Corruzione, domani l'interrogatorio di Bottini di Gian Piero Moretti

Corruzione, domani l'interrogatorio di Bottini LE INDAGINI DELLA MAGISTRATURA HANNO COINVOLTO LE PRINCIPALI AZIENDE DELLA PROVINCIA: COMUNI DI SANREMO E OSPEDALETTI, ASL E CASA DA GIOCO Corruzione, domani l'interrogatorio di Bottini Intanto l'inchiesta sulle assunzioni sospette al casinò si sposta a Imperia le inchieste Gian Piero Moretti SANREMO Scandalo tangenti e musica: domani tocca al sindaco dimissionario di Sanremo, Giovenale Bottini. E' atteso alle 9,30 nell'ufficio del sostituto procuratore della Repubblica Antonella Politi per il primo interrogatorio. E' indagato a piede libero per corruzione continuata per una pioggia di milioni che, secondo la magistratura, sarebbero passati dal Comune alla Pubbmod per l'organizzazione di Jazz, Blues e Rock e, dalla Publimod, alle sue tasche. Dal 1996 fino al 2002. Bottini, il sindaco più votato d'Itaha alle Amministrative del 2000, travolto dallo scandalo e sotto la spinta dell'opinione pubblica, si è dimesso 48 ore dopo essere stato raggiunto dall'informazione di garanzia. Risponderà alle domande del magistrato o si avvarrà della facoltà di non rispondere come hanno fatto prima di lui (ma davanti al gip, in quanto raggiunti da ordine di custodia cautelare) l'ex assessore al Turismo Antonio Bissolotti e il «patron» della Publimod Angelo Esposito? Il difensore di Bottini, avvocato Gabriele Boscetto, non si sbilancia: «Non abbiamo ancora concordato una linea difensiva» dice, senza aggiungere altro. Lo scandalo che ha travolto Bottini e Bissolotti e che ha proiettato la città verso le elezioni anticipate è l'ultimo di una lunga serie che ha coinvolto le principali «aziende» sanremesi e che vede impegnati nelle indagini tutti gli uffici della procura di Sanremo e, da qualche giorno, anche la procura di Imperia che ha ricevuto il fascicolo relativo al Centro Pastore e alle assunzioni sospette di 39 nuovi croupier del casinò. Una intera provincia s inchiesta. Con Sanremo or nla e alle sue spalle Ospedaletti (altro sindaco agli arresti domicihari) e Imperìain qualche mòdo coinvolta nell'inchiesta sulla scuola che ha sfornato i 39 fra croupier e addetti alle slot assunti al casinò nel corso del 2003. Ma all'orizzonte si preannunciano altri scandali con il coinvolgimento di altri centri della Riviera e, pare, anche dell'entroterra. Quasi tutti sul fronte dell'edilizia. Bombe innescate da tempo e pronte a scoppiare, delle quali si conosce poco o niente. E le rare indiscrezioni filtrate da Palazzo di giustizia non hanno trovato conferme. Tra gli obiettivi sanremesi finiti nel mirino della magistratura figurano Comune, Asl e casinò. In primavera era scoppiato lo scandalo dell'appalto della copertura assicurativa di tutti i beni del Comune. Un «affaire» da milioni di euro che aveva coinvolto il direttore generale del Comune, ma anche assicuratori, funzionari e, di riflesso, l'assessore regionale Piero Gilardino. Poi era stata la volta delle presunte tangenti che avrebbero accompagnato l'acquisto da parte dell'azienda sanitaria di un angiografo per l'ospedale di Imperia con una decina di indagati. E ancora un'inchiesta sull'appalto del servizio di pulizia nei tre plessi ospedaHeri, negli ambulatori della provincia e nel centro direzionale di Bussana. Ma l'inizio della fine per la coppia di ferro Bottini-Bissolotti aveva coinciso con il giro di mazzette legate all'appalto dell'Accademia della canzone. Indagati sindaco e assessore al Turismo (che si era dimesso), in carcere Esposito, la moglie e un manager musicale (arresti recentemente annullati dalla Cassazione). L'indagine ha poi decretato la fine dell'Accademia della canzone che difficilmente, in futuro, rivedrà la luce. Nel frattempo si erano accesi i riflettori su altre inchieste: l'affidamento del ristorante del casinò, l'oneroso contratto d'affitto assunto dal Comune di un capannone di Valle Armea di proprietà di una società il cui legale rappresentante è vicino a Forza Italia. E ancora una serie di appalti per lavori di «somma urgenza» conseguenza dell'alluvione e la gestione dei biglietti omaggio del Festival. Poi sono finiti sotto la lente della magistratura Ospedaletti, con il sindaco Flavio Parrini in manette per anni di tangenti legate all'edilizia (una sorta di mazzetta a libro paga) e Imperia con il Centro Pastore, emanazione della Provincia, dove erano stati preparati i 39 fortunati che sono poi stati assunti al casinò come operatori delle slot machines e croupier. Fra questi, parenti di qualche politico della provincia. L'opposizione (ma qui siamo sul versante politico) non aveva mancato di stigmatizzare la presenza alla presidenza della Commissione di valutazione, del capogruppo di Forza Italia a Imperia, Marco Scajola, e la presenza, fra i 39 neo assunti, del coordinatore giovanile dello stesso partito. Il fascicolo sul centro Pastore è stato trasmesso per competenza territoriale dalla procura della Repubblica di Sanremo a quella di Imperia. Oggi è sul tavolo del Pm Ubaldo Pelosi, uno che ha trascorso lunghi anni a Sanremo e di problemi di casinò se ne intende. E all'orizzonte si profila un nuovo terremoto. Giovenale Bottini, sindaco dimissionario Il Comune di Sanremo al centro di Inchieste su appalti e tangenti