Il Milan non si fida dei guai del Boca

Il Milan non si fida dei guai del Boca DOMANI AYOKOHAMA (ORE 11,15, DIRETTA SU CANALE 5) SARA'ASSEGNATA LA COPPA ONTINENTALE LA PARTITISSIMA GIAPPONESE SARA' TELETRASMESSA IN 129 PAESI Il Milan non si fida dei guai del Boca Poker di coppe e record del mondo ecco gli obiettivi dei rossoneri Si gioca nello stesso stadio che celebrò la resurrezione di Ronaldo Roberto Beccantini Ventotto maggio: la prima (Champions League); 31 maggio: la seconda (Coppa Italia); 29 agosto: la terza (Supercoppa d'Europa); 14 dicembre: la quarta? Se domani a Yokohama - ore 11,15, diretta Canale 5 - batte il Boca Juniors e porta a casa l'Intercontinentale, il Milan suggellerà un anno memorabile e diventerà il club più raedagliato in assoluto. Sedici trofei, uno in più di Real Madrid e Independiente. Poker stagionale e record del mondo: non male, per una squadra e un allenatore che ad aprile, contro l'Ajax, avevano rischiato di sparire, l'una dalla competizione più ricca e più snob, l'altro dalla panchina. Lo stadio di Yokohama fu teatro, il 30 giugno del 2002, della resurrezione di Ronaldo, due gol alla Germania, quinto titolo al Brasile. Sarà un caso, ma c'è molto Brasile anche nel Milan che si accinge a misurarsi con i «descamisados» argentini di Carlos Bianchi. Da Dida, l'ultimo dei «ragni neri» di Old Trafford, a Cafu; da Serginho, restaurato di fresco, a Kakà, talento così precoce ed abbagliante da aver accentuato la saudade di Rivaldo, risolta in un divorzio che soltanto la scenografia di Galliani - ricordate la claque e il giro d'onore in occasione di Milan-Lecce? - aveva mascherato e finto di voler rinviare. Esauriti i settantamila biglietti, 129 i Paesi collegati in tv. Ancelotti è alle prese con il problema Nesta, il ripristino atletico di Inzaghi e il dubbio KakàRui Costa (uno o tutti e due?); Bianchi, con il pasticcio Tevez, acciaccato e rubato al Mondiale under 20 nonostante le minacce e i pugni sul tavolo di Blatter. In teoria, non c'è paragone fra la rosa del Milan e l'organico del Boca. Ma dal momento che toccherà al campo scegliere la regina, meglio volare basso e curare i dettagli: Ancelotti e il suo staff ci sono abituati. Se il Milan ha davanti il fascino irresistibile dei numeri, il Boca ha dietro di sé l'orgoglio e le ferite di una Nazione che chiede al calcio di restituirle almeno un'alba da leoni. Ricordare Bianchi esclusivamente come l'allenatore che a Roma non capì Totti, è analisi troppo drastica perché non si riveli anche riduttiva, visto che nel suo personale curriculum figurano già due Intercontinentali, o Coppe Toyota che sponsor si voglia: la prima conquistata alla testa del Velez Sarsfield contro il Milan di Capello (2-0 nel 1994), la seconda sfilata dalle tasche del vanitoso Real con le malizie di un Boca esaltato dai lampi di Riquelme e dall'istinto randagio di Martin Palermo (2-1 nel 2000). Proprio il Real si è aggiudicato l'ultima edizione, a Yokohama, 2-0 ai paraguagi dell'Olimpia Asunción, gol di Ronaldo e Cuti. Insomma: il Boca rappresenta la bilancia sulla quale la storia, a patto che non cambi idea, ha deciso di pesare i duellanti di sempre, Milan e Real, quindici pari, serve Shevchenko.