«lo, medico per 51 giorni nejTospedaje in Iraq» di Roberto Lodigiani
«lo, medico per 51 giorni nejTospedaje in Iraq» L'ESPERIENZA DI MAURIZIO VIOLA RICHIAMATO IN SERVIZIO DALL'ESERCITO PER DIRIGERE LE SALE OPERATORIE «lo, medico per 51 giorni nell'ospedale in Iraq» E' tornato a Novara il chirurgo che soccorse i feriti di Nassiriya dopo la tragica esplosione Roberto Lodigiani NOVARA Anche gh arabi usano la parola «mamma» per chiamare o invocare la protezione del proprio genitore. Lo ha scoperto Ù tenente medico Maurizio Viola, 50 anni, che sabato sera è rientrato a Novara dopo 51 giorni di servizio nell'ospedale da campo del contingente italiano di Tallill, a pochi chilometri da Nassiriya. «La parola mamma o megho marna è stata la prima pronunciata dal bambino iracheno di 3 anni e mezzo quando è uscito dal coma. Con la mia equipe - racconta Maurizio Viola - lo abbiamo salvato dalle paurose ustioni che ricoprivano 40 per cento del suo corpo. Il bambino si era trasformato in una torcia umana quando la bacinella che conteneva il kerosene per scaldarsi gh si è rovesciata addosso. Per recuperare un catetere per bambini abbiamo attivato una catena di solida¬ rietà fino a Bassora». Maurizio Viola a metà ottobre è stato richiamato in servizio nell'Esercito per dirigere il Nucleo chirurgico della struttura di Family Quarters, una delle due sedi occupate dai militari del contingente italiano di 2400 uomini dell'Operazione «Antica Babilonia». In quei quasi due mesi di permanenza, sono stati numerosi i civili curati dai medici in divisa provenienti dall'Italia: «Formalmente non avremmo potuto prenderh in cura ma pur di accattivarci le simpatie degh iracheni sono state fatte numerose eccezioni. Attualmente in Iraq l'assistenza sanitaria è a pagamento. Chi ha i soldi viene assistito dai pur preparati medici locali, chi invece non può permetterselo con molta probabilità muore». I ricordi del medico novarese si fanno più cupi quando rievoca gh istanti seguiti alla tragica esplosione del 12 novembre: «Abbiamo operato una trentina di feriti rimasti coinvolti dalla deflagrazione dell'autobomba e successivamente ricomposto le salme dei caduti». Maurizio Viola nella vita di tutti i giorni è un medico libero professionista con abilitazioni in medicina dello sport, chirurgia cardiaca-vascolare e medicina aeronautica-spaziale, con esperienze passate eh dirigente di primo livello al Maggiore di Novara. Maurizio Viola, da ieri nella sua casa di Novara, con la moglie e le duef iglie
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