Morti due giovani atleti dì Verzuolo di Antonio Giaimo

Morti due giovani atleti dì Verzuolo AVEVANO 16 E 17 ANNI, SONO FINITI CONTRO IL MURO DI UNA CASA A CARIGNANO, GRAVE IL VENTENNE DI SALUZZO CHE ERA ALLA GUIDA DELL'AUTO Morti due giovani atleti dì Verzuolo Uno giocava nel volley Busca, ieri minuto di silenzio in Al Antonio Giaimo Massimo Mathis CARIGNANO Due studenti di Verzuolo (Cuneo), amici e atleti (uno giocava a Busca, nella squadra giovanile della Noicom Bre volley di AI) sono morti sabato notte, al confine tra Torinese e Saluzzese in Borgata Ceretto di Carignano: si chiamavano Fabrizio Gramaglia, 17 anni e Mattia Lovera, di 16. Erano su una «Seat Ibiza» guidata da Marco Aitò, 20 anni, studente di Saluzzo, che aveva avuto per il sabato sera l'auto in prestito dal padre. Lo schianto si è verificato sulla provinciale 663 intorno all'una della notte tra sabato e domenica: il fondo stradale era asciutto e l'auto, sicuramente anche per la velocità elevata, è finita contro il muro di un'abitazione. Spaventosa la scena che si è presentata ai soccorritori: la vettura distrutta, i due ragazzi morti; il guidatore in condizioni gravissime è stato estratto dall'abitacolo dai vigili del fuoco e portato dall'ambulanza del «118» all'ospedale di Moncalieri, dove è ricoverato in prognosi riservata (nel '98, aveva perso in un incidente a Moretta una sorella di 26 anni). Sull'asfalto pezzi di lamiera ovunque; a causa dell'impatto contro il muro il motore si è staccato finendo a una quarantina di metri. I giovani erano diretti a Torino, con ogni probabilità per concludere la serata di festa in discoteca. E' toccato ai carabinieri, all'alba, suonare alle porte delle due famiglie di Verzuolo per avvertire che le salme dei due ragazzi erano state portate all'obitorio del cimitero di Carignano. Qui è avvenuto il riconoscimento, nel primo pomeriggio di ieri. A Verzuolo, Mattia Lovera e Fabrizio Gramagha frequentavano la stessa scuola, la sezione distaccata dell'Istituto tecnico industriale statale «Del Pozzo» di Cuneo. Mattia giocava a pallavolo nel ruolo di schiacciatore-ricevitore. Una passione sportiva cresciuta negli anni che l'aveva portato, da questa stagione, nella formazione Under 20 della Libertas Pallavolo Busca che porta il nome Noicom Bre Piemonte Volley, società-guida del gruppo sportivo. Ieri, era stato convocato per la partita di campionato che il Busca doveva giocare contro il Valle Susa. In mattinata, sono stati gli stessi familiari a dare la drammatica notizia al direttore sportivo. Luca Gosso. Ieri, prima dell'inizio dell'incontro di volley Al Cuneo-Padova è stato osservato un minuto di silenzio in suo ricordo. Il ragazzo viveva in via Falicetto 64, con il padre Gian Piero, rappresen- tante di mobili, e la madre Michela Ghigo, insegnante di matematica all'Istituto tecnico industriale. Distrutta dal dolore anche la famiglia di Fabrizio Gramaglia, già fortemente provata dal lutto, per la morte di un'altra figlia, per malattia. Fabrizio lascia il padre Armando, pensionato Purgo, la madre Lidia Marro, casalinga, e il fratello maggiore A :ssandro. I due giovani morti nell'incidente erano molto amici e imiti nella passione per tutti gli sport. Fabrizio giocava a ternjc ^avolo nella ((A4 Verzuolo», soc. .a nella quale aveva militato anche Mattia Lovera, che due anni fa aveva fatto parte della rappresentativa locale ai campionati studenteschi. Mattia Lovera era un ottimo vollista II pongista Fabrizio Gramaglia