Il tridente del Toro non fa più meraviglie

Il tridente del Toro non fa più meraviglie PIACENZA, CAMPO STREGATO: SI ALLONTANA LA ZONA PROMOZIONE Il tridente del Toro non fa più meraviglie Tiribocchi-Ferrante-Fabbrini, il festival delle occasioni sciupate In affanno anche la retroguardia. Il crollo nel secondo tempo: Riccio e Seghetto (dal dischetto) firmano il successo emiliano Silvia Garbarino inviata a PIACENZA Il sortilegio del «Garilli» non è stato infranto. Il Toro interrompe la catena di 5 risultati utili consecutivi, subendo sul campo stregato del Piacenza (ultimo successo granata nel gennaio 2000 poi altri quattro match, tutti persi) ima batosta che lo spinge sempre più distante dalla zona promozione e ne intacca fortemente le ambizioni stagionah. Anche il punteggio dello stop (2-0) è stato il peggiore finora incassato dalla Rossi-band, sempre più frastornata. Il tecnico granata ha provato a scuotere la squadra apparsa in condizioni di gioco precarie già dal match con la Triestina, proponendo uno schema mai attuato in precedenza: un ringhioso - nelle intenzioni - 4-3-3 con Tiribocchi, Ferrante e Fabbrini, ovvero tutto il potenziale offensivo a disposizione, sull'erba fin dal primo minuto. I rifornimenti alle punte sarebbero dovute arrivare da un centrocampo ristretto ma illuminato da Fuser, capace di spaziare su ogni versante, e De Ascentis e Veigassola a fare da barriera corallina per gli squaletti D'Anna e Riccio, e soprattutto per il «pensatore» Miceli. Mosse tattiche nascoste da Rossi anche alla vigilia e che hanno finito per sorprendere Cagni (una sola vera punta, Beghetto, e Ambrosetti a supporto ma con mansione più di copertura a centrocampo) una ventina di minuti scarsi. In quell'arco di tempo, con il Piacenza impegnato a studiare le contromosse, si è visto il Toro più lucido della giornata. Ma sono apparsi jijistosi più di altr^partite i suòilimiti ih attacco, un Reparto incapace di affondare i colpi anche nelle occasioni nitide. Eppure la difesa biancorossa registrata sui mastini dal passo lento Fattori e Mangone, non si è dimostrata insuperabile (nonostante in casa abbia subito finora una sola rete), soprattutto nelle azioni condotte in verticalizzazione, ma il trio delle «non meraviglie» granata Iha graziata sempre. La sconfitta è però anche figlia della retroguardia granata che si conferma caratterialmente debole, troppo di biscotto, nei momenti difficili. Il festival dello sciupìo «T-F-F» si manifesta al 4' con Ferrante che a centro area, servito di testa da Tiribocchi, sparacchia alto sulla traversa. Al 10' lo stesso Tiribocchi, dopo aver strappato palla sulla trequarti a Mangone si avvia sohngo verso Orlandoni, la conclusione di destro né angolata né bombarola viene deposta comunque dal portiere piacentino in angolo. E' la fiammata migliore del Tir. Cagni annusa odore di bruciato e agisce, cambiando un elemento (Lucenti al posto di Ambrosetti) e in sostanza la partita: con Lucenti i biancorossi recuperano vivacità sulla trequarti, Tarana smette di dormire e Beghetto non si sente più orfano in area. Ma potrebbe essere il il Toro a scuotere il torpore calato sullo stadio se Fabbrini, per ben due volte in un grappolo di secondi, al 26', agganciasse da avvoltoio d'area la sfera, anziché sfiorarla malamente. Il Piacenza si segnala sul finire del tempo con Beghetto che anticipa Martinelli in scivolata: la deviazione rotola lontano dalla rete. Il ruzzolone del Toro nella ripresa. Rossi rinuncia a Fabbrim per Rizzato. I guizzi della povane ala dovrebbero ispirare e punte. Invece si avverte soprattutto l'assenza (forzata) di Finga, pur biasimato nelle ultime prestazioni per l'impalpabilità delle sue giocate: ima spolverata della sua fantasia sarebbe stata utile al Toro per non farsi schiacciare nella propria metà campo. La retroguardia granata sbanda alla prima incursione seria piacentina: 13'distante crossa, Beghetto corregge con la fronte per Riccio che solo in mezzo all'area trapana Sorrentino. La bastonata decisiva al 24', quando su un rimpallo favorevole Lucenti sguscia in contropiede e Martinelli lo stende senza alcun tentennamento: dal dischetto Beghetto non falhsce. Cosa che invece continua a fare Tiribocchi (35') e tutto il Toro, sempre più brutto anatroccolo. rnssm (4-4-2) i Orlandoni 6,5; Cristante 6,5, Mangone 6, Fattorie, Radice 6; D'Anna 6,5 (22' st Bocchetti 5,5), Riccio 6, Miceli 6,5, Tarana 6; Ambrosetti sv (19' pt Lucenti 6), Beghetto 6,5 (28' st Cipriani 6). Ali.: Cagni 6,5. mm (4-3-3) Sorrentino 5,5; Adami 5 (28' st Osmanowski sv), Martinelli 5, Fernandez 5, Balzaretti 5,5; Fuser 6, De Ascentis 5,5, Vergassola 6 (32' st Masolini sv ); Tiribocchi 4,5, Ferrante 5, Fabbrini 5 (l'st Rizzato 5,5). Ali.: Rossi 5. Arbitro: Dattilo 6 Reti: 13' st Riccio, 24' st Beghetto (rig.) Ammoniti: 40' Cristante, 15' st Fernandez, 24' st Martinelli Spettatori: paganti 1466; abbonati 3539; incasso complessivo 16.320 6. I giocatori del Piacenza esultano dopo il secondo gol, realizzato nel secondo tempo da Beghetto su calcio di rigore

Luoghi citati: Mangone, Piacenza