Gonzàlez, mito del jazz cubano

Gonzàlez, mito del jazz cubano MUORE IL PIANISTA DEL BUENA VISTA SOCIAL CLUB Gonzàlez, mito del jazz cubano L'AVANA. Della banda dei vecchietti immarcescibili del Buena Vista Social Club, l'esimio Ruben Gonzàlez non era certo il più vecchio, con i suoi 84 anni. Però era quello al quale le fatiche del tardivissimo successo più sembravano pesare. All'ultimo suo concerto al quale avevamo assistito, nel dicembre del '98 al teatro Sociale di Alba (reduce da un autentico trionfo all'Olympia), lo avevano dovuto accompagnare sul palco fino al pianoforte; e l'impressione era che, poverino, non sapesse neanche bene dove si trovasse. Ma poi la magìa legata alla musica era ancora tale che, appena seduto davanti ai tasti, riacquistava come per incanto la tipica posizione eretta; anche i baffi bianchi si mettevano in guardia e subito cominciava a tirar fuori dallo strumento autentiche delizie sonore. Aveva mani grandi, dita lunghe e nodose. Era bello guardarlo suonare. Adesso anche lui se n'è andato, a raggiungere l'amico Compay Segando. L'annuncio è arrivato la notte scorsa dall'Avana, dove l'artrosi e seri problemi circolatori lo avevano tenuto bloccato negli ultimi anni, mentre il resto dell'allegra compagnia scoperta da Ry Cooder e Wim Wenders continuava a spargersi ai Ruben Gonzàle quattro venti del mondo con le musiche della Cuba precastrista. Della compagnia del Buena Vista Social Club, Ruben Gonzàlez era l'elemento autenticamente leggendario, per la classe del suo tocco magistrale che all'improvviso era venuta ad illuminare dal vivo pezzi come «Siboney», «Cumbanchero», «La gloria eres tu», che si credevano, con quello stile, per sempre relegati negli archivi della discografia. Malgrado l'infinita bravura, Gonzàlez era quello che se l'era passata peggio, fra i vecchietti del tardivamente fortunato clan: Ry Cooder lo incontrò nel '96 all' Egrem Studio, dove andava per suonare visto die non possedeva neanche più un pianoforte; era completamente fuori dai giri musicali dell'isola. Eppure, era una parte della stessa storia della musica cubana: fu uno dei primi pianisti a introdurre il mambo, creò il suono del piano moderno cullano, improvvisava con infinita grazia per la lunga militanza giovanile nel jazz. Aveva cominciato a suonare quando aveva soltanto 6 anni, e fece parte tral'altip d?l,gruppo che accompagnava Joselito Femandez, l'autore di «Guajira Guantanamera». Imperdibili, per chi lo voglia conoscere, i discid «Indestructible» (Musicrama) e «Introducing...Ruben Gonzàlez» (Wea). [m.ven.l Ruben Gonzàlez

Persone citate: Buena, Compay, Ruben Gonzàlez, Wim Wenders

Luoghi citati: Avana, Cuba, L'avana