Immigrato si fa saltare in auto vicino alla sinagoga

Immigrato si fa saltare in auto vicino alla sinagoga MODENA, ERA IN ITALIA DA ANNI E SOFFRIVA DI DISTURBI PSICHICI Immigrato si fa saltare in auto vicino alla sinagoga All'alba due agenti cercano di fermarlo, poi esplode la bombola di gpl nel bagagliaio. Per alcune ore si è temuto un attentato Raffaella Quaquaro MODENA Sfidando i divieti, e il presidio costante delle for ze del ordine, è riuscito ad arrivare con l'auto proprio a ridos- so della sinagoga, si è chiuso dentro e ha appiccato il fuoco. Quando le fiamme hanno raggiunto la bombola del gpl è saltato in aria. È morto così, ieri all'alba, Al Khatib Muhannad Shafiq Ahma, nato il 24 dicembre 1969 a Kuwait City ma di passaporto giordano. Nell'esplosione è rimasta danneggiata l'ala est della sinagoga. Inagibili anche diversi appartamenti dello stabile di fronte, e alcuni negozi la cui saracinesca è stata sfondata dall'onda d'urto. Lievemente feriti due poliziotti che hanno tentato di salvare l'uomo e spegnere l'incendio. A leggerla adesso, la scheda di Al Khatib Muhannad Shafiq Ahma che i Servizi sociali avevano in archivio racconta la storia di un uomo disperato, con gravi problemi psichici, il permesso di soggiorno che stava per scadere e - come raccontava lui stesso ai pochi amici - «neanche una cosa riuscita bene nella vita». Un suicidio, dunque. Ipotesi più che plausibile e, in un certo senso, persino rassicurante. Ma è difficile non pensare alla valenza simbolica del luogo e delle modalità scelte per farla finita. Anche se all'alba, l'uomo è riuscito ad arrivare fin sotto uno degli «obiettivi sensibili» presidiati 24 ore su 24 dalle forze dell'ordine, e a farsi esplodere. Se anziché le 5 del mattino fossero state le 9, le conseguenze sarebbero state ancor più pesanti. Se anziché la bombola di alimentazione dell'auto e un accendino avesse avuto con sé dell'esplosivo, sarebbe stata una stragea pochi metri dal Duomo romanico, patrimonio dell'Unesco, e dall'Accademia militare. E nessuno avrebbe potuto fermarlo. Per questo, nonostante gli inquirenti abbiano chiarito subito che «al 900Zn» si tratta di un suicidio senza altre implicazioni, la paura dell'attentato ha pervaso la città. E, in ogni caso. il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ha disposto un rafforzamento delle misure di sicurezza, prevedendo tra l'altro il divieto di transito notturno vicino alla sinago- Pare che il giordano avesse confidato proprio l'altra sera a un amico l'intenzione di farla finita. Poco prima delle 5 è salito su una vecchia Peugeot 205 e ha imboccato in senso vietato la stradina che costeggia l'ala est della sinagoga. La forte accelerazione della vettura e la frenata hanno attirato l'attenzione degli agenti in servizio. Sono intervenut1' e hanno visto all'interno della vettura un denso fumo. Hanno cercato di far uscire l'immigrato, ma lui si é chiuso dentro. Allora hanno preso l'estintore e cercato di spegnere l'incendio, senza riuscirci. Pochi istanti dopo la terribile esplosione della bom- boia di gpl, che ha sventrato l'auto lanciando a qualche metro la parte posteriore. I due agenti hanno riportato lievi contusioni per l'onda d'urto. «Escludiamo la matrice eversiva al 90 per cento, teniamo un 100Zo di margine per i doverosi controlli», ha detto il procuratore aggiunto Manfredi Luongo, titolare dell'inchiesta. In attesa dell'autopsia e dei risultati delle indagini sul cellulare del suici- da, ritrovato integro, gli inquirenti spiegano che finora non è stato scoperto alcun indizio di un atto eversivo, ne messaggi scritti. È stato comunque aperto un fascicolo secondo l'articolo 280 del Codice penale (attentato a fini eversivi, aperto per dove¬ re di ufficio verso ignoti che potrebbero avere in qualche modo avuto un ruolo ma di cui non c'è traccia). Il suicida soffriva di crisi depressive e di psicosi per le quali faceva uso di pesanti psicofarmaci. Arrivato a Modena da Perugia nel'97, non aveva una vita sociale all'interno della comunità islamica: faceva lavori saltuari e aveva alcuni precedenti per rissa e fatti di violenza. Non aveva parenti in Italia, dormiva in due luoghi perquisiti entrambi con esito negativo. Il luogo dell'esplosione: se fosse avvenuta poche ore più tardi, avrebbe potuto provocare una strage

Persone citate: Al Khatib, Manfredi Luongo, Shafiq Ahma

Luoghi citati: Italia, Kuwait, Modena, Perugia