Figure cittadine di mistero e gioco
Figure cittadine di mistero e gioco Figure cittadine di mistero e gioco Due libri mettono in luce mascheroni e cariatidi dei palazzi e la storia del numerosi legami tra musica e marionette PER chi ama indagare nelle particolarità torinesi, curiosare nei suoi aspetti meno noti, ecco due libri in grado di regalare qualche soddisfazione. Il primo si offre con un titolo non proprio natalizio, «Presenze inquietanti» (Ananke, pp. 143, 19 euro). Il sottotitolo chiarisce meglio l'argomento, «mascheroni e cariatidi nell'architettura torinese», comunque gioca un po' sulla solita nomea di Torino magica ed esoterica. Ed in effetti fra gli ax^omenti che sostengono queste tesi ci sono proprio le poco rassicuranti «figure di pietra» che in questo libro vengono evidenziate e descritte. L'autore, Renato Priulla, medico, aveva già utilizzato questi addobbi architettonici di diversi palazzi torinesi nel suo primo libro, «Le bretelle di Coppi e altri racconti». In questo volume Priulla se ne occupa tra testimonianze cronistiche e rimandi storici che toccano l'antica Grecia, il Medioevo, ed anche altre città (Roma, Firenze, Palermo). Intanto però allinea queste figure in una consistente galleria. Leoni, tori, cani, la Medusa, poi Bacco, Dioniso, il capro e l'ariete sono atori di queste simbologie si cui costruire ipotesi e congetture, illuministe e non. Il lavoro colma una serie di interrogativi ma è im peccato che non sia sistematico e non chiarisca, soprattutto, con opportune didascalie la collocazione delle diverse figure ritratte. Al divertente tema «Musica e marionette» (Ananke, pp. 160, 22 euro) si è dedicata Giusy Barbagiovanni. Appassionata ed esperta dell'argomento, l'autrice traccia la storia dei rapporti tra due arti, anche da una prospettiva estetica. Dall'epoca baroca a Mozart a Sciarrino ci viene raccontato, con un linguaggio un po' rigido, un percorso che ha regalato innumerevoli e piacevolissimi momenti di fantasia e maestria. In questo contesto hanno un loro degno posto i ruoli giocati dal teatro Gianduja di Torino, la bella tradizione delle marionette Lupi. Aspetti di una Torino che non devono essere dimenticati, ma rivalorizzati.
Persone citate: Bacco, Coppi, Giusy Barbagiovanni, Leoni, Lupi, Mozart, Priulla, Renato Priulla, Sciarrino
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