Allarme effetto serra Sale il conto dei danni adesso è a 60 miliardi di Susanna Marzolla

Allarme effetto serra Sale il conto dei danni adesso è a 60 miliardi LA CONFERENZA SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI DI MILANO Allarme effetto serra Sale il conto dei danni adesso è a 60 miliardi Lettera di Berlusconi: «Usa e Russia aderiscano al Protocollo di Kyoto Alla difesa dell'ambiente fa riferimento anche la Costituzione europea» Susanna Marzolla MILANO Il cambiamento del clima ha un costo ben preciso: caldo record, inondazioni, incendi hanno provocato nel solo 2003 danni economici per oltre 60 miliardi di dollari in tutto il mondo, con un aumento di circa 5 miliardi rispetto all'anno precedente. Il conto lo ha fatto uno studio di Thomas Loster per l'Unep (il programma ambientale dell'Onu), presentato ieri alla conferenza mondiale sul clima, giunta alle sue ultime battute. Dopo giorni di dibattito il problema è sempre quello: l'emissione dei gas serra e il conseguente surriscaldamento; e quindi come spingere quei Paesi che ancora non l'hanno fatto a sottoscrivere il protocollo di Kyoto. Forse, più ancora che le belle parole, le sollecitazioni e gli auspici - di cui ieri si è fatto interprete pure Silvio Berlusconi, ma per lettera e non di persona - saranno i calcoli economici a convincere i più restii. Per dirla con i genovesi, potrebbero finalmente accorgersi che impegnarsi a migliorare il clima «c'avrà la sua convenienza». L'Australia, ad esempio: il premier John Howard non ha ratificato il protocollo, sostenendo che imporrebbe oneri troppo pesanti alle industrie del suo Paese. Ma al convegno di Milano il ministro dell'Ambiente ha presentato uno studio che rivela come, nei prossimi 30 anni, l'Australia sarà flagellata da estati di fuoco, con siccità e incendi, da violente tempeste e cicloni. Lo studio australiano non ha calcolato quanto costerà tutto ciò al Paese, ma forse basterà fare la proporzione usando quello di Poster per quest'anno: il caldo record in Europa, oltre a migliaia di morti, è costato 10 miliardi di dollari (in euro è pressoché equivalente) per danni all'agricoltura; le inondazioni in Cina sono costate 8 miliardi; i premi assicurativi sono lievitati. Moltiplicando i 60 miliardi del 2003 per i prossimi anni, e con un aumento costante dei danni (perchè le previsioni sono al peggioramento di tutti i dati climatici), quanto costerà al mondo l'effetto serra? «Il problema del clima è globale, quindi servono soluzioni globali e il protocollo di Kyoto è l'unico che strumento che offra questo tipo di soluzioni, perchè ha obbiettivi chiari e consente a tutti i Paesi di promuovere lo sviluppo tecnologico e una riduzrone delle emissioni»: così dice Margot Wallstroem, commissaria europea all'Ambiente. Che dà un giudizio positivo della conferenza milanese: «Le cose stanno andando molto bene e speriamo di risolvere le questioni ancora non definite». Wallstroem non cita dirttamente i mancati firmatari di Kyoto. Lo fa invece, nella sua lettera, Berlusconi, laddove scrive: «L'Italia auspica che la conferenza si concluda con un risultato positivo, tale da consolidare la credibilità della Convenzione e incoraggiare la federazione russa, gli Stati Uniti e l'Australia alla ratifica del protocollo». Per Berlusconi, poi, le strategie eleborate in Europa per la difesa dell'ambiente «rappresentano riferimenti fondamentali per la nuova costituzione europea, che avrà un ruolo decisivo anche per lo sviluppo durevole del nostro pianeta. Di conseguenza - scrive ai delegati - il nostro lavoro per la costituzione europea è idealmente collegato al vostro importante lavoro par dare concretezza ad una comune protezione del clima globale». Se il presidente del consiglio ha scritto all'intera conferenza di Milano, 73 città costiere con capofila Venezia hanno scritto a Paula Dobriansky, capo della delegazione Usa. Il tono è assai meno ottimista: «Firmate il protocollo di Kyoto o il nostro futuro sarà in pericolo. Rischiamo di venire sommerse», con un seguito di dati implacabili sul futuro innalzamento dei mari. La stessa lettera era stata spedita due anni fa, dopo il suo «no» a Kyoto, direttamente al presidente George W. Bush: non ha mai risposto, mentre r«acqua alta» si è alzata sempre più. Appello di Venezia con altre 73 città costiere: «Il nostro futuro è in pericolo Rischiamo di essere sommerse» La commissaria europea Wallstroem «Si deve promuovere lo sviluppo tecnologico insieme con la riduzione delle emissioni» Greenpeace e altre associazioni ambientaliste manifestano alla conferenza sui cambiamenti climatici di Milano