sofferto per causa sua», ha fatto notare la Ebadi. «Non dimentichiamo quello che ha fatto in Iran», ha aggiunto, ricordando la guerra durata otto anni tra Baghdad e Teheran che lasciò sul terreno centinaia di migliaia di morti da entrambe le parti. Da Parigi, dove ha fatto sosta di ritorno da Oslo dopo aver ricevuto il prestigioso riconoscimento, l'attivista iraniana in favore dei diritti umani ha aggiunto inoltre che la cattura dell'ex dittatore dovrebbe fare da monito a tutti i dittatori del mondo: «Farà da lezione a tutti coloro che non rispettano i diritti umani della gente». L'avocatessa iraniana, durante la cerimonia a Oslo, il 10 dicembre scorso, aveva pronunciando un vibrante atto di accusa contro l'occidente, e in particolare gli Stati Uniti colpevole di adottare una «doppia morale» nei confronti dei diritti umani. [e. st.]

Persone citate: Ebadi, Saddam Hussein, Shirin Ebadi

Luoghi citati: Baghdad, Iran, Oslo, Parigi, Stati Uniti, Teheran