Secondo reccezione e la regola di Lietta Tornabuoni
Secondo reccezione e la regola PERSONE Secondo reccezione e la regola Lietta Tornabuoni SE come dicono il presidente del Consiglio, trovandosi a Milano, invece di andare all'inaugurazione del programma della Scala con «Mosè» di Rossini, Riccardo Muti, Luca Ronconi, va al suo Teatro Manzoni ad assistere alla commedia «Fanny Money» con Marco Columbro, fa qualcosa di male? Per carità. Ciascuno agisce come gli pare, va agli spettacoli che preferisce e che sente a sé più consonanti. Naturalmente, impossibile evitare che la sua scelta possa venir giudicata incolta; che possa essere interpretata come un notevole sgarbo verso il massimo teatro lirico d'Italia e verso alcuni degli artisti italiani più ammirati e famosi nel mondo; che possa magari venir ipotizzata come un atto di ostilità verso il sovrintendente della Scala che la maggioranza politica non è ancora riuscita a cacciare per sostituirlo con un uomo proprio.Pazienza: in realtà, per un capo di govemo l'inaugurazione del programma della Scala non è un obbligo istituzionale. Di rappresentanza o di cortesia,può essere una regola: e allora violarla rientrerebbe in un uso sistematico, in un metodico programma. Negli stessi giorni, il ministro Maroni ha auspicato ima revisione della legge che regola lo sciopero, per introdurre limitazioni e divieti nuovi. Il consigliere militare della presidenza del Consigho, generale d'aviazione Tricarico, ha proclamato (prima di venir smentito) che per via del terrorismo sono necessarie leggi straordinarie che comportino «meno diritti» per i cittadini. La legge Gasparri approvata dal Parlamento s'è aggiunta alla cancellazione di ogni regola riguardante informazione e comunicazione televisive, pubbliche o provate. Eccetera. La questione politica italiana non è soltanto rappresentata dagli uomini, ma soprattutto da quello scardinamento organizzato delle leggi vigenti e delle regole in vigore chiamato «riforma»da chi lo pratica. Per troppi anni si son sentiti imprenditori, grandi commercianti e banche lamentarsi dei «lacci e lacciuoli», ossia delle leggi e delle regole collettive che impedivano loro almeno in parte di fare i propri comodi, per non capire di cosa si tratti. Semplificando, l'attuale maggioranza tende ad abolire le regole perché senza regole la sola regola funzionante è la legge del più forte: quindi la loro, dato che nelle società contemporanee il più forte è il più ricco. Senza regole né leggi che correggano e riequilibrino la legge del più forte, i meno ricchi o anche i poveri non vengono garantiti, protetti, sostenuti, aiutati da nessuno. Santo cielo, se questa maggioranza governerà comunque anni, ci vorranno cinquant'anni per rimediare alle sue imprese. VISTO? Visto? Il programma satirico di Sabina Guzzanti non verrà trasmesso dalla Rai né ora né (forse) mai. Visto che la censura televisiva in Italia c'è?
Persone citate: Fanny Money, Gasparri, Luca Ronconi, Marco Columbro, Maroni, Riccardo Muti, Rossini, Sabina Guzzanti, Tricarico
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