La rivoluzione di Lippi tocca anche Del Piero

La rivoluzione di Lippi tocca anche Del Piero LA PARTITA CON IL PARMA E' TROPPO DELICATA, STOP AL TURN OVER La rivoluzione di Lippi tocca anche Del Piero Il capitano va in panchina, l'allenatore spiega: «D'ora in avanti giocherà chi sta meglio». Premiati Miccoli e Maresca, in difesa tocca alla vecchia guardia. Trezeguet e Thuram sono infortunati Fabio Vergnano TORINO Presentato da Marcello Lippi come il rimedio contro tutti i mali, il tum over ha già cessato di esistere. O almeno quella forma di tum over marcato che nei primi tre mesi ha distinto la Juventus da tutte le altre squadre di grido. Da oggi gioca chi sta meglio senza distinzioni di censo. In altre parole: se Del Piero non è in condizione si fa da parte e lascia spazio a un compagno più in forma di lui. Infatti oggi del Piero va in panchina. E lo seguono Legrottaghe e Camoranesi, fra i peggiori nelle ultime partite. Non è una scelta coraggiosa da parte di Lippi, è la decisione più logica da prendere per arginare l'emergenza. La scorpacciata di gol contro l'Olympiakos non ha illuso nessuno, soltanto oggi al cospetto del Parma la Juve saprà se il peggio è passato. Per questo Lippi ha deciso di non rischiare nulla e di mandare in campo gente di cui fidarsi. Del Piero è un ragazzo intelligente e si rende conto di non essere ancora uscito dal bacino di carenaggio, mentre alla squadra servono giocatori in grado di esprimere tutto e subito. Non si tratta di una bocciatura, i politici la definirebbero pausa di riflessione. Lippi cerca di evitare sensazionalismi: «La vittoria di Champions non va presa come oro colato. Il test con il Parma sarà più attendibile, per questo gioca chi è in ottime condizioni perché non possiamo rischiare. Non è la fine del mondo se ci saranno dei cambiamenti: ci si ferma ima o due domeniche per rigenerarsi e si riparte». L'esclusione di Del Piero farà discutere, perché Alex è un giocatore che divide, soprattutto quando non è al meglio. Si formano subito due partiti: chi spinge per il capitano comunque in campo, chi lo considera zavorra, quindi da escludere. Lippi ha scelto una via di mezzo, ovvero l'ha mandato in campo per quat- tro partite di campionato, l'ha fatto riposare contro Siena, Galatasaray e Olympiakos e alla fine ha deciso. Se la squadra non avesse avuto un calo generale forse Del Piero non avrebbe pagato, ma il margine di errore è ridottissimo e probabilmente Lippi si è spaventato e ha capivo che la stagione poteva già prendere una pessima piega. Il prepensionamento del tum over viene spiegato così: «Avevo deciso di adottare una certa linea fino alla sosta di fine anno: una partita a testa in attesa di avere le idee più chiare. Ma era giusto anticipare i tempi. Dopo l'Inter non sarebbe stato logico rivedere tutto per una partita sbagliata, contro la Lazio ho avuto la conferma che c'era un appannamento e ho detto ai giocatori che non potevo più mantenere le promesse. Nessuno deve sentirsi giubilato, sono semplici avvicendamenti e d'ora in avanti valuterò soltanto in base alla condizione dei singoli, non sarebbe giusto regolarsi in modo diverso». E allora ecco Miccoh ed ecco Maresca. Sono le novità di spicco di oggi, si sono messi in evidenza con l'Olympiakos e Lippi li ha subito premiati in omaggio ai nuovi canoni di comportamento. Il tecnico elogia soprattutto Maresca: «Non è più quello di tre mesi fa, ha recepito qualcosa, evidentemente conta anche l'allenatore». Sarà una Juve a forte trazione anteriore se, come pare, ci sarà anche Nedved. Lippi ha predisposto una difesa a tre formata dallo zoccolo duro luliano-Ferrara-Montero e un centrocampo di spinta con Birindelli e Zambrotta estemi. Non ci saranno Trezeguet e Thuram, infortunati. «Che Guevara» Lippi avverte il Parma in maniera scherzosa: «La squadra di Prandelli deve preoccuparsi. Le tre squadre che ci hanno battuto sono fuori dalla Champions League. La ripresa delle Coppe è lontana, ma gli emiliani si regolino». I problemi societari hanno accompagnato l'avvicinamento del Panna alla partita che nella passata stagione sollevò un mare di polemiche e la lite SacchiGirando. Reduce da due vittorie contro Chievo e Lecce, la squadra di Prandelli si affida all'attaccante Gilardino e all'esterno sinistro, Bresciano. Bonera garantisce: «Siamo molto cambiati rispetto alla scorsa stagione, e poi la Juve ti dà sempre uno stimolo in più». Bonera assieme a Gilardino è nel mirino del club bianconero, tuttavia esclude traslochi: «Resterò a Parma non soltanto fino a giugno, ma anche oltre». Miccoli e Di Vaio ritornano in coppia oggi con il Parma. L'ex attaccante del Parma è II capocannoniere juventino con 7 gol

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