Fiaccolata contro la Rbm

Fiaccolata contro la Rbm DISAGI ALLA VIABILITÀ. L'AZIENDA SOTTOLINEA LE INTIMIDAZIONI CUI SONO SOTTOPOSTI I LAVORATORI Fiaccolata contro la Rbm Organizzata dagli animalisti a Colleretto Giacosa Mauro Revello COLLERETTO GIACOSA E' passato un anno e mezzo da quando la Lav organizzò la prima manifestazione di dissenso contro la Rbm di Colleretto Giacosa, il centro di ricerche biomediche «Antoine Marxer» che attua la sperimentazione su animali per l'industria farmaceutica. Da allora, e con cadenza settimanale, un gruppo di,attivisti ha continuato (anche dopo l'abbandono della stessa Lav) a presidiare i cancelli dell'azienda: 18 mesi di proteste e manifestazioni accompagnati da tensioni, denunce, provvedimenti del Questore e ricorsi, interventi politici, minacce, persino attentati. Oggi il «caso Rbm», nonostante non sia mai uscito di scena, toma prepotentemente alla ribalta. Il coordinamento NoRbm ha promosso, in occasione della giornata intemazionale per gli animali, una nuova manifestazione: ritrovo di fronte all'azienda alle 16, e poi fiaccolata fino a Loranzè, il paese più vicino. Facile prevedere disagi alla viabilità della zona, come già era successo per il corteo del 24 gennaio scorso, con il blocco del traffico sulla strada provinciale 222, l'arteria che da Eanchette e Samone porta verso l'alto Canavese. L'obiettivo è lo stesso che da un anno e mezzo stimola i presìdi di protesta. «La sperimentazione su animali non si fa per motivi scientifici, ma economici - dice Marina Berati, responsabile del coordina¬ mento -. Le aziende farmaceutiche, e i laboratori ad esse collegati, non possono nascondersi dietro gli obblighi di legge». Non solo. Alcuni mesi fa il Questore di Torino, per motivi di ordine pubblico, aveva vietato le manifestazioni davanti ai cancelli, spostando il presidio alcune decine di metri più avanti. «Un provvedimento inaccettabile - dice Enrico Moriconi, consigliere regionale dei Verdi -. Il nostro deputato Paolo Cento ha presentato un' interrogazione in Parlamento, di fronte ad una grave limitazione della libertà di manifestazione». L'interrogazione di Cento si contrappone a quella presentata a maggio in Provincia da Alberto Tognoli e dai consiglieri di An. «Insulti e minacce sono abituali - dicevano -, la dignità dei lavoratori deve essere tutelata». Il documento di An, in realtà, è stato uno delle poche voci politiche ed istituzionali che si sono levate pubblicamente a difesa dei 180 dipendenti della Rbm. L'azienda, dal canto suo, da mesi sottolinea le intimidazioni verbali e materiali cui sono sottoposti i suoi lavoratori, nonostante l'ormai continua presenza di polizia e carabinieri. «Operiamo nel pieno rispetto delle normative vigenti in Italia e nel mondo, senza dimenticare che da 20 anni siamo impegnati nello studio di tecniche di sperimentazione alternativa dove non si fa ricorso agli animali. Eppure i nostri dipendenti sono costretti a subire una situazione inaccettabile». Una delle ultime manifestazioni degli animalisti contro la Rbm di Colleretto

Persone citate: Alberto Tognoli, Enrico Moriconi, Marina Berati, Mauro Revello, Paolo Cento

Luoghi citati: Colleretto, Colleretto Giacosa, Italia, Loranzè, Samone, Torino